Le trattative tra il sindacato degli attori (SAG-AFTRA) e l’associazione dei produttori di Hollywood (AMPTP) si sono bruscamente interrotte nella giornata di giovedì 12 ottobre dopo quasi due settimane di meeting – ai quali hanno partecipato i vertici di Disney, Netflix, Warner Bros. Discovery e NBCUniversal – a causa di “eccessive divergenze”.
In un comunicato ufficiale rilasciato da SAG-AFTRA, il sindacato degli attori ha accusato i produttori di compiere “atti di bullismo” nel tentativo di raggiungere un accordo più vantaggioso per gli studios:
La richiesta di SAG-AFTRA include un aumento di circa 11% sugli stipendi minimi per far fronte alla costante inflazione negli Stati Uniti, mentre l’AMPTP ha offerto loro lo stesso accordo offerto anche agli sceneggiatori e ai registi (ovvero un aumento iniziale del 5%, seguito da un ulteriore incremento prima del 4% e poi del 3.5%).
Gli studios hanno presentato la loro ultima offerta nella giornata di mercoledì 11 ottobre, che è stata rifiutata. A riguardo, un portavoce dell’AMPTP afferma:
Lo sciopero degli attori è in corso da ormai 90 giorni e sta per superare lo sciopero più lungo della storia, avvenuto nel 1980 e durato 95 giorni.