Quentin Tarantino ha riflettuto sulla “Marvelizzazione” di Hollywood e sul loro impatto per l’intera industria.
Diversi celebri registi come James Cameron, Ridley Scott e David Fincher hanno criticato la formula dei Marvel Studios in passato ma il leggendario Quentin Tarantino la pensa in maniera decisamente diversa. A dirla tutta, Tarantino è un appassionato del mondo Marvel (uno dei suoi cinecomics preferiti è Thor: Ragnarok, che ha visto facendo una maratona per avvicinarsi all’uscita di Avengers: Endgame) ed è anche un fan di vecchia data dei fumetti della Casa delle Idee. Negli anni ’90, infatti, stava per dirigere un film su Luke Cage subito dopo Le Iene, ma alla fine si è dedicato a Pulp Fiction.
Durante un episodio del podcast 2 Bears, 1 Cave, Quentin Tarantino ha riflettuto sul panorama cinematografico moderno, usando l’espressione “Marvelizzazione di Hollywood“. Tarantino non odia i loro film, quanto più l’ampia presenza nelle sale di questo tipo di pellicole.
“Non li sto nemmeno criticando, francamente. Ma è l’eredità della Marvelizzazione dei film Hollywoodiani. Guarda, collezionavo i fumetti Marvel quando ero un ragazzino, mi facevano impazzire. Se questi film fossero usciti quando avevo vent’anni, sarei stato fottutamente felice e li avrei amati totalmente. Voglio dire, non sarebbero stati gli unici film ad essere realizzati. Sarebbero stati film tra altri film. Ma, sai, ho quasi 60 anni… Quindi non mi entusiasmano così tanto.”
“Il mio unico conto in sospeso con questi film è che sembra quasi che siano gli unici film ad essere realizzati oggi. E sono gli unici film che sembrano generare un certo tipo di entusiasmo in una fanbase o anche nei confronti dello studio che li realizza. Quindi sono l’intera rappresentazione di questa era di film al momento. Non c’è molto spazio per altre tipologie di film. È questo problema secondo me.”