Nel corso di una nuova intervista con CNBC, il CEO della Disney Bob Iger ha discusso del futuro della compagnia, del suo contratto (che terminerà nel 2026) e delle varie controversie legate ai film e serie usciti, rispondendo anche ad alcune accuse mosse sui social (e non solo).
Negli ultimi anni, in molti hanno accusato duramente la Disney di essere sempre più influenzata dalla cultura woke, concedendo fin troppo spazio all’inclusività nei casting ed ai messaggi sociali.
In risposta a tutto ciò, Iger ha dichiarato:
Il termine woke viene usato piuttosto liberamente in questo periodo, ma tante persone neanche capiscono cosa significa per davvero.
Tutto quel chiacchiericcio si è in qualche modo calmato… lo sostenevo prima e continuo a sostenerlo ora che sono tornato, il nostro obiettivo numero uno è quello di intrattenere. Proprio per questo, infondere di messaggi i nostri prodotti come priorità assoluta non è la linea che stiamo seguendo ora. Devono intrattenere e fare in modo che Disney possa avere un impatto positivo sul mondo e, indipendente dal fatto che tu lo sappia, favorire l’accettazione di ogni tipo di persona. Questo sarebbe grandioso.
Ma in generale, dobbiamo essere in primis un’azienda di intrattenimento. Stiamo provando a raggiungere un pubblico il più diversificato possibile. Per farlo, le storie che racconti devono riflettere realmente il pubblico che vuoi raggiungere. Quel pubblico però, proprio perché è così diversificato, in realtà e prima di ogni altra cosa vuole divertirsi senza essere disorientato. Non è facile accontentare sempre tutti.
Tra i più accaniti nei confronti della Disney troviamo Elon Musk, che in svariate situazioni su Twitter ha accusato la compagnia di essere Woke, anche scherzando sulle possibilità di acquisirla e scagliandosi direttamente contro Bob Iger.
In risposta a Musk, il CEO della Disney ha dichiarato soltanto:
Le persone se la prendono con me e con la compagnia da anni ormai… non mi faccio distrarre da tutto ciò.