Durante un’intervista con The Hollywood Reporter, la regista Chloé Zhao si è mostrata evasiva riguardo al suo futuro con i Marvel Studios e ad un possibile sequel di Eternals, ma ha espresso il suo entusiasmo per l’MCU che si sta espandendo in nuove direzioni e generi:
Quando hai a che fare con un pubblico così vasto e così diverso, apprezzo veramente e rispetto che ognuno di noi è così unico. Ma con un pubblico globale, è quasi impossibile rendere felici tutti perfettamente, e farlo significherebbe dire che tutti sono uguali. Quindi penso che ci sarà inevitabilmente quella differenza di opinione. Devi solo restare fedele al tipo di film che vuoi fare, a chi sei e alle persone con cui stai collaborando. Tutto quello che puoi fare è divertirti. Tutto il resto è fuori dal tuo controllo.
La Zhao ha poi raccontato il suo approccio alla regia di Eternals, un film che mescola elementi di fantascienza, fantasy e dramma, e che presenta un cast corale di personaggi diversi tra loro, ognuno con dei poteri e delle abilità particolari:
Volevo fare un film che fosse diverso da quello che avevo fatto prima, ma che avesse ancora il mio tocco personale. Volevo esplorare il concetto di eternità, di cosa significa vivere per sempre e di come questo influenzi le relazioni tra i personaggi. Volevo anche creare un mondo visivo che fosse ricco e colorato, che riflettesse la diversità dei protagonisti.
La regista ha anche elogiato il suo rapporto con Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, che le ha dato molta libertà creativa e l’ha sostenuta nelle sue scelte artistiche:
Kevin è stato fantastico, mi ha lasciato fare il film che volevo fare, senza impormi limiti o vincoli. Mi ha dato fiducia e mi ha incoraggiata a seguire la mia visione. È stato un piacere lavorare con lui e con tutto il team della Marvel.
Infine la Zhao ha confessato il suo desiderio di tornare a fare film indipendenti e intimi, come Nomadland, che le ha fatto vincere il Premio Oscar come Miglior regista:
Mi piace fare film che parlano di persone reali, che raccontano storie di vita e di emozioni. Mi piace anche sperimentare con le forme e i generi cinematografici, e non voglio rinunciare a questa mia passione. Penso che ci sia spazio per tutti i tipi di film, e che sia importante mantenere la propria identità artistica.