Sono disponibili su Disney+ i primi quattro episodi di Daredevil: Rinascita, la nuova serie Marvel con protagonisti Charlie Cox e Vincent D’Onofrio.
Vi proponiamo la nostra analisi del quarto episodio, intitolato “Sic Semper Systema”.
Angela Del Toro: Voglio vedere mio zio, Hector Ayala.
Matt Murdock: Angela, lui stava…
Angela Del Toro: Lei l’ha fatto uscire e gli è andata d’avvero bene… voglio vedere mio tio. Voglio vedere cosa gli hanno fatto.
Matt Murdock: Non vuoi, credimi. È meglio se ricordi Hector com’era.
L’episodio si apre il giorno dopo l’omicidio di Hector Ayala. All’obitorio vediamo il costume e il talismano di Tigre Bianca essere messi in un sacchetto delle prove. All’obitorio sopraggiunge Angela Del Toro (Camila Rodriguez), la nipote di Hector menzionata nel precedente episodio e che nei fumetti ha preso l’eredità di Tigre Bianca in onore di suo zio.
Curiosamente, Angela Del Toro era stata citata nella stagione 1 di Marvel’s Jessica Jones, creando un’incongruenza con la vecchia serie Netflix.
Dopo aver visto le sue opere, finalmente la serie ci introduce a tutti gli effetti a Muse mentre si muove tra le strade di New York con la sua nuova vittima.
Come possiamo vedere, il serial killer è identico in tutto e per tutto alla controparte fumettistica per quanto riguarda il suo design.
Ritroviamo David e BB Urich mentre sono fuori a divertirsi insieme ad un’amica. Fuori dal locale possiamo ben vedere una nuova opera di Muse dedicata a Tigre Bianca.
Vanessa: Sei andato via, e ti sei portato via qualcosa di me con te.
Heather Glenn: Le ha fatto riemergere qualcosa, Vanessa?
Vanessa: Mio padre. Lavorava nel tessile. A volte se ne andava per settimane. Giocava e beveva. Il suo comportamento consumò mia madre. La annientò. Non l’ho mai rispettato per questo. Io volevo sentirmi viva, non annientata. Mi hai ferito quanto te ne sei andato.
Wilson Fisk: Non me l’hai mai detto…
Vanessa: Non ne ho mai avuto ragione.
Ritorniamo alla sessione di terapia dei coniugi Fisk. Il mistero di questo Adam si infittisce, dato che non l’abbiamo neanche mai visto in volto ma solo nominato. Ciò porta la Dr.ssa Glenn ha scavare nel passato di Vanessa, la quale rivela della problematica figura di suo padre (cosa mai rivelata nella serie originale).
Curiosamente, il trauma legato alla figura paterna è un tassello che avvicina profondamente Vanessa a suo marito…
Leroy Bradford: E se fosse stato uno Skrull?
Matt Murdock: No.
Mentre Matt parla con il suo nuovo cliente Leroy Bradford, l’uomo prova in tutti i modi di deviare la colpa, addirittura tirando fuori gli Skrull. Gli alieni mutaforma per ora sono riapparsi nell’MCU due anni fa nel film The Marvels (2023) dove hanno avuto in realtà solo un piccolo ruolo, mentre gli eventi della disastrosa serie Secret Invasion (2023) sembrano essere stati ignorati dal resto dell’Universo Cinematografico Marvel.
Per accontentare il suo nuovo cliente, Matt parla con una sua collega Sofija Ozola (Elizabeth A. Davis) di origine Lettone.
Nei fumetti esiste un personaggio dallo stesso nome, una Sofija la quale vive proprio ad Hell’s Kitchen ed introdotta nella run “Black Panther: Man Without Fear” (2010) ma lavora come cameriera al ristorante Devil’s Kitchen ed è di origine Serba. Inoltre il personaggio ha avuto a che fare più con Luke Cage che con Matt Murdock.
Nel mentre seguiamo Fisk e le sue difficoltà con la burocrazia, oltre alle diffamazioni di BB Urich causate accidentalmente dal giovane David. Le frustrazioni del neo sindaco esplodono con il suo staff, ma David decide di ammettere le sue colpe. Per quanto Fisk sia inizialmente infuriato, riesce comunque a perdonare il giovane, anche se non perde l’occasione per minacciarlo.
Curiosamente, la dinamica tra i due richiama molto da vicino ciò che abbiamo visto del rapporto tra il giovane Wilson Fisk e suo padre nella serie originale Netflix.
Andato sul luogo della morte di Hector Ayala, Matthew riesce a trovare il bossolo della pistola.
Un curioso dettaglio è presentato dalla bottiglietta di scotch abbandonata, brandizzata O’Harren’s Scotch Whisky, un marchio fittizio visto in quasi tutte le serie prodotte al tempo da Marvel Television:
O'Harren's Scotch Whisky is a fictional in-universe brand that has appeared in several MCU TV series such as:
Agents of S.H.I.E.L.D.
Agent Carter
Daredevil
Jessica Jones
The Defenders
The Punisher
Cloak & Dagger
HelstromToday it made it's return in #DaredevilBornAgain Ep. 4 pic.twitter.com/6Q8ZqdsOKV
— Warling (@WarlingHD) March 19, 2025
Matt Murdock: FRANK! FRANK! FRANK! Sono io! Sono Matthew! Dio mio.
Frank Castle: Che ci fai qui?
Matt Murdock: Come stai? Bene?
E finalmente ritroviamo Frank Castle/The Punisher, nuovamente interpretato da Jon Bernthal, 9 anni dopo la sua introduzione nella seconda stagione di Marvel’s Daredevil. Il Punitore però non sembra starsela passando benissimo a quanto sembra…
Frank Castle: Che vuoi?
Matt Murdock: Hanno sparato a un mio cliente. Indovina cosa ho trovato sul bossolo del colpo,
Frank Castle: Ah, non voglio crederci. Un mucchio del fan del cazzo, eh?
M. Murdock: Sì, di cui molti poliziotti.
Grazie ai suoi sensi amplificati, Matt ha percepito il simbolo del punitore impresso sul bossolo, motivo per cui è venuto da Frank Castle. Così come nei fumetti, Frank non è felice all’idea che le persone seguano il suo esempio, motivo che certamente lo farà tornare in azione dopo tutto questo tempo.
Frank Castle: È solo per lui. Lui ti parla, vero? Senti la sua voce. La senti, vero? Io ogni volta che mi muovo sento la voce del mio piccolo. Lo vedo. E sento la sua voce. Dice “Prendili papà. Prendili tutti fino all’ultimo”, per questo faccio quello che faccio. E per questo lo vedo in te. Per questo lo vedo in te, perché sai che no hai fatto niente e continuerà a logorarti. E ti logora. E ti logora. Non ne uscirai mai più, lo sai?
M. Murdock: L’ho messo KO. Ho fatto quello che dovevo e il sistema ha fatto tutto il resto.
F. Castle: Ah la giustizia. Il sistema. Tu il tuo cazzo di sistema. Cristo! E quindi ora ogni giorno che Bullseye va in quel buco di merda e si prende la sbobba, sai che respira la stessa aria che tu respiri! Ti senti bene, così?
M. Murdock: Ci starà a vita!
F. Murdock: E il vecchio Foggy? La sua di vita?
In modo non dissimile a quando Frank parlò del suo trauma a Daredevil nell’episodio “Penny e decino” della serie originale, anche qui la perdita diviene un tema centrale nel confronto tra i due uomini. Ma nonostante il dolore e la rabbia, Matt non è intenzionato ad abbandonare i suoi valori e cercare nuovamente di togliere di mezzo Pointdexter una volta per tutte come Frank invece farebbe.
Curioso notare inoltre che Frank chiama il serial killer “Bullseye”, la prima volta di fatto che sentiamo Benjamin Pointdexter essere chiamato con il suo nome da supercriminale.
In quello che è palesemente una situazione parallela, Vanessa e Fisk riprendono a parlarsi apertamente, mentre Matt passa una notte di passione con Heather.
I due uomini si danno ai loro “passatempi segreti”, con Wilson Fisk che, scendendo le scale che portano a una misteriosa cantina, passa di fronte al ‘Coniglio in una tempesta di neve’, il quadro a cui Fisk tieni profondamente come simbolo del suo amore per Vanessa e ancora macchiato dal suo stesso sangue dopo lo scontro con Daredevil (e Bullseye) alla fine della terza stagione.
Nel frattempo, Matt sale la scaletta che porta al suo sgabuzzino sul tetto, dove, in uno scomparto segreto, sono posizionati i costumi e l’attrezzatura da Daredevil.
Mentre Murdock tira fuori i suo bastoni da Daredevil per riprendere ad allenarsi, intento a tornare a vestire i panni del Diavolo di Hell’s Kitchen, Fisk invece va contro alla sua dieta, gustandosi con classe un grosso piatto di pennette al pomodoro, condite con salsicce, peperoni e scaglie di parmigiano, il che potrebbe ovviamente potrebbe essere segno del fatto che Kingpin voglia riottenere la sua originale possanza, come anticipato tempo fa dallo stesso Vincent D’Onofrio. Ma il vero twist è che Wilson non sta mangiando da solo.
In una piccola cella è infatti è rinchiuso Adam(Lou Taylor Pucci), l’amante di Vanessa, il quale supplica inutilmente Fisk di liberarlo. Da qui sono quindi giustificate le nocche ferite di Fisk, viste nei precedenti episodi.
La vera chiusura dell’episodio ci è data da Muse, il quale porta un’altra vittima al suo nascodiglio, piena di quadri quadri inquietanti, cadaveri e soprattutto taniche piene di sangue.
Difatti, Muse utilizza il sangue delle sue vittime per dipingere e per questo malcapitato non sarà diverso: il poveretto si risveglia infatti mentre l’artistico serial killer gli sta prelevando il sangue senza battere ciglio.
Un dettaglio finale è poi all’inizio dei titoli di coda: tra le guest stars indicate vi è Hunter Doohan, il ragazzo visto nel secondo episodio a nome Bastian (nei titoli di coda), il quale però qui non è mai apparso su schermo nell’episodio o, per lo meno, non in modo riconoscibile: è chiaramente una conferma che l’attore è il volto dietro alla maschera di Muse.