In un’intervista con Empire Online, Willem Dafoe, celebre volto del personaggio di Green Goblin nel contesto Marvel, è stato domandato del motivo per cui, in Spider-Man: No Way Home (2021), si sia scelto di abbandonare quasi immediatamente la caratteristica maschera del villain.
Con questa scelta, infatti, i Marvel Studios hanno permesso all’attore di interpretare il suo personaggio facendo pienamente affidamento sulla sua espressività, tra il comico e l’inquietante, regalando un’interpretazione che Defoe sembra volesse restituire fin da Spider-Man (2002), diretto da Sam Raimi.
È stato semplicemente un piacere tornare a quel personaggio. Proprio come l’originale, mi piace il fatto che in una scena possa passare da una commedia sciocca ad un dramma, e poi all’azione. Ha un sacco di assi nella manica. Ed era un doppio ruolo.
Tuttavia, la star di Hollywood si è anche espressa in merito al fatto che, dal suo punto di vista, il ruolo che ha rivestito non incentrato su Goblin, ma che era sempre stato su Norman Osborn, alter ego civile del nemico numero uno dell’Uomo Ragno:
Ma la vera sostanza nel primo film è il tizio senza maschera: Norman Osborn; quelle sono le scene sostanziose. Quindi, quando la gente si lamenta della maschera, è come ‘Dai, il ruolo è Norman’, e poi, in No Way Home, abbiamo effettivamente un po’ più Norman, perché parte del gioco è che non sai quanto del Green Goblin è tornato e quanto è Norman.
Le lamentele a cui Willem Defoe fa riferimento sono quelle mosse dai fan sull’estetica della maschera, rivalutata positivamente negli anni, ma accolta in modo per lo più negativo nei primi anni 2000.
Con Avengers: Doomsday ed Avengers: Secret Wars alle porte, è stata inevitabile la domanda su un possibile ritorno dell’interprete nei lidi Marvel, a cui l’attore ha risposto ridendo:
Vedremo, vedremo. Potrei tornare. È stato fantastico lavorare con Tom e tutta la serie di film di Spider-Man che ho fatto. È molto divertente.