Negli ultimi anni è in corso una diatriba, tanto accesa quanto infondata, all’interno del fandom del Marvel Cinematic Universe. Alcuni accusano Disney di produrre film “politicamente corretti” anche solo per il semplice fatto di avere come protagonisti dei personaggi femminili (Captain Marvel del 2019 e Black Widow del 2021) o appartenenti a minoranze etniche (Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli del 2021 e The Marvels del 2023).
Proprio in merito a quest’ultimo, The Marvels, si è creato un vero e proprio caso mediatico: una parte del fandom, quella più “estremista”, è arrivata a criticare aspramente il film non solo perché ha tre protagoniste femminili, ma anche perché due di esse non sono bianche (Monica Rambeau è afroamericana e Kamala Khan è pakistana). Nonostante l’incredibile incasso del primo Captain Marvel (che ha incassato oltre un miliardo di dollari al box office mondiale), il sequel è andato malissimo e si è consolidato come il peggior incasso di sempre per un film dell’MCU. Ma di chi è davvero la colpa?
Matthew Belloni, ex giornalista di The Hollywood Reporter, ha riportato nella newsletter Puck l’opinione di un dirigente Disney – rimasto anonimo – sulla vicenda:
Dato che le stesse critiche rivolte a The Marvels sono state ricevute anche dal film d’animazione Wish e dalla trilogia sequel di Star Wars con protagonista Daisy Ridley, appare evidente un pattern comportamentale comune: una parte del fandom è sessista e misogina. Il dirigente afferma: