È uscito il primo trailer ufficiale di Superman, il cinecomic scritto e diretto da James Gunn, che uscirà al cinema il 10 luglio 2025 e darà vita al nuovo DC Universe.
Durante un incontro con la stampa sul set del film, Gunn ha spiegato il motivo per cui ha scelto di inserire gli iconici mutandoni rossi nel costume dell’Uomo d’Acciaio, elemento che è stato assente (in live-action) sin dal 2006.
Inizialmente contrario, il regista ha cambiato idea dopo una conversazione avuta con il protagonista David Corenswet:
Per molto tempo non sono stato a favore delle mutande rosse sul costume. Anche Zack [Snyder] ha detto che ha provato un miliardo di combinazioni per il costume, e lo stesso abbiamo fatto noi. Continuavo a fare avanti e indietro, ma non mi sono scoraggiato, mi sono detto di continuare a provare per vedere se potevamo riuscirci.
Poi David mi ha detto una cosa che mi ha particolarmente influenzato. Stavamo tentando con varie versioni, abbiamo fatto dei test con e senza mutande rosse… al che David ha detto che Superman vuole che i bambini non abbiano paura di lui.
Gunn ha aggiunto:
È un alieno. È dotato di incredibili poteri. Può sparare dei raggi laser dai suoi occhi, con cui può far saltare in aria un camion. La sua forza smisurata quindi potrebbe portarlo ad essere visto come un individuo pericoloso, perciò vuole piacere alle persone. Vuole essere un simbolo di speranza e positività. Quindi, si veste come un wrestler professionista. Si veste in modo da far sì che le persone non abbiano paura di lui.
Ed è stato lì che ho capito. Penso che cercare di costringere il costume di Superman ad essere un qualcosa di serioso sia sciocco, perché parliamo di un supereroe. È il primo supereroe, con un costume colorato, perché rappresenta chi è. Quando abbiamo realizzato questa cosa, abbiamo tutti concordato che doveva avere le mutande sul costume.
La spiegazione del colorato ed eccentrico costume legata al volere che le persone non temano Superman è particolarmente simile a quanto fatto nella recente miniserie fumettistica “Superman annienta il Klan”.
In questa storia, un giovane Clark Kent ha una conversazione con un forzuto circense che ha preso il nome d’arte di Sansone (con tanto di ‘S’ sulla cintura), il quale gli rivela che i suoi abiti di scena servano a mettere a proprio agio le persone.
Il costume serve proprio a fargli sapere che non è un pericolo per loro, nonostante la sua forza: “Più è colorato, meglio è!”