The Wall Street Journal ha pubblicato un lungo approfondimento sul futuro del Marvel Cinematic Universe, spiegando che è attualmente in corso una rivoluzione interna guidata dal presidente Kevin Feige per riportare lo studio sulla “retta via” del dare priorità alla qualità invece che alla quantità.
Feige ha infatti deciso di affrontare direttamente i problemi che hanno segnato la compagnia negli ultimi anni, ammettendo che guardare tutti i nuovi film e le serie non sembra più intrattenimento, ma è “come fare i compiti a casa”.
Tutto ebbe inizio quando Bob Iger (CEO di The Walt Disney Company) decise di “dichiarare guerra” a Netflix e alle altre piattaforme di streaming lanciando Disney+.
Subito dopo l’uscita di Avengers: Endgame (2019), i vari creativi dei Marvel Studios iniziarono a riunirsi negli uffici del quartier generale Disney per pianificare il futuro dell’Universo Cinematografico Marvel. Al tempo stesso, nei piani alti, le priorità erano altre: Iger stava preparando il lancio di Disney+, la piattaforma streaming destinata a competere direttamente con Netflix e, per farla decollare, servivano molti contenuti originali provenienti dalle IP più redditizie. Visto il suo enorme successo, inevitabilmente Marvel era una delle principali fonti da cui attingere.
“La strategia divenne semplicemente espansione, espansione, espansione“, ha raccontato un ex dipendente dei Marvel Studios.
Feige, secondo quanto riferito da alcune fonti interne, ha accettato subito il piano, spinto da un forte entusiasmo nel voler raccontare più storie e dal desiderio di assecondare quanto richiesto dalla compagnia. Col senno di poi, la scelta si è rivelata un errore.
Nel 2021 debuttarono le prime serie Marvel pensate per Disney+, che riscossero grande successo, mettendo però a dura prova l’organizzazione dello studio.
Marvel passò dal produrre poche ore di film ogni anno a realizzare decine di ore di contenuti per lo streaming. Ogni serie veniva gestita da una coppia di produttori esecutivi, ma a Feige spettava l’ultima parola su ogni decisione creativa rilevante… compito diventato rapidamente ingestibile, visto l’enorme volume di lavoro.
Chi ha lavorato in Marvel in questi anni ricorda la difficoltà nel riuscire a ottenere feedback tempestivi da Feige. In molti casi, settimane di lavoro venivano sprecate perché il team creativo scopriva in ritardo che l’intera direzione creativa andava cambiata. A quel punto, il tempo per implementare le modifiche prima delle scadenze era spesso insufficiente, fattore che inevitabilmente ha danneggiato la qualità dei vari prodotti.
Alcuni dipendenti, pur di ottenere risposte, raccontano di aver dovuto inseguire disperatamente Feige nei corridoi, facendogli domande mentre quest’ultimo si spostava da un ufficio all’altro per lavorare a diversi progetti contemporaneamente.