Ospite del festival di Cannes, dove ha ricevuto la Palma d’Oro alla carriera, George Lucas (regista e creatore dell’universo di Star Wars) ha parlato apertamente delle critiche ai primi sei film della saga:
Ricordo alcune critiche rivolte ai primi film, dicevano che il cast è composto solo da attori bianchi. In realtà la maggior parte dei personaggi che appaiono sullo schermo sono degli alieni! L’idea è che si debba accettare le persone per quello che sono, che siano grandi e pelose o che siano verdi o altro. L’idea è che tutte le persone sono uguali.
Lucas ha poi aggiunto che gli unici esseri nell’universo di Star Wars ad essere discriminati sono i robot:
Era un modo per dire che la gente discrimina sempre qualcosa e che prima o poi succederà. Voglio dire, ora che sta avanzando l’IA, diciamo: ‘Beh, non possiamo fidarci di quei robot’.
Nel primo c’erano alcuni tunisini che erano scuri, e nel secondo avevo Billy Williams, e nei prequel, che sono stati anche criticati, avevo Samuel L. Jackson. Non era un furfante come Lando. Era uno dei migliori Jedi in circolazione.
Il regista ha anche risposto alle critiche sulla rappresentazione delle donne nei film:
Chi pensate che siano gli eroi in queste storie? Cosa pensate che fosse la Principessa Leia? Lei è il capo della ribellione. È lei che prende questo ragazzino che non sa nulla e questo ragazzo sbruffone che non sa fare nulla e cerca di salvare la ribellione con questi pagliacci… Ed è la stessa cosa con la Regina Amidala.
Non si può mettere una donna in pantaloni e aspettarsi che sia un’eroina. Possono indossare abiti, possono indossare quello che vogliono. È il loro cervello e la loro capacità di pensare, pianificare ed essere logistici. Ecco cos’è l’eroe.