Le trattative tra il sindacato degli attori (SAG-AFTRA) e l’associazione dei produttori di Hollywood (AMPTP) si sono bruscamente interrotte nella giornata di giovedì 12 ottobre dopo quasi due settimane di meeting – ai quali hanno partecipato i vertici di Disney, Netflix, Warner Bros. Discovery e NBCUniversal – a causa di “eccessive divergenze”.
Venerdì 13 ottobre è stato pubblicato un comunicato congiunto di tutti i sindacati (sceneggiatori, registi, maestranze IATSE, musicisti, maestranze Teamsters e HBC), i quali chiedono agli studios di tornare al tavolo delle trattative quanto prima per risolvere lo stallo:
I nostri membri lavorano fianco a fianco per lo stesso piccolo gruppo di datori di lavoro, e i nostri sindacati stanno collettivamente più uniti che mai. Ogni giorno in cui un contratto giusto che affronti le priorità uniche degli attori viene rinviato è un altro giorno in cui i professionisti che lavorano nel nostro settore soffrono inutilmente. A questo punto, dovrebbe essere chiaro agli studi e all’AMPTP che è necessario più di proposte che replicano semplicemente i termini negoziati con altri sindacati. Esigiamo collettivamente che l’AMPTP riprenda immediatamente le negoziazioni in buona fede, faccia mosse significative al tavolo delle trattative con la SAG-AFTRA per affrontare le esigenze specifiche degli interpreti, e concluda l’accordo giusto che meritano.
La richiesta di SAG-AFTRA include un aumento di circa 11% sugli stipendi minimi per far fronte alla costante inflazione negli Stati Uniti, mentre l’AMPTP ha offerto loro lo stesso accordo offerto anche agli sceneggiatori e ai registi (ovvero un aumento iniziale del 5%, seguito da un ulteriore incremento prima del 4% e poi del 3.5%).
In un comunicato ufficiale rilasciato da SAG-AFTRA, il sindacato degli attori ha accusato i produttori di compiere “atti di bullismo” nel tentativo di raggiungere un accordo più vantaggioso per gli studios:
Siamo profondamente delusi dal loro rifiuto. Abbiamo negoziato in buona fede, nonostante la loro offerta iniziale fosse addirittura meno del contratto iniziale risalente a prima dello sciopero. Queste major usano la tattica del bullismo nei nostri confronti. Si rifiutano di proteggere i nostri attori da un possibile rimpiazzo con le AI, si rifiutano di aumentare la quota degli stipendi minimi nonostante l’inflazione sia alle stelle, e si rifiutano di condividere una minima percentuale dell’immenso patrimonio che il NOSTRO lavoro genera.
Gli studios hanno presentato la loro ultima offerta nella giornata di mercoledì 11 ottobre, che è stata rifiutata. A riguardo, un portavoce dell’AMPTP afferma:
Dopo quasi due settimane di trattative, è chiaro che le divergenze tra AMPTP e SAG-AFTRA sono eccessive. Non siamo riusciti a trovare un punto d’incontro, quindi le conversazioni non si stanno muovendo in una direzione produttiva. Speriamo che SAG-AFTRA decida di riconsiderare la nostra offerta e tornare presto al tavolo delle trattative.
Lo sciopero degli attori è in corso da ormai 90 giorni e sta per superare lo sciopero più lungo della storia, avvenuto nel 1980 e durato 95 giorni.