Uno dei film più sperimentali e ambiziosi basati sui fumetti Marvel prima della nascita del Marvel Cinematic Universe è senza dubbio Hulk (2003), diretto dal regista taiwanese Ang Lee. Nonostante lo scarso successo al box-office mondiale, ad oggi il film con protagonista Eric Bana viene ricordato dagli appassionati come la miglior trasposizione della storia del Golia Verde, nonché come uno dei cinecomic più autoriali e introspettivi di sempre.
Nel corso di un’intervista esclusiva con Den of Geek, Josh Lucas (interprete di Glen Talbot nel film) ha riflettuto sulla sua esperienza sul set, ricordando quanto il regista fosse “tormentato” a causa della lavorazione. Stando a quanto raccontato dall’attore, un giorno il cineasta scoppiò in lacrime per via dell’influenza della Universal Pictures e di altri fattori che entrarono inevitabilmente in contrasto con la sua visione artistica:
“Creare arte difficile ovviamente comporta numerose sfide. Aveva messo la sua anima in ‘Hulk‘, e si poteva capire che fosse esausto. Era come se fosse appena andato in guerra.”
L’attore aggiunge:
“A un certo punto, stavamo camminando fuori dal palcoscenico sonoro alla Universal e Ang aveva le lacrime agli occhi. Gli domandai: ‘Tutto bene?’, e lui disse: ‘Se fossi cattivo, sarei un grande regista.’ Si poteva capire che fosse tormentato da quello che stava attraversando durante la lavorazione.”
Nonostante le difficoltà sorte durante lo sviluppo, Lucas ha spiegato che resterà sempre un fan del film, sostenendo che la sua qualità artista è superiore a quella di molti altri cinecomic usciti in seguito:
“Quel film si regge in piedi in modi strani. È imperfetto, ovviamente, ma amo quel film. Amo il tentativo di mostrare le inquadrature in stile pagine da fumetto e tutte le diverse cose che non ho più visto fare da allora. Per quanto siano fantastici i recenti film Marvel, la qualità artistica di quel film imperfetto resta di alto livello.”