Pochi giorni fa è uscito l’episodio 2×02 di The Last of Us, l’acclamata serie HBO ispirata all’omonimo videogioco prodotto da Naughty Dog per PlayStation.
L’episodio apporta parecchie modifiche al personaggio di Abby (interpretato da Kaitlyn Dever) e ad un evento cruciale per la trama. Vi avvisiamo di possibili SPOILER.
Nella serie così come nel videogioco, Joel (Pedro Pascal) viene ucciso. Ma se negli eventi videoludici l’identità dell’assassino è inizialmente un mistero, nella serie viene mostrato subito che si tratta di Abby e viene svelata fin dal primo episodio la sua motivazione.
Abby, nell’opera originale, ha una fisicità imponente: il suo aspetto fisico, muscoloso, tonico, minaccioso, distante dall’immaginario comune di bellezza femminile, la rende in qualche modo aliena, quasi superumana, soprattutto per il modo in cui tortura fisicamente Joel. È una persona che, nonostante i demoni e le paure che la tormentano, ostenta il proprio aspetto per mostrare agli altri il modo in cui affronta il dolore: petto in fuori, spalle larghe, sguardo furente.
Nella serie HBO, invece, Abby restituisce la sensazione opposta. Il personaggio di Kaitlyn Dever è una ragazza minuta, fragile, col volto segnato dal pianto e dal dolore.
Il suo odio è così incontenibile che non riesce a non rivelare a Joel chi è davvero, chi era suo padre, perché sta per uccidere il suo prigioniero mentre lacrime di lutto e di vendetta le rigano il viso.
È anche una Abby più “goffa”, insicura della propria fisicità, consapevole della propria fragilità: la vediamo perlopiù con le braccia incrociate, le spalle chiuse, sembra un meccanismo di difesa per proteggersi da tutto ciò che potrebbe farle del male.
Gli showrunner Craig Mazin e Neil Druckmann (quest’ultimo co-creatore del videogioco) hanno capovolto la caratterizzazione originaria del personaggio una scelta che farà sicuramente storcere il naso ai fan puristi.
I cambiamenti sono legati al contesto di ciò che la trasposizione seriale vuole essere, ossia una storia incentrata molto più sugli individui e sul dramma che li tormenta che sulle dinamiche fisiche e sull’azione.
Il personaggio di Abby ne esce stravolto rispetto alla visione originaria, ma non del tutto depotenziato: è un approccio diverso e opposto che racconta come Abby vede il mondo, al pari del ribaltamento di prospettive sulla storia di Bill e Frank nella prima stagione.