Sono disponibili su Disney+ i primi sette episodi di Daredevil: Rinascita, la nuova serie Marvel con protagonisti Charlie Cox e Vincent D’Onofrio.
Di seguito vi proponiamo la nostra analisi del settimo episodio, intitolato “L’arte è arte”.
Sindaco Fisk: È tornato…
L’episodio si apre con Fisk che riceve da Daniel e Buck la notizia del salvataggio di Angela del Toro dalle grinfie di Muse.
Quando scopre che dietro c’è il ritorno in azione di Daredevil, Fisk inizia a preoccuparsi conscio che il suo più grande nemico è di nuovo una minaccia per lui.
Dando un’occhiata alla pivosa giornata che sta colpendo la città, vediamo il logo del New York Bulletin, la testata giornalistica presente nelle vecchie serie dei Difensori su Netflix, soprattutto al centro della stessa Marvel’s Daredevil, in cui lavorò la stessa Karen Page per onorare il lavoro di Ben Urich.
Matt Murdock: Ti rendi conto che avevo tutta un’altra vita, e che era diversa da così.
Heather Glenn: Al tuo vecchio studio? Con i tuoi vecchi amici. Foggy e Karen.
M. Murdock: Più o meno… E a volte questo sembra, tutto questo sembra… a me sembra, non so… falso.
H. Glenn: Falso?
Matt confronta Heather il giorno dopo lo scontro con Muse. Lo “strano” comportamento del suo ragazzo preoccupa la dottoressa Glenn, consapevole di quanto Matt stia trattenendo dentro di sé con la morte di Foggy e l’abbandono di Karen.
È possibile che la stessa Heather abbia dei dubbi sull’identità segreta di Matt Murdock?
Sindaco Fisk: Per dieci anni ho costruito quell’operazione. Era a prova di fallimento. O lo fu, finché non mi fece ingiustamente arrestare. Ha messo in ginocchio tutti i miei affari. E i lavoratori, che credendo in loro stessi e nella mia impresa si erano arricchiti al di là di ogni immaginazione! Un’intera rete di colletti blu milionari, dai distributori oltreoceano a portuali della città. Quella gente aveva fegato. Diventò una furia impazzita, trovò tutti i miei lavoratori. I miei aiuti doganali, tutti quanti. Li picchiò selvaggiamente. Spezzava le ossa, spezzava gli spiriti. Senza un regolare processo, senza atti nè azioni legali. Tutto a causa di questo contorto e delirante uomo. A questo vigilante. A causa della sua rettitudine.
Narrando i suoi trascorsi con Daredevil, Fisk rammentà quelli che sono di base gli eventi della prima stagione della serie originale, di come il Diavolo di Hell’s Kitchen avesse frantumato tutti i suoi piani.
Luca: Le regole avevano un senso quando al comando c’era lei. Tutto andava meglio, e questo lo sa. Glielo leggo in faccia. Magari è ora di cambiare.
Vanessa: Stai chiendendo il mio permesso, o il mio aiuto?
Luca: A lei la scelta.
Vanessa si incontra con Luca dopo tutti i problemi che il mafioso a causato, e all’apparenza tra i due sembrerebbe esserci una specie d’intesa sulla necessità di un cambiamento…
Sindaco Fisk: Trattamento sanitario obbligatorio a 15 anni. Espulso dalla Phillips Exeter. Trattamento sanitario obbligatorio a 17 anni e un altro quando ne aveva 20. Indubbiamente ha dei problemi.
Angie Kim: E c’è ancora una cosa signore…
Scorpriamo che il misterioso ragazzo, di nome Bastion Cooper, è effettivamente Muse, con palesi problemi mentali che lo rendono un individuo altamente pericoloso. Questo lo distingue molto dalla controparte fumettistica, dove Muse a confronto non aveva un’identità.
Dopo il micidiale scontro scontro con Daredevil, Muse/Bastion viene freddato dalla stessa Heather, una morte molto diversa a confronto con il fumetto, dove il killer si lascia divorare dalle fiamme di sua spontanea volontà… ma Muse è veramente morto come sembra?
Sindaco Fisk: Come diceva, qui era tutto sottosopra, era difficile vedere o capire. Ma avete raggiunto il vostro obbiettivo. Ovvero, fermare Muse. Voi siete degli eroi. Non c’era nessun’altro qui, non è vero sergente North?
Sergente North: È vero signor Sindaco. È così.
Sindaco Fisk: Sì.
Sfruttando la caotica situazione all’interno dello studio di Heather Glenn, Fisk ribalta la verità per far apparire la sua task force anti-vigilanti come fautori della morte di Muse, ignorando completamente l’intervento di Daredevil. Cole North segue il suo ragionamento, ma non appare convinto da questa mossa del sindaco.
Daniel Blake: La task force ha sconfitto Muse. Non Daredevil.
BB Urich: sì, l’unico problema è che è una gran bella cazzata.
D. Blake: non sei stupida, BB. Il sindaco Fisk non scherza, nè tanto meno io.
Lo stesso Daniel Blake sembra seguire le orme del suo idolo, minacciando BB così che confermi la versione di del sindaco invece di dare retta alle testimonianze che confermano l’intervento di Daredevil sul posto.
La giovane Urich si farà mettere così facilmente i piedi in testa, o il desiderio di onorare lo zio preverrà?
Sindaco Fisk: Un uomo mascherato non dovrà mai più tenere la città in ostaggio. Ho promesso di proteggere le strade e l’ho fatto
Alla conferenza stampa, Fisk riconferma la sua versione, mostrando la maschera del deceduto Muse.
Questo “dimostra” pubblicamente l’efficacia della task force anti-vigilanti, il che si preannuncia un grosso problema per il futuro di Matt Murdock ora che è tornato a indossare la maschera.
Sindaco Fisk: Grazie Buck. Puoi chiamare Vanessa e e le chiedi se vuole che le porti un po’ di sole meunière?
Buckman: Certo signore.
A chiudere l’episodio è la morte di Luca nel vano tentativo di assassinare Fisk mentre è impegnato con uno dei suoi “spuntini fuori pasto”.
Vanessa aveva avvisato Luca della posizione di suo marito, ma siamo sicuri che questo sia un intrigo fallito? Oppure la stessa Vanessa ha messo il mafioso in una trappola, avvisando il suo Wilson del “pericolo imminente” per poter togliere di mezzo una problematica pedina?