A luglio 2025 uscirà Superman, il primo film dedicato all’Uomo d’Acciaio da oltre un decennio, che avrà alla sua regia James Gunn, autore di film come la trilogia dei Guardiani della Galassia e il cinecomic DC The Suicide Squad – Missione Suicida.
C’è quindi un grande carico di aspettative sul film diretto da Gunn, attuale co-presidente dei DC Studios – il primo studio indipendente dedicato a qualunque tipo di trasposizione audiovisiva che venga ripresa dalle proprietà della DC Comics.
Ospite del podcast Happy Sad Confused, James Gunn ha riflettuto su ciò che differenzierà questo film dagli altri e cosa renderà questa versione di Superman distante dalle precedenti:
Non credo che l’aspetto fortemente fantascientifico stile Silver Age che abbiamo nel nostro film sia mai apparso negli altri. […] Capirete che intendo quando il film uscirà. Non abbiamo mai visto questa specifica parte della vita di Superman al cinema prima d’ora.
“I don’t think we’ve ever seen the big science fiction Silver Age Superman aspects that we have in our movie… we’ve never seen this specific part of Superman’s life” pic.twitter.com/iFQtRyKcC6
— D🅰️ve (@DaveTheAnodite) December 5, 2024
Indice
Cosa è la Silver Age?
Per chi non lo sapesse, quando si parla di “Silver Age” ci si riferisce al periodo temporale tra l’inizio degli anni cinquanta e l’inizio degli anni settanta, in cui le storie dedicate ai supereroi sono passate da racconti così detti “di genere” a ben più fantasiosi racconti che quasi vertevano sul fiabesco (anche se spesso fantascientifico).
Diversi aspetti del film hanno suscitato esaltazione (i casting di David Corenswet come Superman e Rachel Brosnahancome Lois Lane in primis), ed altri hanno suscitato controversie (come il costume, con tanto di mutandoni, male accolto da chi preferiva un’estetica più stile Zack Snyder), ma più di tutto sembra circolare una domanda: di cosa parlerà questo film?
Tra i vari rumor e le notizie ufficiali, resta spesso difficile analizzare il quadro generale. Nella pellicola vedremo diversi supereroi e villain, debutterà in live-action Krypto il supercane ed il mondo in cui si svolge la vicenda è molto diverso dal nostro, plasmato dall’esistenza dei supereroi da diversi anni, che al momento sta riscontrando un aumento di esseri dotati di superpoteri rispetto al passato.
La fantascienza nelle storie di Superman
Per intenderci, le prime storie di Superman erano prevalentemente racconti ascrivibili al contenitore “pulp”, nello specifico delle storie dove questo invulnerabile protagonista combatteva per la giustizia sociale, tormentando politici corrotti, datori di lavoro che mettevano in condizioni precarie i dipendenti, guerrafondai, e difendeva i poveri, salvava uomini dal suicidio, aiutandoli a cambiare vita, andando anche contro le armi da fuoco.
Con l’arrivo della Silver Age, nel periodo post-Seconda Guerra Mondiale, le storie di Superman cominciarono a prendere una forma molto più assurda e fantascientifica. Alan Moore (sceneggiatore di Watchmen e V per Vendetta) si è più volte espresso sul tema, specialmente in un’intervista risalente al 1999:
Il mito di Superman è una storia basata sulla grandezza e sul’autorealizzazione. Tutte le leggende supereroistiche sono basate su questo concetto. Superman è il sole a cui gli altri ruotano attorno. La storia è la rappresentazione di un alieno che giunge sulla terra, che ha la fortuna di poter passare inosservato assieme agli umani, utilizzando al contempo le sue straordinarie abilità, non per ergersi sopra di noi, ma per aiutarci.
Lui non può essere un Dio perché le Divinità sono dittatori che creano regole per gli altri. Superman crea delle regole per sé stesso, e le usa a nostro beneficio. Questo mito è stato perfezionato tra gli anni cinquanta e gli anni settanta, con le illustrazioni di un estremamente talentuoso Curt Swan. Se l’America ha una leggenda comparabile ai miti senza tempo dell’antichità, questa è la leggenda di Superman.
Il pensiero di Alan Moore
In un’intervista del 2011, Moore tornava sul tema dicendo:
Molte persone non lo sanno, ma nel periodo in cui pubblicavano i vecchi fumetti di Superman c’era un editor di nome Mort Weisinger, il quale aveva la reputazione di uno degli uomini più brutali e maltrattanti nel suo campo.
A quanto pare, molte parti della mitologia di Superman arrivarono da un suo percorso di psicoterapia. Sembra che la sua famiglia fosse arrivate in America a causa delle sommosse popolari anti-semite avvenute nell’Est Europa, il che ha portato al pianeta d’origine distrutto. Tutti questi strani elementi della mitologia di Superman, sono riconducibili a questo essere umano difettoso, antipatico, ma anche tragico.
Nel 1988, Moore diceva:
L’idea di Superman è un fondamentalmente fantasioso frammento del pulp. In tutto il mondo della finzione, ogni supereroe è [essenzialmente] Superman, reinventato più e più volte, esattamente come ogni vigilante mascherato, ogni uomo del mistero, è la Primula Rossa, reinventato più e più volte. Superman è interessante per via del quantitativo di dettagli sulla sua vita che sono stati mostrati nei fumetti della Silver Age. L’era di Mort Weisinger ha creato una mitologia che rivaleggia qualunque altra grande mitologia della storia umana.
Ogni aspetto della vita di quest’uomo, dal suo lavoro, la sua vita sentimentale, la sua vita familiare, le sue origini, il suo retaggio ancestrale, tutto, arrivando anche ai suoi animali dimestici… fu tutto rivelato in splendenti colori primari. E poi ci furono alieni robotici, tristi figuri la cui vita li ha trasfermati in villain, bambini geniali diventati scienziati pazzi… tutto a serivzio di un eroe destinato a combattere una battaglia senza fine. Probabilmente nessun personaggio di finzione ha avuto una vita tanto impressionante quanto quella di Superman.
L’assurdo e l’impossibile
Parliamo quindi di un periodo narrativo particolare, ricolmo di fantascienza, con la Fortezza della Solitudine contente robot creati da Superman per aiutarlo nel suo lavoro scientifico e all’occorrenza fingersi lui in modo da mostrarlo assieme a Clark Kent.
Un periodo in cui comparirono esseri come l’alieno Brainiac, dotato di un raggio miniaturizzante con il quale rubava le più grandi città dei vari pianeti per conservarle in delle teche (da noi lo fece con città come Metropolis, Roma, Parigi e simili, con Krypton lo fece con la capitale, Kandor).
Un periodo in cui l’assurdo e l’impossibile erano al servizio delle nevrosi emotive del protagonista, il quale poteva spostare i pianeti dalla loro orbita, ma finiva per temere che non avrebbe mai più potuto vivere la sua vita sentimentale a causa di una qualche trasformazione apportatagli da un avversario. La fantasia al servizio dell’aspetto a cui più di tutti ci possiamo relazionare: il conflitto emotivo.
Per questo il periodo della Silver Age fu quello di maggior successo nella sua storia, in cui i suoi fumetti erano letti da chiunque negli Stati Uniti, con il suo approdo in televisione in una serie live-action (da noi inedita).
Ed è questa la base di un fumetto che fa da ispirazione al film di James Gunn: All-Star Superman, per molti il miglior fumetto mai scritto sul personaggio, il quale fu prevalentemente una celebrazione di quegli anni, con un Superman forte ed intelligente oltre ogni limite, una Fortezza della Solitudine ricolma di scienza, robot ed artefatti, ed un mondo in cui vivere quotidiane avventure.