Johan Renck, Intervistato da The Playlist, il regista Johan Renck ha spiegato perché ha abbandonato la regia della serie tv prequel Dune: Prophecy spin-off del film con Timothée Chalamet, nota precedentemente come Dune: The Sisterhood.
Renck ha infatti affermato:
Ne ho fatto parte per un po’, ma ora non sono affatto coinvolto. Almeno, penso che potrei essere ancora un produttore esecutivo, ma non ne sono coinvolto ora. Questo è ciò che accade a volte.
Ho già vissuto situazioni simili in passato. Come ho detto prima, da regista non sono molto interessato alla televisione episodica. Comunque, sono passati molti anni da quando sono stato coinvolto nella serie in qualsiasi modo.
La serie durante il suo sviluppo ha avuto svariati problemi, tra cui, oltre ad una pre-produzione piuttosto travagliata, anche un cambio di showrunner in corso d’opera.
In merito ai collegamenti con il film, Renck ha detto:
Il motivo per cui sono stato coinvolto in qualche motivo in Dune è che sono un grande fan del Dune di David Lynch. Adoro quel film. È così assurdo, bizzarro, strano, oscuro e contorto. Quindi, per me, è stato come: ‘Sì, okay, se stanno facendo una serie tv, sarebbe interessante vedere se lo faranno’, perché quello che hanno detto prima era: ‘Non deve avere nulla a che a che fare con i film, i film di Villeneuve, questo è un animale a sé stante, e possiamo farne quello che vogliamo’, quindi è da lì che è iniziato.
Ha poi aggiunto:
C’erano un sacco di cose che stavano accadendo, ma nessuno può essere ritenuto responsabile, o gli showrunner che sono stati sostituiti, e l’idea originale della storia ha cambiato completamente in corso anche perché si chiamava Dune: The Sisterhood, e poi ha cambiato nome ed è diventata una cosa completamente diversa.
Ancora una volta, è qualcosa che può accadere nella TV episodica, ed è proprio come, a meno che ti trovi bene e fai funzionare l’ambiente di quel tipo, non è mai stato o sarà mai qualcosa che fa per me.
Infine, il regista ha raccontato:
Per esempio: ho fatto un pilot, circa dieci anni fa, per una serie per Netflix chiamata Bloodline, ed era come se fossi parte dell’impostazione di qualcosa. Ne fai parte, ma allo stesso tempo, l’intera faccenda della tv episodica è molto più simile a un comitato perché hai uno showrunner, hai degli sceneggiatori, il regista, vari produttori, la rete, e tutti gli attori coinvolti che stanno cercando di trovare la loro posizione, cosa che potrebbe andare avanti o meno per anni, sai?
Dune – Parte 2 vede il pluripremiato regista Denis Villeneuve tornare alla regia del secondo capitolo della saga ispirata al celebre romanzo di Frank Herbert, con un cast ancora più ricco di star internazionali. Il film, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, è l’attesissimo seguito dell’acclamato Dune, vincitore nel 2021 di sei Premi Oscar®.
In Dune – Parte 2 gli amati protagonisti del primo capitolo tornano sul grande schermo affiancati da numerose nuove star internazionali, tra queste: il candidato all’Oscar®, Timothée Chalamet (Wonka), Zendaya (Euphoria), Rebecca Ferguson (Mission: Impossible), il candidato all’Oscar® Josh Brolin (Avengers: Endgame), il candidato all’Oscar® Austin Butler (Elvis), la candidata all’Oscar® Florence Pugh (Piccole donne), Dave Bautista (Guardiani della Galassia), il Premio Oscar® Christopher Walken (Il cacciatore), Stephen McKinley Henderson (Lady Bird), Léa Seydoux (Crimes of the Future), con Stellan Skarsgård (Mamma Mia!), la candidata all’Oscar® Charlotte Rampling (45 anni) e il vincitore dell’Oscar® Javier Bardem (Non è un paese per vecchi).