Il 5 giugno uscirà su Disney+ The Acolyte: La seguace, la nuova serie ambientata nell’epoca dell’Alta Repubblica, ovvero cento anni prima di Star Wars: La Minaccia Fantasma (1999).
Nel corso di un’intervista con The New York Times, la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha dichiarato di essere consapevole che le donne all’interno del franchise di Star Wars sono spesso oggetto di attacchi online più frequenti rispetto agli uomini “a causa del fatto che la fanbase è prevalentemente maschile”:
Una parte rumorosa del fandom di Star Wars ha reagito in modo prevedibile contro i nostri ultimi prodotti.
Prendiamo ad esempio The Acolyte… ho visto alcuni commenti che dicevano: ‘Perché ci sono così tante donne? Perché le minoranze dominano sempre di più i ranghi dei Jedi?’, eccetera, eccetera. Altri commenti esprimono una visione simile. Alcuni troll hanno soprannominato la serie ‘The Wokelyte’.
La mia convinzione è che la narrazione debba rappresentare tutte le persone. Operare all’interno di queste grandi franchise ora, con i social media e il livello di aspettative, è spaventoso. Penso che Leslye [Headland] abbia avuto qualche difficoltà con questo. Credo che molte delle donne che entrano in Star Wars lottino un po’ di più. A causa della predominanza maschile della base di fan, a volte vengono attaccate in modi molto personali.
Le attrici Daisy Ridley (interprete di Rey) e Kelly Marie Tran (interprete di Rose Tico), ad esempio, hanno subito parecchie molestie online da parte di fan tossici quando è stata rilasciata la trilogia sequel. Stessa cosa per Moses Ingram (che ha interpretato Reva Sevander nella serie Obi-Wan Kenobi), ricoperta di insulti razzisti, e recentemente anche per la serie The Acolyte: La seguace, già sotto attacco in alcune parti del fandom perché la showrunner Leslye Headland è la prima donna trans a ricoprire questo ruolo nella storia della saga.