Sono passati quasi cinque anni dall’uscita di Avengers: Infinity War, il grande crossover che ha finalmente messo in primo piano Thanos, il Titano Pazzo apparso fin dal 2012 nella scena post-credits di The Avengers. L’antagonista interpretato da Josh Brolin è considerato ancora oggi il miglior villain del Marvel Cinematic Universe e, oltre ad aver ostacolato gli Avengers, ha creato non pochi problemi in tribunale per diversi anni essendo al centro di complessi contenziosi riguardanti i software utilizzati per animarlo sul grande schermo.
La società di software Rearden, infatti, aveva accusato The Walt Disney Company di aver usato la tecnologia MOVA Contour di sua proprietà, usata per la motion-capture facciale degli attori per catturare le espressioni facciali di Josh Brolin e replicare la sua performance nei panni di Thanos con un modello 3D del personaggio. Rearden sosteneva che la compagnia di VFX cinese DD3 avrebbe usato impropriamente la MOVA Contour su molteplici film dell’MCU senza licenza, chiedendo ingenti danni alla Disney.
Il 21 febbraio 2023, tuttavia, un giudice federale ha respinto la causa, rilevando che non vi fossero prove sufficienti del fatto che MOVA Contour avesse “fatto la maggior parte del lavoro” su Thanos e che, di conseguenza, il team creativo dei Marvel Studios e i registi devono essere considerati “gli autori dei risultati della motion-capture facciale” di Josh Brolin. La Corte ha ritenuto che Rearden non abbia correttamente dimostrato la violazione del copyright dato che MOVA non può operare “senza alcun contributo sostanziale dagli attori o i registi.”
Nonostante ciò, secondo The Hollywood Reporter, la Disney potrebbe ancora essere soggetta a sanzioni pecuniarie per Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019) e persino per il live-action de La bella e la bestia (2017), film che hanno incassato complessivamente 6 miliardi di dollari, a causa di altri procedimenti giudiziari in corso con Rearden.
Quest’ultima, inoltre, ha citato in giudizio altri studi tra cui la 20th Century Fox e la Paramount Pictures per il presunto utilizzo improprio dei suoi software.