Il quinto episodio della stagione 2 di Loki, uscito stamattina su Disney+, ha sorpreso i fan con uno scioccante colpo di scena finale. Come ogni settimana, vi proponiamo la nostra analisi della puntata con tanto di easter egg, riferimenti e curiosità.
Dove eravamo rimasti
Riprendiamo dall’ultima cosa vista: il volto di Loki. Ma la situazione di fronte a lui non appare catastofica come si poteva pensare, ben di più, strana: Mobius, B-15, OB, Casey e Sylvie non ci sono, tutti svaniti mentre il nostro protagonista rimane da solo.
Possiamo vedere che il Telaio Temporale sembra essersi stabilizzato, con la Sacra Linea Temporale che riparte “intrecciata” dalla destra del Telaio e finisce a sinistra, raccolta nuovamente dal macchinario.
Il ritorno dei salti temporali
Loki si muove in una TVA completamente desolata, quando, di fronte a una delle celle, riappaiono i salti temporali del primo episodio. Ma questa volta il Dio dell’Inganno non si sposta solo nel tempo, ma anche nello spazio, ritrovandosi nella sala di controllo della TVA e … il se stesso del futuro con in mano la guida scritta da O.B., per poi svanire nuovamente.
Tornato al suo posto, Loki raggiunge proprio la sala di controllo e recupera la guida. Proprio in quel momento, la scena appena accaduta si ripete con il punto di vista del nostro protagonista nel presente, mostrandoci in modo semplice gli effetti di un loop temporale.
La TVA si spaghettizza … oppure è tutto parte di un piano di contingenza?
La TVA inizia a spaghettificarsi tutta attorno a Loki, fino a quando il protagonista non scompare con un altro salto.
Due però sono i dettagli curiosi presenti in questo momento: il Telaio Temporale risulta stabilizzato e un allarme che dice “MODALITÀ SICUREZZA AVVIATA”, con poi un messaggio di addio di Miss Minutes che cita “GRAZIE PER IL SERVIZIO RESO”. Potrebbe forse essere un’altra macchinazione di Colui Che Rimane per “riavviare” la TVA?
Il titolo che scompare e poi si riforma
Con in sottofondo una musica più inquietante e misteriosa del solito, vediamo come al solito il titolo che cambia stile delle lettere, ma questa volta le singole lettere man mano scompaiono, fino a quando non c’è il buoio più totale, per poi far apparire il titolo nello stesso identico stile del logo ufficiale della serie.
Casey in “Fuga da Alcatraz”
Ritorniamo all’episodio dentro una prigione, dove vediamo un manichino di cartapesta posto in un letto, mentre il vero carcerato, il nostro Casey, vi si nasconde sotto, per poi aprire un buco nel muro in cui altri carcerati lo stanno aspettando per evadere. Di base, ognuno alla TVA è stato “resettato” alla propria linea temporale d’origine.
Poco dopo scopriamo di trovarci ad Alcatraz, a San Francisco, nel 1962, all’interno di una Linea Temporale Ramificata:
La scoperta più sconvolgente è però scorprire che la vera identità di Casey è quella di Frank Morris, un vero carcerato di Alcatraz che proprio nel 1962, insieme ai fratelli John e Clarence Anglin (qui interpretati dai registi Justin Benson e Aaron Moorhead), riuscì a fuggire dal famoso penitenziario californiano proprio creando dei manichini in cartapesta con le proprie fattezze e poi una zattera di fortuna, tornando sulle coste californiane e scomparendo nel nulla senza lasciare alcuna traccia. L’evasione ebbe un tale impatto mediatico da essere ricordato nella storia ancora oggi, e fu la base per il film Fuga da Alcatraz (1979) di Don Siegel, dove Frank Morris era interpretato da Clint Eastwood.
“Andiamo, se ci beccano, ci sfilettano come pesci”
La battuta detto fuori campo è un simpaticissimo richiamo alla prima stagione, quando Loki minaccia Casey nell’episodio 1, e quest’ultimo non ha la più pallida idea di che cosa si un pesce:
Loki: Dammi il Tesseract o ti sventrerò come un pesce, Casey!
Casey: Cos’è pesce?
Loki: Shhh! Come puoi non sapere cos’è un pesce?
Il time-thearter numero 25
Saltando nuovamente nel tempo, Loki si ritrova brevemente dentro la TVA, nel time-thearter n° 25, in cui Mobius l’aveva interrogato nell’arco della prima stagione.
La vera vita di Cacciatrice B-15
Loki salta brevemente in una Ramificazione del 2012 a New York, dove scorpriamo che la vera identità di B-15 era quella della Dottoressa Willis, una donna dedita al suo lavoro e dalla grande gentilezza, il che motiva il profondo cambiamento e la grande empatia della Cacciatrice dopo aver scoperto, grazie a Sylvie nella prima stagione, di aver avuto una vita nella Linea Temporale.
Dai suoi dati presenti nei titoli di coda scorpriamo che il suo nome completo è Verity Willis, un richiamo all’omonimo personaggio nei fumetti Marvel Comics: una giornalista che possiede l’innata abilità magica di rivelare le menzongne, e la quale accompagna ed è migliore amica di Loki nelle testate più recenti:
Mobius finalmente su una moto d’acqua!
Vediamo Mobius finalmente in sella a una moto d’acqua … in realtà questo è Mobius prima di diventare Mobius, quando era semplicemente Don, padre single di due bambini che lavora alla Piranha Power Sports e ama profondamente le moto d’acqua.
Siamo in un’altra ramificazione, a Cleveland nell’Ohio, nel 2022, cioè un anno prima che gli Avengers compiano il loro furto temporale nel corso di Avengers: Endgame.
Loki e il suo migliore amico … il pupazzo confiabile
Loki salta nuovamente, ritrovandosi proprio in questa ramificazione. Il nostro protagonista appare proprio di fronte al pupazzo gonfiabile ballerino del negozio, creando una comica sincronia nei movimenti. Non è da stupirsi che questi pupazzi vengano spesso messi al centro di certe gag, visto come “ballano come uno scemo”:
L’autore del Contingente Zartan
Dopo che Loki ha fallito nel parlare con Don alias Mobius, ci spostiamo nella ramificazione del 1994 a Pasadina, California, dove scopriamo che l’autore di “Il Contingente Zartan” (libro di finzione apparso nei titoli di coda dei precedenti episodi quando viene accreditato Ke Huy Quan) è niente meno che Ourobors stesso, nella sua vita sulla Linea Temporale uno scrittore di fantascienza fallito di nome A.D. Doug.
Uno spazio familiare
Il laboratorio di Doug è situato in una vecchia fabbrica abbandonata il cui design è identico all’ufficio di Riparazioni e Potenziamenti all’interno della TVA, il che dimostra, così come per Don/Mobius, che alcuni rimasugli del proprio passato restano insiti anche cancellando la memoria a una persona.
Imparare a controllare i salti temporali
Loki: Non riesco a controllarli. Non riesco a farli accadere, è casuale.
A.D. Doug: Ma non è casuale, perché finisci sempre nei paraggi delle stesse persone che stai cercando, e si sta evolvendo. Perché non stai solo saltando nel tempo, ti stai muovendo nello spazio. Sembri una versione migliorata di uno di quei tempad.
Doug propone a Loki di imparare a controllare i salti temporali, proprio in relazione al fatto che questo spostamento spazio-temporale sembri correlato a dove il Dio dell’Inganno voglia effettivamente essere: vuole raggiungere i luoghi e gli anni dove vivono i suoi amici, ma facendolo in modo inconscio.
Questa scoperta mette Loki in una situazione quasi identità a quella vissuta da America Chavez in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dove la vediamo faticare a convivere con i suoi poteri (che le permettono di aprire portali a forma di stella per portarla in giro per il Multiverso, il che ovviamente identifica una ulteriore differenza tra Universo e Linea Temporale).
Una magnifica unione tra forma e funzionalità
Sulle note di queste stesse parole usate da Mobius nella prima stagione, comprendiamo che Don aveva perso la moglie che, come lui, condivideva l’amore per le moto d’acqua, motivo per cui ne è così fortemente ossessionato.
La trasformazione di Doub in OB in diciotto mesi
Doug riesce a creare un rudimentale tempad nell’arco di 18 mesi… ovviamente non efficace come quello della TVA, con la porta temporale soggetta a numerosi glitch, ma un gran passo in avanti per il personaggio.
“Posso portati in qualsiasi punto del tempo, sarà come se non te ne fossi mai andato”
La promessa fatta da Loki a Don/Mobius richiama molto quella fatta da Kang il Conquistatore a Janet van Dyne in Ant-Man and The Wasp: Quantumania (2023), promettendole di fatto di riportarla da Hope nel momento in cui lei se ne era andata. Sicuramente questa volta sarà una promessa che Loki manterrà.
Qualcosa di sinistro in arrivo
Ritorniamo da Sylvie, la quale al contrario degli altri personaggi non è finita resettata. L’episodio non mostra in modo chiaro come mai Sylvie non abbia subito gli effetti dell’esplosione, ma molto proabilmente è semplicemente fuggita all’ultimo aprendo una porta temporale.
Quello che però è chiaro, è che la spaghettizzazione non sta influendo solo sulla TVA: il sacchetto del McDonald’s che Sylvie si stava portando a casa
L’arcade di Zaniac! esiste
Nel bar in cui Sylvie e Loki si fermano a parlare è presente un videogioco arcade basato sul film “Zaniac!”, il che conferma che Brad Wolfe è effettivamente l’identità di X-5 nella Sacra Linea Temporale:
I Velvet Underground
Il gestore del negozio di vinili Lyle dà a Sylvie un disco di “Oh! Sweet Nuthin” dei Velvet Undergound, l’ultima canzone fatta dalla band prima che si sciogliesse nel 1971. La canzone parla di una serie di “perdenti”.
Come muore una linea temporale
Vediamo i terrificanti e catastrofici effetti della spaghettificazione dell’intera linea temporale, con ogni cosa e persone tramutata in fili sottili. Sylvie fugge aprendo una porta temporale (perfettamente allineata con la porta in legno appena scomparsa), finalmente conscia della gravità della situazione:
I nuovi ricordi del Vietnam?
Anche la ramificazione di Doug/O.B. subisce la spaghettificazione, con tutti i presenti che si scompongono davanti agli occhi dell’impotente Loki. La scena non può che richiamare palesemente gli effetti dello Schiocco di Thanos alla fine di Avengers: Infinity War, qui ovviamente con un peso ancora più grande perché comprende la distruzione di più realtà, e non solo gli esseri viventi.
“Credi che ciò che rende Loki un Loki è che siamo destinati a perdere?”
Il Dio dell’Inganno rimane solo, circondato da ciò che resta dei suoi amici, ma è proprio qui che si svela il segreto per controllare i salti temporali: dipende tutto da “chi” Loki desidera raggiungere, e cioè tutti coloro che lui considera la sua nuova famiglia.
“Posso rischivere la storia”
Conscio delle sue nuove abilità Loki salta indietro nel tempo, tornando a prima che Victor Timely tenti futilmente di portare il Moltiplicatore di Portata fino al Telaio Temporale, ora c’è una possibilità.
Il “poter cambiare la storia” potrebbe essere forse un anticipo a un cambio di ruolo da parte di Loki, che, come nei fumetti più recenti, è passato dall’essere il Dio dell’Inganno a il Dio delle Storie?
“Sei morto. Inserisci un’altra moneta, perdente”
In chiusura, sentiamo la voce cavernosa di Brad Wolfe nei panni di “Zaniac” direttamente dal videogioco arcade mostrato nell’episodio.