Nell’ottobre 2019, Martin Scorsese criticò duramente i film dell’Universo Cinematografico Marvel e, più in generale, i cinecomics, affermando che “i film Marvel non sono cinema” e che andrebbero considerati piuttosto dei “parchi dei divertimenti“. La posizione del regista avviò una vera e propria crociata nei confronti dei film sui supereroi che raggiuse persino cineasti come Francis Ford Coppola, Ken Loach, Pedro Almodóvar e Ridley Scott, innescando un interminabile dibattito tra i fan del genere e i sostenitori del presunto “vero cinema.”
Durante un’intervista con Variety, il regista James Cameron ha parlato dell’empowerment femminile in Avatar: La via dell’acqua e della rappresentazione delle donne nei blockbuster moderni, spiegando in che modo i personaggi femminili del suo film differiscono dall’approccio adottato per altre supereroine come Captain Marvel e Wonder Woman:
Tutti parlano sempre di emancipazione femminile. Ma qual è una parte molto importante della vita di una donna che noi uomini non attraversiamo? E ho pensato, ‘Beh, se vogliamo davvero andare fino in fondo alla tana del coniglio dell’emancipazione femminile, mandiamo in battaglia una guerriera incinta di sei mesi.
Non succede nella nostra società… probabilmente non è successo per centinaia di anni. Ma ti garantisco che, tempo fa, le donne dovevano lottare per la sopravvivenza e proteggere i loro figli, e non importava se erano incinte. E le donne incinte sono più capaci di essere molto più atletiche di quello che pensiamo a livello culturale. Ho pensato, ‘Togliamo i veri confini.’ Per me era l’ultimo baluardo che non vediamo spesso al cinema. Wonder Woman e Captain Marvel… tutte queste altre donne fantastiche che si fanno avanti, ma che non sono mamme e non sono incinte mentre combattono il male.
In una precedente intervista con The New York Times, il regista aveva criticato l’assenza di figure genitoriali e dei rapporti interpersonali con i figli nei film sui supereroi della Marvel e DC. Parlando di Jake Sully (Sam Worthington) e di Neytiri (Zoe Saldaña), protagonisti di Avatar (2009), Cameron ha spiegato di aver scritto il loro rapporto come una storia matura e reale:
Quando guardo questi film grandi e spettacolari – mi riferisco a voi, Marvel e DC – non importa quanto siano vecchi i personaggi, si comportano tutti come se fossero al college. Hanno delle relazioni, ma in realtà è come se non le avessero. Non appendono mai i loro speroni a causa dei loro figli. Le cose che realmente ci danno il potere, l’amore e uno scopo? Quei personaggi non lo vivono, e penso che non sia il modo giusto di fare film.