Nell’estate del 2023 arriverà su Disney+ seconda stagione di Loki, la serie televisiva prodotta dai Marvel Studios e dedicata al Dio degli Inganni interpretato da Tom Hiddleston, che porterà avanti le vicende dall’agenzia burocratica Time Variance Autorithy e affronterà le conseguenze del gesto di Sylvie (Sophia Di Martino).
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Durante un’intervista con Deadline, la costumista Christine Wada ha spiegato come siano arrivati a elaboare gli abiti del Dio degli Inganni e della sua Variante femminile:
Per Loki, gli script erano davvero ottimi. Il languagio era costruito negli script, come Mad Men che incontra Blade Runner. Penso che dica tanto e ci ha dato un laiguaggio da cui partire.
Quando hai una serie sui viaggi nel tempo e hai un personaggio come Loki che può essere ovunque, qualunque cosa, e che potrebbe rimanere bloccato in ogni linea temporale… è un’infinita fonte d’inspirazione.
L’armatura indossata da Sylvie (Sophia Di Martino) ha visto un discorso più di praticità, ma anche riflettere un lato più androgino del personaggio:
Alcuni elementi provengono da luoghi e tempi differenti, ma sempre con quelle caratteristiche ‘alla Loki’. Volevamo mantenere i suoi lineamenti androgini… un costume con uno stile quasi privo di un gender specifico e penso che sia un elemento della serie stessa, la quale cerca di toccare il ‘Che significato ha il gender?’ e ‘Perché dovremmo dare certe caratterstiche solo un determinato gender?’.