Con l’arrivo di She-Hulk: Attorney at Law, la rottura della quarta parete è rapidamente diventata argomento di discussione all’interno del fandom Marvel, ma è davvero la prima volta in cui questo espediente viene introdotto nell’MCU?
Il concetto di rottura della quarta parete (ovvero la consapevolezza, da parte di uno o più personaggi di un’opera di fantasia, di essere parte della stessa, e dunque non reali) non è nuovo né a chi ha familiarità con il mondo del cinema né tantomeno ai lettori più assidui dei fumetti Marvel, dato che in più di un’occasione i comics hanno presentato storie i cui personaggi si rivolgevano direttamente ai lettori (o persino agli autori).
Quando è stato annunciato che Jennifer Walters/She-Hulk (Tatiana Maslany) avrebbe mantenuto la peculiarità principale della controparte fumettistica, tuttavia, non tutti hanno apprezzato la notizia. Secondo alcuni, infatti, l’abbattimento della quarta parete in un universo condiviso renderebbe assai difficoltosa la sospensione d’incredulità. Che questo sia vero o meno, occorre ricordare che She-Hulk: Attorney At Law non è il primo prodotto del Marvel Cinematic Universe ad aver introdotto questo particolare elemento metanarrativo, anche se potrebbe averlo portato ad uno step successivo.
Senza ulteriori indugi, dunque, ecco un elenco di film e serie TV prodotti dai Marvel Studios in cui i personaggi hanno cercato lo sguardo del pubblico:
Guardiani della Galassia Vol. 2
Il secondo capitolo dedicato ai Guardiani della Galassia è anche l’unico prodotto della Saga dell’Infinito presente in questa lista. All’inizio del film, mentre Peter Quill/Star-Lord (Chris Pratt), Rocket Raccoon (Bradley Cooper), Gamora (Zoe Saldana) e Drax (Dave Bautista) combattono contro una creatura inter-dimensionale, Baby Groot (Vin Diesel) balla sulle note di ”Mr. Blue Sky” per poi scontrarsi contro uno dei roditori alieni presenti sul luogo e montarvi sopra.
Sfortunatamente però, il Flora Colossus non ha la meglio e finisce per cadere rovinosamente dall’essere; nel fare ciò, il povero Groot si scontra contro quella che sembra essere una… telecamera! Mentre il personaggio si avvicina sempre più velocemente all’inquadratura, infatti, si può udire un rumore che ricorda quello prodotto da un vetro urtato.
Nonostante la scena duri molto poco e sia per certi versi irrilevante, questo è stato il primo effettivo momento in cui un film dell’MCU ha strizzato l’occhio al mondo reale.
WandaVision
La prima serie televisiva prodotta dai Marvel Studios è il prodotto dell’MCU che meglio si presta a presentare delle scene in cui i personaggi parlano guardando in macchina. Questo perché lo show, oltre ad essere un meraviglioso thriller psicologico il cui fulcro sono i personaggi principali, è anche un gigantesco omaggio ad alcune delle sit-com che hanno segnato la storia della televisione; tra queste si possono annoverare serie come The Office e Modern Family, che sono dei veri e propri mockumentary, ove sono presenti delle scene in cui i personaggi si rivolgono direttamente alla telecamera in quanto vengono “intervistati” da alcune persone la cui identità non viene mai rivelata in modo esplicito.
Lo stesso avviene in WandaVision, anche se in questo caso l’intervistatrice ha un nome ben preciso, ma ci arriveremo tra poco. Ecco quindi tutti i personaggi del primo show di Disney+ che, almeno all’apparenza, hanno infranto il muro invisibile.
Billy e Tommy
La sesta puntata si apre con i gemelli che, rivolti verso la telecamera, spiegano quanto sia importante per loro Halloween: Billy (Julian Hilliard) è felice di avere l’opportunità di “essere qualcun altro” per un giorno, mentre Tommy (Jett Klyne) si rallegra pensando ai dolciumi che consumerà per l’occasione. Sullo sfondo è presente Ralph Bohner (Evan Peters), il quale si accorge di ciò che stanno facendo che i gemelli. La scena è chiaramente ispirata alla popolare sitcom statunitense Malcolm in the Middle, il cui protagonista soleva rivolgersi al pubblico allo stesso modo.
Nell’episodio successivo, invece, la cosa avviene in modo più sottile, con Billy che, in seguito alla ramanzina di una Wanda esasperata, guarda in macchina basito, quasi a voler cercare lo sguardo di qualcuno con cui poter condividere la preoccupazione relativa allo stato mentale della madre. Chiaro riferimento alle iconiche espressioni di Jim Halpert (John Krasinski) in The Office.
Darcy e Visione
In concomitanza con il difficoltoso viaggio, la puntata mostra diverse scene in cui anche Visione si presta al “confessionale” tipico dei mockumentary, salvo poi rendersi conto che quello che sta facendo non ha alcun senso e abbandonare l’intervista. Questo momento è molto importante perchè diventa evidente come lo sfondamento della quarta parete, in realtà, non sia esattamente definibile tale.
Wanda e Agatha
C’è un motivo se questo episodio si chiama “Infrangere la quarta parete”. Non solo, infatti, è possibile vedere ben tre personaggi rivolgersi alla telecamera, ma viene anche rivelato che l’intervistatrice (nonché, per certi versi, co-sceneggiatrice) misteriosa è Agnes, la “vicina impicciona” di Wanda il cui vero nome è Agatha Harkness (Kathryn Hahn), strega oscura e villain principale della serie, che ha cercato di soggiogare Wanda fin dal principio, facendola piombare in un mondo fittizio.
Durante la puntata osserviamo anche Wanda parlare guardando in macchina. In questa occasione, tuttavia, si può udire una voce che risponde alla Maximoff: è proprio Agatha, che ci viene mostrata una volta allargatasi l’inquadratura. Agatha stessa ha diversi momenti, durante WandaVision, in cui parla alla telecamera; anche se, dato che il tutto è stato organizzato da lei, è probabile che siano da imputare al semplice divertimento personale della strega.
Con il senno di poi, dunque, è possibile affermare con certezza che il cast del primo show di Disney+ non si stava rivolgendo al pubblico reale, ma solo alla mente dietro tutto l’inquietante teatrino: Agatha Harkness. Di certo, comunque, i Marvel Studios sono stati bravi nel creare un effetto ambiguo che ha tratto in inganno la maggior parte degli spettatori.
What If…?
Già dai primissimi istanti di What If…?, la prima serie animata dei Marvel Studios, possiamo udire la voce di Jeffrey Wright, doppiatore dell’Osservatore, che non è solo un personaggio principale dello show, ma ne è anche narratore. Quest’ultimo dettaglio è fondamentale, perchè Uatu (questo il vero nome del guardiano cosmico), raccontando la sua storia, si rivolge a un interlocutore che non viene mai rivelato, in quanto l’effetto voluto consiste, nuovamente, nel dare quel senso di ambiguità che possa far credere agli spettatori di far parte della finzione in atto.
Anche in questo caso, però, la rottura della quarta parete è solo apparente, perchè l’Osservatore non afferma mai di essere parte di un’opera di fantasia, ed è perfettamente plausibile che stia semplicemente narrando il proprio racconto a un qualsiasi altro personaggio dell’MCU, che, potenzialmente, potrebbe anche essere rivelato nelle prossime stagioni della serie.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
Wanda
Il sequel di Doctor Strange (2016), contrappone l’ex Stregone Supremo Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), reduce dagli eventi di Spider-Man: No Way Home (2021), a una ormai fuori controllo Wanda Maximoff/Scarlet Witch, la quale, corrotta dal potere del Darkhold, mette a repentaglio le fondamenta del Multiverso per cercare di prendere il posto della sua Variante di Terra-838, madre di Billy e Tommy Maximoff, personaggi già apparsi in WandaVision e citati in questo articolo.
Le vicende del film portano Scarlet Witch a eseguire il Dreamwalking (una tecnica magica che permette di prendere possesso del corpo di una propria Variante di un altro universo) sulla Wanda di Terra-838. Riuscita nel suo intento, la strega si prende qualche momento per adattarsi al nuovo contesto in cui si trova, e, dopo essersi guardata intorno, per un breve istante fissa la telecamera con uno sguardo penetrante, che non lascia presagire nulla di buono.
Non ci è dato sapere se in quel momento Wanda si sia accorta di essere osservata o se, più probabilmente, quella scena sia stata fine a sé stessa. L’unica cosa certa è che Sam Raimi, in quel frangente, ha tenuto con il fiato sospeso anche gli spettatori più distratti presenti in sala.
Pizza Poppa
Ormai è cosa nota, in molti dei film di Sam Raimi c’è spazio per un cameo da parte del suo amico e collega Bruce Campbell. Doctor Strange nel Multiverso della Follia non ha fatto eccezione, offrendo a Campbell il ruolo di un venditore ambulante di pizza che, a seguito di un battibecco con America Chavez (Xochitl Gomez) e Doctor Strange, viene costretto da quest’ultimo a sottostare a un incantesimo che lo costringe a picchiarsi da solo per una quantità indefinita di tempo.
Nella seconda scena post credits della pellicola appare nuovamente l’uomo, ancora intento a farsi del male. Dopo pochi secondi però, il personaggio interpretato da Campbell si rende conto che gli effetti del sortilegio sono terminati, ed esprime la sua gioia guardando dritto in macchina ed esclamando…
È finito!
Questa irriverente scena dopo i titoli di coda prende scherzosamente in giro gli spettatori, in quanto la frase pronunciata da Pizza Poppa ha un duplice significato: ad essere terminato è sia l’incantesimo che il film. Lo sguardo rivolto verso gli spettatori è funzionale allo scherzo orchestrato dal regista; forse troppo poco per essere definito “rottura della quarta parete”, ma merita comunque un posto in questa lista.
She-Hulk: Attorney at Law
Eccoci dunque arrivati alla più recente serie dei Marvel Studios. Già dal secondo trailer di She-Hulk: Attorney At Law, era evidente come il comportamento della protagonista, interpretata da Tatiana Maslany, sarebbe stato analogo a quello che il personaggio ha nei fumetti, che include un dialogo costante e diretto con il pubblico.
Durante la sua primissima scena all’interno dello show, Jennifer Walters si prende un momento per parlare con gli spettatori mentre si trova nel suo ufficio, facendo partire un flashback che mostra le origini dei suoi poteri e un altro momento di sfondamento della quarta parete, del quale sembra accorgersi anche suo cugino Bruce Banner/Hulk (Mark Ruffalo).
La novità di questa ennesima breccia nel muro invisibile è che She-Hulk sembra essere consapevole di far parte di una serie televisiva, in quanto rivela agli spettatori che quella a cui assisteranno sarà “legal comedy”. Anche il secondo episodio prosegue sullo stesso piano, con Jennifer che esprime al pubblico le sue sensazioni in merito al lavoro appena ottenuto, nonostante si trovi a pochi passi di distanza dal suo capo, che sembra non rendersi conto di nulla.
Ci saranno sicuramente altri momenti simili nelle prossime puntate, e pare che la supereroina avrà anche uno o più dialoghi con il patron dei Marvel Studios, Kevin Feige. Così fosse, She-Hulk: Attorney At Law valicherebbe un confine che non è ancora stato superato in questo franchise, a differenza del prossimo titolo in questa lista.
Deadpool e Deadpool 2
I primi due film sul Mercenario Chiacchierone sono ambientati nell’Universo Fox sugli X-Men, ma poiché, come confermato da Kevin Feige in persona, la prossima pellicola su Deadpool sarà ambientata nell’MCU, è opportuno includere anche questo singolare antieroe nell’elenco, a maggior ragione se consideriamo il fatto che, con ogni probabilità, Wade Wilson manterrà la peculiarità che lo ha reso iconico al cinema e nei fumetti.
Tra i tanti momenti di infrazione della quarta parete che presenta Deadpool (2016), ce ne sono alcuni particolarmente degni di nota: nel film, Wade ordina una pizza da Feige’s Famous (palese riferimento a Kevin Feige e dunque ai Marvel Studios), e chiede all'”Agente Smith” (Matrix) di non rendere la sua tuta da supereroe “verde o animata” (caratteristiche del costume di Lanterna Verde, personaggio interpretato proprio da Reynolds, il cui film non ha goduto di buone recensioni da parte di pubblico e critica).
Data l’ottima ricezione della pellicola, il suo seguito, Deadpool 2 (2018), ha continuato a calcare la mano su questo aspetto, facendo pronunciare a Wade Wilson la parola “Martha” (nome attorno a cui è ruotato il discusso colpo di scena principale di Batman v. Superman: Dawn of Justice) come scusa per essersi presentato in ritardo alla cena di anniversario con la compagna Vanessa Carlysle (Morena Baccarin). Più avanti nel film, il protagonista ha paragonato il suo alleato Cable (Josh Brolin) al Soldato d’Inverno dell’MCU, e ha chiamato Domino (Zazie Beets) “Black Black Widow“.
Per quanto riguarda Deadpool 3, il creatore del personaggio, Rob Liefeld, ha già confermato che la pellicola includerà molteplici momenti di scherno nei confronti dell’MCU, suggerendo anche che ci saranno molti cameo di personaggi celebri del franchise di proprietà della Disney.
Spider-Man: Homecoming
La pazienza. Qualità che sarà stata utile per completare la lettura di questo articolo. A volte la pazienza è la chiave per la vittoria, a volte porta pochi risultati da sembrare che non serva, e viene spontaneo chiedersi: “Come mai ho aspettato tanto per una cosa così deludente?”
La seconda scena post credits di Spider-Man: Homecoming (2017) è, per certi versi, ancora più indisponente di quella di Doctor Strange nel Multiverso della Follia (2022), ma anche altrettanto divertente. In questa scena, Steve Rogers/Captain America (Chris Evans), già apparso nel film all’interno di un video governativo che il professore di educazione fisica di Peter Parker/Spider-Man (Tom Holland) fa vedere ai propri studenti, appare nuovamente sullo schermo, presumibilmente in un dietro le quinte del video in questione. In questo frangente, Cap spiega l’importanza della pazienza, prendendosi così gioco degli spettatori rimasti in sala fino alla fine della pellicola. Nel fare ciò, Rogers fissa la telecamera, seguendo lo stesso ragionamento votato al senso di ambiguità applicato in WandaVision.
La rottura della quarta parete è dunque un bene o un male? La risposta a tale quesito non può che essere estremamente soggettiva. Come già accennato all’inizio di questo editoriale, l’unico problema nei confronti di questo espediente risiede nel concetto di sospensione d’incredulità: chi riesce a non farsi troppe domande nel vedere un film o una serie tv probabilmente non sarà minimamente infastidito dalla cosa, chi invece preferisce avere un senso di realismo costante, specialmente guardando un capitolo di un enorme universo condiviso, sarà più fiscale in merito, arrivando al punto di non riuscire a godere al cento per cento della visione del prodotto in questione.
E voi da che parte state? Siete felici di parlare direttamente con la protagonista di She-Hulk: Attorney At Law? Fateci sapere qui sotto con un commento!