Poche ore fa Empire Magazine ha pubblicato online un approfondimento su Echo, la prossima serie dei Marvel Studios incentrata su Maya Lopez (Alaqua Cox) e sul suo rapporto con Kingpin (Vincent D’Onofrio).
Il magazine descrive la serie come “una storia di vendetta brutale, drammatica e ultra violenta”, nonché “il progetto dell’MCU più sanguinoso di sempre”. Dopo essere stata presentata come un’intransigente boss della Tracksuit Mafia in Hawkeye (2021), la vigilante sorda nativo-americana Maya Lopez ha sparato a bruciapelo un proiettile a Kingpin – che ora torna con una benda sull’occhio e con l’intenzione di ricostruire il suo impero.
La situazione familiare di Maya è a dir poco complicata. Da bambina le è successo qualcosa di terribile, che l’ha portata ad essere accolta da Wilson Fisk. Nel trailer ufficiale della serie, una sequenza flashback mostra Fisk che picchia violentemente qualcuno in un vicolo, con il suo enorme abito bianco presto macchiato di sangue e la sua mano zuppa, mentre la piccola Maya guarda.
Maya si trova in una situazione emotiva molto vulnerabile dopo tutto questo. Ha tutta questa emozione, rabbia e sentimenti repressi dentro di sé, e non sa cosa farne.
Questa rabbia verrà sfogata nella prima serie dei Marvel Studios vietata ai minori, nonché prima serie della nuova etichetta Marvel Spotlight che propone un dramma più basato sulla realtà che sulle fantasiose storie cosmiche dell’MCU. In una certa misura sembra prendere spunto dalle serie Netflix, specialmente da Marvel’s Daredevil, ora che il Diavolo di Hell’s Kitchen è diventato un personaggio dell’MCU a tutti gli effetti e che qui appare – con un breve ruolo per gettare le basi per Daredevil: Born Again.
Volevamo dimostrare in modo categorico che i personaggi della nostra serie sono persone vere: sanguinano, muoiono, vengono uccise e ci sono conseguenze nel mondo reale.
La regista Sydney Freeland, appartenente alla nazione Navajo, ha spiegato come il team creativo ha rispettato le radici nativo-americane del personaggio e la cultura della nazione Choctaw:
La rappresentazione culturale era estremamente importante per me e per tutti i membri della troupe. Lo scenografo ha dovuto vederlo attraverso i suoi occhi. L’assistente ha dovuto vederlo attraverso i suoi occhi. Tutti hanno rispettato questa ricchissima cultura, che abbiamo approcciato con l’aiuto di esperti e storici.