A marzo è stato rilasciato il primo trailer ufficiale del reboot de Il Corvo con protagonisti Bill Skarsgård e FKA Twigs, che uscirà il 28 agosto nelle sale cinematografiche italiane.
Nel corso di una lunga intervista con Harper’s BAZAAR, il duo di costumisti Kurt and Bart (che in precedenza hanno lavorato a Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1 e Parte 2, Ghost in the Shell e alla serie tv Fondazione) hanno spiegato che, come per quanto riguarda la storia, anche per i costumi si è voluto adottare un approccio moderno pur con degli accenni al passato, soprattutto agli anni ’80:
KURT: Credo che entrambi conoscessimo bene l’originale. Abbiamo letto il fumetto e credo che Rupert Sanders , il regista, volesse reimmaginare la storia per un pubblico moderno. L’originale è molto ricco di immagini gotiche, quindi con Rupert abbiamo deciso di aggiornarlo e modernizzarlo… . Volevamo ambientarla ai giorni nostri… per attirare i giovani di oggi. Non voleva essere un film d’epoca o una cosa gotica degli anni ’90. Il modo in cui Twigs e Bill sono vestiti come Eric e Shelly è basato sullo stile e sulla moda contemporanea.
BART: Ma c’è un accenno agli anni ’80 in tutto questo. Penso che la cultura degli anni ’80 e ’90 sia talmente tanto inserita nella moda da essere diventata molto omogenea. Ci sono elementi in tutti i costumi che rimandano agli anni ’80. I pantaloni di Eric nei panni de Il Corvo sono pantaloni bondage che fanno riferimento alla stilista Vivienne Westwood. Lui indossa delle classiche Vans. E Twigs indossa quello che le ragazze usavano nei club: crinoline, stivali da combattimento, magliette strappate. Credo che tutto quello che ci piaceva della moda di strada abbiamo cercato di inserirlo nel design.
Kurt ha poi elogiato il carattere collaborativo di FKA Twigs spiegando che la cantante e attrice ha voluto che il suo personaggio avesse uno stile che tutte le ragazze potessero imitare con facilità:
È una collaboratrice. È stata creativa per molto tempo, e non solo come artista musicale, ma anche come ballerina e performer. Apprezza molto la collaborazione. All’inizio abbiamo pensato: ‘Dove possiamo andare con lei che non sia mai stata prima?’ Twigs ha percorso così tante strade come artista e musicista, quindi volevamo che fosse unica per questa storia. In un certo senso, abbiamo cercato di scrostarlo un po’, e Twigs è stata intelligente e ha voluto che fosse un look che fosse riconoscibile, che ogni ragazza potesse uscire, tagliare una maglietta e indossarla.
In seguito, Bart ha spiegato quanto la presenza di molte scene subacquee e altre molto violente abbia influito sulla realizzazione di tanti esemplari dei singoli costumi:
Con i costumi di Eric abbiamo adottato un approccio che prevedeva l’estetica del “pezzo unico che si trova nella spazzatura”, ma avevamo bisogno di molti esemplari. Servono esemplari per le scene subacquee, e sono di forme e dimensioni diverse. Quindi, quando abbiamo fatto cose come costruire il cappotto di Shelly con la seta di un vecchio paracadute, dovevamo trovarne uno abbastanza grande da poter cucire più cappotti. Il cappotto di Bill viene completamente bucato e ricoperto di sangue. Credo che in tutto avessimo 10 cappotti di questo tipo. E il cappotto aveva molti pezzi, quindi costruirlo è stato complicato.
Entrambi i costumisti hanno anche elencato alcuni piccoli dettagli dei costumi che, a detta loro, conferiscono un carattere particolare allo stile dei vari personaggi:
KURT: Non so, mi sembra che cerchiamo sempre di inserire qualcosa, anche se è per il nostro bene, ma il cappotto che Bill indossa è in realtà al rovescio. Quando lui e Twigs vanno in quell’appartamento, quando scappano dalla riabilitazione, lui si mette questo cappotto e lei glielo toglie, e questo cappotto si rovescia, e lo buttano per terra. Quindi, dopo essere tornato all’appartamento quando Shelly è morta, lo indossa ed è al rovescio. C’è un’etichetta sul davanti. Quindi tutti questi dettagli sono presenti.
BART: È un po’ buffo, perché non sapevamo se il pubblico l’avrebbe davvero notato. Ma è stato Bill a farlo notare: sta tornando nel luogo in cui si sono innamorati e quindi quella giacca è davvero impregnata del loro amore. L’idea è nata da noi, ma lui l’ha articolata molto bene.
KURT: Un’altra particolarità di questo film è il personaggio secondario di Marion, interpretato da Laura Birn. L’obiettivo di questo film era esplorare quello che le persone avrebbero indossato quando sarebbero state vestite per morire. Per Laura abbiamo collaborato con un’incredibile stilista di alta moda, Yiqin Ying, ed è stato semplicemente perfetto.
In conclusione, Kurt ha detto che nessun attore si è portato un costume dal set spiegando che quando si finisce di girare, sono tutti molto stanchi di indossare dei costumi e che quindi difficilmente portano via qualcosa:
Non credo. La maggior parte delle volte, gli attori sono così stanchi di stare in costume che quando hanno finito, probabilmente non vogliono più vederlo.