Nelle ultime settimane Zack Snyder ha fatto discutere con le sue dichiarazioni su Batman. Il regista di Justice League (2017) ha affermato che il Cavaliere Oscuro “diventa irrilevante se non uccide”, dichiarazione che va nettamente in contrasto con l’essenza del Crociato Incappucciato nei fumetti.
Introdotta nei primi anni ’40, la regola di Batman di non uccidere rappresenta una delle basi della caratterizzazione del personaggio; nonostante ciò, il Batman di Snyder (interpretato da Ben Affleck) non si pone particolari problemi nell’uccidere – o schiacciare con la Batmobile -, una scelta che il regista ha sempre difeso apertamente.
Nel corso di una nuova intervista, Snyder è tornato a discutere della sua decisione, tirando in ballo anche Superman e la controversa scena in cui uccide Zod in Man of Steel (2013):
L’unica ragione per cui non sono sorpreso dalla reazione dei fan alle mie parole è che alcune persone si sono fatte fare il lavaggio del cervello da un mucchio di materiale che non è coerente con il vero canone. E va bene così. Stanno facendo il loro viaggio, immagino.
Il regista è convinto che Batman abbia effettivamente ucciso nel fumetto Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, ma i fan gli hanno fatto notare che lo scenario illustrato nel fumetto è molto più ambiguo: effettivamente Miller pone Batman di fronte a questo dubbio morale, ma al tempo stesso la tavola non mostra che il criminale è realmente morto (si vede esclusivamente un proiettile sul muro, quindi potrebbe anche aver sparato un colpo di avvertimento, oppure un proiettile ad una spalla).
Successivamente, inoltre, Batman affronta ancora il leader dei mutanti e pensa: “Avrei voluto sparargli, ma questo significherebbe oltrepassare un limite che mi sono prefissato 30 anni fa, anche se non riesco proprio a pensare a un solo motivo per lasciarlo vivere”, lasciando quindi intendere che il colpo sparato non è stato fatale.