Il 9 novembre uscirà al cinema Black Panther: Wakanda Forever, il sequel del film vincitore di 3 premi Oscar nel 2018 che dovrà affrontare l’improvvisa morte del protagonista Chadwick Boseman e portare avanti la storia di Shuri (Letitia Wright), ora alla guida del Regno di Wakanda.
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Durante il San Diego Comic-Con, i Marvel Studios hanno mostrato il primo trailer ufficiale del film, di cui vi proponiamo la nostra analisi dettaglia.
Il video si apre con una cover della canzone ”No Woman No Cry”, scritta e resa famosa da Bob Marley, mentre vediamo il personaggio di Nakia (Lupita Nyong’o), l’interesse amoroso di T’Challa dal primo Black Panther, osservare l’oceano con un nuovo abito verde sgargiante e una lunga capigliatura, mentre sullo sfondo si vedono diverse piramidi mesoamericane, strutture costruite dalle popolazioni precolombiane del Centro America, tra cui i Maya e gli Aztechi, il che fa pensare che questa sarà una scena molto avanti nell’arco del film.
Si passa successivamente al Wakanda, dove vediamo la Regina Madre Ramonda (Angela Bassett) essere accompagnata da Okoye (Danai Guirira) nei laboratori wakandiani, già visti nel primo film. La scena successiva mostra poi le due nella sala del trono, con Ramonda che siede al posto di T’Challa, prendendo quindi il ruolo di reggente del regno dopo la sottointesa dipartita del figlio, e partecipando alla Concilio delle Tribù del Wakanda, che, ricordiamo, sono sei, ognuna con un proprio ruolo:
- La Famiglia Reale, che governa il Wakanda;
- La Tribù del Confine, con il compito di proteggere il Wakanda da possibili intrusi;
- La Tribù dei Mercanti, che si occupa degli scambi commerciali;
- La Tribù del Fiume, i pescatori, e la tribù a cui appartiene Nakia;
- La Tribù dei Minatori, che si occupano degli scavi minerari per estrarre il vibranio;
- I Jabari, la Tribù delle Montagne, guidati da M’Baku (Wiston Duke), adoratori del Dio-Gorilla Hanuman invece che della Dea-Pantera Bast, e che in origine non accettarono la guida della Famiglia Reale.
Le scene che seguono riguardano la cerimonia funebre di T’Challa. Dato che i Marvel Studios hanno scelto di non re-castare il personaggio dopo la prematura dipartita di Chadwic Boseman, è stato scelto di far morire il protagonista off-screen, lasciando che il seguito faccia da omaggio nei suoi confronti e il suo grande impatto.
Vediamo soprattutto Shuri (Letitia Wright) che si incammina insieme a sua madre Ramonda, mentre porta in mano il casco da Pantera Nera del defunto fratello, mentre nell’inquadratura appare il logo dei Marvel Studios in bianco, come i vestiti indossati da tutti i presenti, che nel frattempo si esibiscono in un ballo funebre (una pratica utilizzata spesso per i cortei funebri in Africa).
Vediamo quindi Okoye e le Dora Milaje (le guardie del Re) che emergono dall’oscurità, probabilmente in relazione a una scena successiva del trailer. Le Dora Milaje che sbattono le loro lance in vibranio all’interno della sala del trono, sulle cui pareti sono presenti degli interessantissimi bassorilievi che nel primo film non erano molto ben visibili.
Ramonda su una spiaggia deserta, pensierosa: potrebbe star ripensando alla perdita del figlio primogenito, oppure prendersi un momento per valutare la difficile situazione che questo teaser ci presenterà da lì a poco.
Anche Shuri appare da sola, piangendo probabilmente per T’Challa, di cui dovrà fare sicuramente le veci come nuova Black Panther (avvenuto anche nei fumetti), per quanto l’Erba a Foglia di Cuore, che da i poteri al leggendario guerriero protettore del Wakanda, sia stata fatta distruggere da Erik Killmonger (Michael B. Jordan) nel primo film.
A contrastare l’atmosfera di lutto e di vuoto, abbiamo invece una scena di parto, dove una donna incinta da alla luce al suo bambino sott’acqua, assistita da altre donne che nuotano insieme a lei. Queste donne presentano uno stile in richiamo a quello delle popolazioni pre-colombiane del Centro America, e il neonato presente delle piccole ali alle caviglie, il che pone pochi dubbi: stiamo assistendo alla nascita di Namor il Sub-Mariner.
Successivamente ci viene presentato il Namor del presente, interpretato da Tenoch Huertah, ormai sovrano del suo popolo e con indosso il suo abito cerimoniale. Nei fumetti, Namor (creato da Bill Everett nel 1939) è figlio ibrido di un essere umano e di un’altantidea, ed è anche il primo mutante mai apparso nei fumetti, la cui identità civile sarebbe Namor MacKenzie, CEO della Oracle Corporation (apparsa come easter egg in alcuni film dell’MCU).
Come si vede qui, il personaggio, la sua storia e Atlantide sono stati ripensati per legarsi alle popolazioni precolombiane, richiamando il massacro e la scomparsa dei popoli delle Americhe da parte dei Conquistadores, creando un parallelo storico con lo sfruttamento dell’Africa, e quindi, con l’isolamento del Wakanda affrontato proprio nella prima pellicola.
Ovviamente la motivazione principale è il desiderio di evitare eccessivi paragoni con l’Aquaman della DC Comics, dato che il personaggio interpretato da Jason Momoa e quell’Atlantide sono apparsi per primi sul grande schermo (per quanto, ironicamente, nei fumetti lo stesso Aquaman sia stato creato nel 1941, basandosi palesemente a Namor).
Un caratteristica degli atlantidei fumettistici è la loro profonda connessione con le tematiche ambientali e la lotta allo sfruttamento disumano delle risorse, uno dei motivi per cui lo stesso Sub-Mariner ha spesso ricoperto il ruolo di villain/anti-eroe, minacciando spesso il mondo di superficie. Qui possiamo vedere il popolo subacqueo utilizzare delle balene come mezzi di trasporto, a dimostrazione della loro simbiosi con la fauna marina.
Un elicottero si avvicina a una piattaforma in mezzo all’oceano. Potrebbe trattarsi della rumoreggiata base di ricerca wakandiana, il cui scopo è di esplorare i fondali marini in cerca del vibranio, il che potrebbe provocare l’entrata in scena di Namor e della sua gente.
Quello che è probabilmente l’interno della medesima base scientifica, attaccata da un gruppo di mercenari che non si fanno scrupoli a puntare i fucili contro gli scienziati indifesi, certamente per ottenere il preziosissimo vibranio tenuto dietro la porta che una degli scienziati è obbligata ad aprire.
Successivamente vediamo Shuri nella sala del trono Wakandiana completamente allagata (scena che ci viene anche riproposta successivamente), mentre delle fiamme fuoriescono dalla piattaforma su cui si trova e raggiungono i colonnati.
Eccoci introdotti alla giovane e geniale Riri Williams alias Ironheart, interpretata da Dominque Thorne, personaggio introdotto nel 2015 da Brian Michael Bendis. La supereroina non ha particolarmente goduto di apprezzamento da parte dei lettori, complici la pessima scrittura e la sua discutibile rilevanza come personaggio, dato che era stata introdotta nel bel mezzo della Civil War 2 come una brillante giovane studentessa dell’MIT a cui Tony Stark diede temporaneamente in eredità la sua tecnologia.
Nell’MCU le sue origine supereroistiche saranno parzialmente cambiate, segnando il suo debbuto in questo film, a simbolo dell’apertura del Wakanda verso il resto del mondo e aiutando Shuri, con cui palesemente dimostra una forte intesa, nel suo percorso.
Una scena flashback ci mostra una casa messicana data alle fiamme, mentre attorno vediamo numerosi cadaveri. Un giovanissimo Namor osserva l’edificio in fiamme insieme alla sua gente, che si distinguono da lui dalla pelle bluastra.
L’inquadratura di Namor da piccolo viene messa in perfetto parallelo con lui da adulto mentre invade il Wakanda, emergendo dalle acque e brandendo la sua personale lancia (in sostituzione del tridente fumettistico).
I veivoli wakandiani sorvolano la fortezza dei Jabari tra le montagne, e rivediamo finalmente il M’Baku di Wiston Duke che osserva qualcosa sopra di lui, e il cui sguardo è seguito da quello delle Dora Milaje guidate dalla loro seconda in comando Ayo (Florence Kasumba), che alza le mani probabilmente in segno di resa.
Ramonda si presenta nella sede delle Nazioni Unite a Vienna (vista anche nel primo film) ed è pronta a fare un discorso, mentre i suoi rappresentati abbassano i microfoni per evitare di disturbarla. Questo momento dimostra quanto l’apertura del Wakanda stia influenzando l’assetto geopolitico della Terra.
Vediamo uno murales dedicato a T’Challa nella scena del funerale, dove possiamo leggere tradotto dalla lingua del Wakanda: Il re pantera vive per sempre in noi.
Nel frattempo, in sottofondo, sentiamo le uniche battute dette nel teaser, da parte di una sofferente ma anche risoluta Ramonda: “Sono la regina della più potente nazione del mondo! E la mia intera famiglia è morta! Non ho già dato abbastanza?”.
Su un ponte di una città non meglio specificata, abbiamo finalmente uno primo sguardo ravvicinato dei secondi in comando di Namor: Aquaria Neptunia detta Namora (Mabel Cadena), cugina e amante del Sub-Mariner, e Attuma(Alex Livanalli), storico nemico di Namor nei fumetti.
Come si vede benissimo qui, gli atlantidei non possono respirare nel mondo di superficie, perciò utilizzano delle speciali maschere, mentre Namor è l’unico che non ne ha bisogno essendo un ibrido.
Sullo stesso ponte, ma in piena giornata, vediamo il ritorno di Martin Freeman nei panni dell’Agente Everett Ross, introdotto in Captain America: Civil War e uno dei comprimari del primo Black Panther.
Riri Williams costruisce la sua armatura in una scena che fa da palese richiamo a quella di Tony Stark nel primo Iron Man, col dettaglio del martello che stacca il pezzo di metallo a forma di cuore (simbolo di Ironheart).
Successivamente assistiamo a quella che sembra essere una vera e propria invasione del Wakanda: i wakandiani attaccano Namor e i suoi, con M’Baku che cerca di colpire alle spalle il Sub-Mariner.
Un nuovo personaggio wakandiano, probabilmente una guerriera della Tribù del Confine dati i colori, viene accerchiata dalle Dora Milaje. Sarà una traditrice, oppure starò compiendo delle azioni estremo nella lotta al popolo sottomarino? Questo dubbio può è dato anche dalla scena immediatamente successiva, in cui combatte al fianco delle Dora e degli altri guerrieri wakandiani.
Namor osserva un dipinto raffigurante molto probabilmente il Dio-Serpente Kukulkán, protettore dei sacerdoti nella cultura Maya (oppure potrebbe essere il corrispettivo azteco Quetzalcōātl).
Successivamente Namora attacca un veicolo subaque. Un dettaglio particolare è che la guerriera non presenta più la pelle bluastra, ma una carnagione da ordinario essere umano. Questo dettaglio riapparirà più avanti nel trailer, e pone la domanda: è possibile che l’evoluzione di questo popolo abbia portato la loro stessa pelle ad assumere una tonalità bluastra tutte le volte che fuoriescono dall’acqua?
Il Wakanda viene allagato, sicuramente per colpa di Namor e dei suoi, arrivando addirittura a colpire la sala del trono. Questo evento richiama palesemente la distruzione del Wakanda durante la storia-evento Avengers vs X-Men, in cui il Sub-Mariner, dalla parte degli X-Men e inibrito dai poteri della Forza Fenice, attaccò la nazione africana che stava appoggiando i Vendicatori, e che scatenò il conflitto tra Wakanda e Atlantide.
Vediamo quindi Okoye combattere sullo stesso ponte su cui avevamo visto gli atlantidei: probabilmente l’attacco avviene durante una possibile missione diplomatica, oppure con l’obbiettivo di portare al sicuro qualcuno, forse Riri Williams, considerando alcune scene successive.
Una misteriosa figura fugge dalle forze di polizia guidando una motocross. È possibile che si tratti di Riri Williams, considerando che nei fumetti lei stessa recuperava pezzi di vecchia tecnologia in modo illegale per poter creare la sua prima armatura?
Ci viene quindi proposto uno sguardo da vicino a Namor di Tenoch Huerta, dallo sguardo marmoreo, mentre sta probabilmente partecipando ad un concilio del suo regno, alzando la mano forse per zittire il resto dei presenti ed incominciare a parlare.
Osserviamo poi la scena d’inseguimento dal punto di vista della misteriosa figura in moto, mentre si avvicina ad un blocco della polizia che viene però colpito da un drone militare precipitato. Il ponte sullo sfondo è lo stesso su cui troviamo Okoye, Namora e Attuma, e visitato anche da Everett Ross: il misterioso fuggitivo potrebbe forse essere Riri Williams, in fuga magari per aver rubato della tecnologia (cosa che ha fatto anche nei fumetti per costruire la sua prima armatura), situazione che però porterà all’arrivo degli atlantidei e in contemporanea a quello dei wakandiani?
Shuri viene abbracciata da qualcuno mentre piange, straziata dal dolore per qualcosa. Possibile che qualcun’altro vicino a lei perirà nell’arco del film?
Okoye e le Dora Milaje proteggono la struttura attaccata dai mercenari, molto probabilmente uscendo dalla stessa stanza oscurata vista nelle prime scene, poco dopo che gli assalitori avevano obbligato una scienziata wakandiana ad aprire la porta di quello che è forse il bunker dov’è tenuto il vibranio.
Namor sott’acqua che discende sul suo trono, costruito nella mandibola di un megalodonte (uno squalo preistorico). È molto probabile che si stia svolgendo una preghiera, e possiamo notare i servitori che ancora una volta presentano una carnagione non bluastra.
Un ulteriore dettaglio è l’abito cerimoniale di Namor, il cui copricapo ricorda un grande felino, forse un giaguaro: di fatto il merchandise ha rivelato che Namor e la sua gente saranno adoratori di quello che potrebbe essere Tepeyollotl, il Dio Azteco delle grotte oscurate, dei terremoti, degli echi e dei giaguari.
Il fatto che il popolo nemico in questo film veneri una divinità con sembianze di giaguaro presenta un altro interessantissimo parallelismo con il Wakanda, dato che le quattro tribù (eccetto i Jabari) venerano la Dea-Pantera Bast (o Bastet), brevemente apparsa nella sua forma umana in Thor: Love and Thunder.
Il giaguaro presenta oltretutto una caratteristica che lo accomuna fortemente allo stesso Namor: insieme alla tigre, è l’unico dei grandi felini che non teme l’acqua, cibandosi anche di pesci, il che riflette di suo la dualità del Sub-Mariner, capace di vivere in egual modo sia sulla superficie che nelle profondità marine.
Una scena non molto chiara, in cui gli atlantidei sembrerebbero star circondando una grande balena, forse per utilizzarla come “mezzo di trasporto”.
L’esercito wakandiano si prepara alla battaglia, con le Dora Milaje che si gettano con le corde per attaccare i nemici che stanno scalando le mura.
La scena di chiusura del teaser trailer sta facendo ampiamente discutere: Namor è sullo sfondo mentre si rialza, appena attaccato dalla nuova Pantera Nera, inquadrata di spalle, la quale sfodera i suoi artigli. Chi sarà questa nuova Pantera Nera?
Dalla silhouette, sembrerebbe essere proprio una donna, molto probabilmente Shuri, creatasi un suo costume nero e dagli inserti dorati.
Appare poi il logo di Black Panther: Wakanda Forever mentre si sente una voce in sottofondo pronunciare “Wakanda Forever”, e poi un generico “novembre” come data di uscita nelle sale americane, anche se è già ufficiale che uscirà negli Stati Uniti l’11 novembre 2022, mentre in Italia è previsto per il 9 novembre.