Intervistata dal quotidiano La Repubblica per la promozione della serie Netflix Black Doves, l’attrice Keira Knightley (star della saga Pirati dei Caraibi) ha detto la sua sul futuro di James Bond e del franchise di 007.
All’attrice è stato chiesto se le piacerebbe interpretare una versione femminile di James Bond, al che ha risposto:
Resto dell’idea che Bond sia un uomo. Sono una purista. Non c’è bisogno di scomodare Bond per pensare a un bel personaggio di spia al femminile. Più che a Ian Fleming, nel caso di Black Doves penso a Le Carré, di cui sono fan: i suoi personaggi hanno tutti una grande malinconia di fondo perché vivono il costo del loro sacrificio, e allo stesso modo il mio paga il prezzo di una doppia vita.
Ha accettato l’ingaggio dieci anni prima, quando voleva dare una svolta alla sua vita, ora ha il dubbio di aver fatto la scelta più opportuna perché non può tornare indietro. Cova rabbia, è come un animale in trappola. E un po’ lo sono stata anche io: sei mesi di riprese, non stavo così a lungo su un set da quando avevo ventuno anni. Né sapevo del tutto cosa avrei dovuto fare, quando abbiamo iniziato a girare, la sceneggiatura non era ancora completa, avevamo soltanto i copioni dei primi due capitoli, il resto è arrivato strada facendo.