In The Marvels (uscito lo scorso mercoledì al cinema) c’è solo una scena post-credits, nella quale appaiono due sorprendenti personaggi. Vi invitiamo a non proseguire la lettura se non volete SPOILER.
Dopo lo scontro finale con Dar-Benn, che ha causato uno squarcio nello spazio-tempo dando vita ad un’Incursione, le tre supereroine protagoniste uniscono i propri poteri per porre rimedio al disastro imminente… ma Monica Rambeau si sacrifica per chiudere lo squarcio, rimanendo bloccata dal lato opposto.
Nella scena post-credits del film, Monica si risveglia in un infermeria. Accanto a lei c’è Maria Rambeau, sua madre, che non la riconosce; è un universo parallelo, e in quella dimensione Maria è una supereroina nota come Binary. Quest’ultima, alzandosi, raggiunge un gigantesco personaggio blu che indossa un camice da laboratorio.
È Bestia, nuovamente interpretato da Kelsey Grammer (che torna nel ruolo a distanza di 17 anni dall’uscita di X-Men 3), il quale si reca ad avvisare Charles Xavier dell’arrivo della “misteriosa visitatrice”. Ma chi è questo personaggio?
Nei fumetti Marvel Comics, Bestia (il cui vero nome è Hank McCoy) è nato con un intelletto vasto e arti insolitamente grandi per un essere umano; le proporzioni del suo corpo sono paragonabili a quelle di un gorilla, non a caso il suo soprannome a scuola era “Magilla Gorilla”. I suoi poteri si esprimono al massimo durante l’adolescenza, fornendogli grande forza ed agilità che gli permettono di eccellere in ambito sportivo ma che attirano anche l’odio dei suoi compagni. Viene avvicinato da Charles Xavier, che gli propone di studiare presso la sua Scuola per Giovani Dotati e di entrare a far parte della formazione originale degli X-Men.
Al cinema Bestia è stato interpretato da Kelsey Grammer in X-Men 2 (2003) e in X-Men – Conflitto finale (2006), per poi essere stato sostituito da Nicholas Hoult che ha interpretato la sua versione giovane in X-Men – L’inizio (2011), in X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), in X-Men – Apocalisse (2016) e in X-Men – Dark Phoenix (2019).