Il CEO della Disney aggiorna sui rapporti attuali con Scarlett Johansson ad un anno dalla causa legale su Black Widow.
Nel mese di luglio 2021, Scarlett Johansson ha citato in giudizio The Walt Disney Company per aver infranto una clausola del suo contratto con i Marvel Studios che prevedeva una distribuzione esclusiva di Black Widow nelle sale cinematografiche (e una percentuale sugli incassi), sostenendo che la decisione della compagnia di distribuire il film su Disney+ a pagamento le sia costata più di 50 milioni di dollari di perdite. A settembre dello stesso anno, tuttavia, la Johansson e la Disney hanno risolto la disputa legale sui mancati guadagni derivanti dal rilascio del cinecomic. Anche se i termini dell’accordo non sono stati svelati, le fonti sostengono che l’attrice abbia ottenuto circa 40 milioni di dollari di bonus dallo studio. Di conseguenza, l’attrice collaborerà nuovamente con la compagnia in futuro per ulteriori produzioni, incluso il film Tower of Terror e un misterioso progetto Marvel.
Nel corso di un’intervista con The Hollywood Reporter, il CEO della Disney Bob Chapek ha parlato nel dettaglio della controversa strategia del rilascio ibrido adottata dalla Casa di Topolino lo scorso anno, svelando che i rapporti attuali tra la Johansson e la compagnia non sono mai stati migliori:
“È importante tornare a quando venne lanciato Disney+ e a quale fosse l’ipotesi su quanto si dovesse alimentare quel sistema per massimizzare veramente il suo potenziale, e direi che abbiamo sottovalutato drammaticamente la bestia affamata [il pubblico] e quanto contenuto fosse necessario per essere alimentata. Mentre cercavamo di capirlo, arrivò il COVID e siamo stati completamente vincolati nella possibilità di fare cose nuove. Quindi avevamo pochissime cose preziose che stavano gocciolando nel nostro sistema, e abbiamo dovuto prendere una decisione molto difficile e capire dove mettere quelle cose. Quando l’industria cinematografica si arrestò a causa del COVID, è stata una decisione facile. O lo posticipi di un paio d’anni – e infatti abbiamo iniziato a rimandare, come ricorderete – ma avevamo anche questa specie di gasdotto vuoto in questa importantissima iniziativa strategica per l’azienda, ossia Disney+. I nostri spettatori, i nostri abbonati chiedevano di più, così abbiamo iniziato a deviare il contenuto che era destinato originariamente al cinema prima che Disney+ fosse persino concepito. Ma proprio in quel momento, abbiamo iniziato un piano molto metodico per cercare di determinare di quanti contenuti avremmo avuto bisogno, come società, per sfruttare appieno le opportunità al cinema, perché amiamo l’industria cinematografica, e di quanto avremmo avuto bisogno per essere in grado di alimentare i contenuti che stavano portando a Disney+… Ora che la produzione è tornata completamente operativa e abbiamo una piena comprensione di ciò che è necessario, siamo nella posizione in cui siamo in grado di delineare completamente la programmazione cinematografica, senza dover rubare i contenuti da un luogo o un altro, così come i nostri servizi di streaming.”
“C’erano un sacco di persone che hanno avuto voce in capitolo su come abbiamo gestito quella situazione [la causa di Scarlett Johansson]. Ed io ero una di quelle voci. Mi limiterò a dire solo che il nostro rapporto con lei e la sua agenzia non è mai stato migliore.”