Il 9 novembre è uscito al cinema Black Panther: Wakanda Forever, il sequel del film vincitore di 3 premi Oscar nel 2018 che dovrà affrontare l’improvvisa morte del protagonista Chadwick Boseman e portare avanti la storia di Shuri (Letitia Wright), ora alla guida del Regno di Wakanda.
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Durante un’intervista con Collider, il regista Ryan Coogler ha parlato dell’approccio del team creativo all’introduzione di Namor (Tenoch Huerta) nell’MCU, svelando che Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991) ha rappresentato una delle maggiori fonti di ispirazione per la sua visione del personaggio:
“Penso agli antagonisti come dei personaggi che stanno per entrare in conflitto con il mio protagonista. Sarebbe interessante se volessero le stesse cose, ma a causa di chi sono e di cosa li ha plasmati, vogliono ottenere quelle cose in modi diversi e i loro mezzi entrano in conflitto tra loro. I film che mi piacciono sono strutturati proprio così.”
“Terminator 2 è una grossa ispirazione per questo film. Molto grossa. Pensa a quello che vuole il T-1000 e a quello che vuole il robot di Arnold Schwarzenegger. Sono lì entrambi per John Connor, ma il T-1000 vuole ucciderlo. Quello è il film. Lo guardo così, e cerco anche di passare del tempo con loro. Non troppo, capisci cosa intendo? Ma abbastanza da capire da dove vengono e da credergli quando fanno delle minacce.”
“Nella maggior parte delle sue apparizioni fumettistiche Namor è molto arrogante. Ma sai anche che ha la capacità di fare quello che dice di fare. Arriva con le sue mutande e dice ‘Ucciderò tutti.’ Ma tu ci credi perché sai che ne è capace. Quindi volevamo portare lo stesso tipo di spavalderia alla sua versione cinematografica, ma anche dargli quei dettagli che ti permettono di riconoscerlo in un film su Black Panther.”