The Wall Street Journal ha pubblicato un lungo approfondimento sul futuro del Marvel Cinematic Universe, spiegando che è attualmente in corso una rivoluzione interna guidata dal presidente Kevin Feige per riportare lo studio sulla “retta via” del dare priorità alla qualità invece che alla quantità.
La testata spiega che, come parte di questa riorganizzazione, gli studios hanno deciso di tornare ad occuparsi prevalentemente dei film come priorità assoluta e lasciare più indipendenza alla divisione televisiva, affidata a Brad Winderbaum.
Il nuovo piano è quello di far uscire solo una o due serie live-action ogni anno e, già da ora, sono state ordinate diverse stagioni di serie con trame che non hanno particolari connessioni con i film al cinema.
L’insider Jeff Sneider aggiunge che la serie Vision Quest (attualmente prevista per il 2026) sarà l’ultima ad avere come protagonista un personaggio importante dei film.
Feige ha infatti deciso di affrontare direttamente i problemi che hanno segnato la compagnia negli ultimi anni, ammettendo che guardare tutti i nuovi film e le serie non sembra più intrattenimento, ma è “come fare i compiti a casa”.
Subito dopo l’uscita di Avengers: Endgame (2019), i vari creativi dei Marvel Studios iniziarono a riunirsi negli uffici del quartier generale Disney per pianificare il futuro dell’Universo Cinematografico Marvel. Al tempo stesso, nei piani alti, le priorità erano altre: Iger stava preparando il lancio di Disney+, la piattaforma streaming destinata a competere direttamente con Netflix e, per farla decollare, servivano molti contenuti originali provenienti dalle IP più redditizie. Visto il suo enorme successo, inevitabilmente Marvel era una delle principali fonti da cui attingere.
Feige, secondo quanto riferito da alcune fonti interne, ha accettato subito il piano, spinto da un forte entusiasmo nel voler raccontare più storie e dal desiderio di assecondare quanto richiesto dalla compagnia. Col senno di poi, la scelta si è rivelata un errore.
Marvel passò dal produrre poche ore di film ogni anno a realizzare decine di ore di contenuti per lo streaming. Ogni serie veniva gestita da una coppia di produttori esecutivi, ma a Feige spettava l’ultima parola su ogni decisione creativa rilevante… compito diventato rapidamente ingestibile, visto l’enorme volume di lavoro.