Tramite un comunicato ufficiale, poche ore fa la Writers Guild of America ha annunciato di aver raggiunto un accordo provvisorio della durata di 3 anni con gli studios, che pone ufficialmente fine allo sciopero dopo ben 148 giorni. Lo sciopero si è concluso alle 9:00 di questa mattina – mezzanotte esatta negli Stati Uniti – e gli sceneggiatori sono ora liberi di negoziare nuovi contratti con le major. Nonostante ciò, il sindacato continuerà a supportare gli attori, anch’essi in sciopero contro gli studios di Hollywood.
La WGA ha pubblicato online l’intero contratto da 94 pagine, assieme a un sommario delle novità principali. Il sindacato ha ottenuto tutto ciò che chiedeva (o quasi) con incrementi nei minimi salariali, un numero di sceneggiatori minimo richiesto nello staff delle serie televisive, nuovi termini di pagamento e protezioni dall’utilizzo indiscriminato dell’Intelligenza Artificiale nel processo di scrittura.
I dettagli del contratto
- Intelligenza Artificiale: Il sindacato si è assicurato una protezione contro la possibilità che gli studios facciano scrivere o riscrivere materiale dalla AI, o che utilizzino sceneggiature come “fonte originale” da adattare utilizzando questa tecnologia. Agli sceneggiatori è permesso utilizzare l’AI come strumento, ma non sono costretti ad utilizzarla per forza e gli studios dovranno specificare formalmente se durante il processo di scrittura verranno generati materiali con la AI.
- Minimi salariali – Tra le novità nei minimi salariali, gli sceneggiatori che lavorano a film direct-to-streaming vedranno un incremento del 18% nel compenso minimo, che sale a $100.000 per titoli con un budget superiore ai $30 milioni (il che permetterebbe di ricevere un compenso residuale in tre anni di almeno $200.000, tra USA ed estero, sulle piattaforme più grandi).
- Aumento dei compensi residuali fissi – L’incremento è del 12.5% (inferiore al 16% chiesto inizialmente dagli sceneggiatori, ma comunque notevole). Sono aumentati anche i contributi al fondo sanitario del sindacato (sale al 12% dal secondo anno di contratto). I compensi residuali streaming sulle piattaforme all’estero si baseranno sul numero complessivo di abbonati a tali servizi: è una crescita del 76%. Per esempio, su Netflix un compenso residuale per l’estero su tre anni passa da $18.000 a $32.000 per un episodio da 1 ora.
- Bonus nei compensi residuali legati al successo in streaming: Sul fronte della trasparenza da parte degli studios nei dati d’ascolto di film e serie tv in streaming è stato raggiunto un compromesso. È stato stabilito un nuovo compenso residuale aggiuntivo (rispetto ai residuali fissi) che premierà i titoli che vengono visti “dal 20% o più degli abbonati americani di un servizio streaming nei primi 90 giorni di disponibilità su di esso, e nei primi 90 giorni di ogni anno successivo in cui verranno riproposti”. Raggiunta quella soglia, i film e le serie tv originali in streaming avranno un bonus del 50% del compenso residuale fisso globale. Per esempio: un episodio da mezz’ora di una serie tv su un grande servizio streaming riceverà un bonus di $9.000, un episodio da un’ora riceverà un bonus da $16.000, un film con un budget superiore ai $30 milioni riceverà un bonus da $40.000. Il compromesso principale è legato alla trasparenza: al sindacato verrà dato accesso al numero totale di ore visualizzate, negli USA e all’estero, dei titoli originali di ciascun servizio streaming ad alto budget, e potrà condividere queste informazioni in maniera aggregata con i propri iscritti. Tra tre anni, allo scadere del contratto, sarà possibile trattare una maggiore trasparenza.
- Numero minimo di sceneggiatori nelle writers room – Compromesso raggiunto anche sul numero di sceneggiatori necessari in una writers room: lo staff minimo sarà di tre sceneggiatori/produttori per la prima stagione di una serie con uno sviluppo superiore alle 20 settimane, a crescere a seconda del numero di episodi. Lo sviluppo minimo sarà di 10 settimane consecutive, mentre il lavoro minimo dopo il via libera a una serie sarà di 20 settimane.
- Seconda riscrittura garantita – Una seconda riscrittura pagata è garantita ogni volta che uno scrittore viene assunto per una prima bozza di sceneggiatura, comprese le sceneggiature originali e non originali. Questo è un punto molto importante, in quanto le major spesso chiedevano piccoli ritocchi alle sceneggiature (che molti sceneggiatori definivano “un processo infinito”) senza pagare nulla in aggiunta.
- Termini di pagamento – Gli sceneggiatori che guadagnano fino al 200% del minimo salariale ora dovranno ricevere la metà del compenso alla firma del contratto, con un altro 25% dopo nove settimane e l’altro 25% alla consegna della bozza.
La WGA ha raggiunto un accordo preliminare con l’AMPTP su un nuovo contratto collettivo della durata di tre anni. Il 26 settembre 2023 il Comitato Negoziale, il Consiglio del WGAW e il Consiglio del WGAE hanno votato all’unanimità per raccomandare l’accordo; ora andrà ai membri per una votazione di ratifica che si terrà in forma digitale dal 2 al 9 ottobre. Agli sceneggiatori è consentito di tornare al lavoro durante il processo di ratifica, nonostante sia molto probabile che il contratto venga approvato.
Ellen Stutzman e Meredith Stiehm della WGA hanno spiegato a Deadline che il comitato ritiene questo accordo “eccezionale” ed è convinto che verrà approvato a larga maggioranza, motivo per cui la cosa fondamentale ora è poter tornare al lavoro il prima possibile dopo cinque mesi di stop.
Ora l’AMPTP si concentrerà sulle trattative con il sindacato degli attori, la SAG-AFTRA, che è in sciopero dal 14 luglio e che ha richieste simili (seppur con differenze significative) a quelle degli sceneggiatori. La speranza è che queste trattative non siano troppo lunghe, e che si possa tornare in produzione entro il giorno del Ringraziamento (e cioè a fine novembre) per non posticipare l’apertura dei set al prossimo gennaio.