La Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, iniziata lo scorso anno con WandaVision dopo la chiusura della Saga dell’Infinito, sta dimostrando di essere una delle più tortuose nella storia dei Marvel Studios. Nonostante lo straordinario successo di Spider-Man: No Way Home e l’accoglienza sorprendentemente positiva del pubblico americano a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, gli altri progetti dello studio – come Eternals, Doctor Strange nel Multiverso della Follia e Thor: Love and Thunder – non hanno convinto del tutto né il pubblico né la critica, per non parlare delle serie per Disney+ che, a causa della loro struttura e della gestione del minutaggio, continuano a far discutere non poco i fan. La negatività riguardante il futuro dell’MCU ha spinto molti a chiedersi se il momento di gloria dei Marvel Studios sia prossimo alla fine.
Nel corso di un’intervista promozionale con The Hollywood Reporter, i fratelli Anthony e Joe Russo (registi di Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity Ware Avengers: Endgame) hanno riflettuto sulle critiche rivolte alla Fase 4, definendo fin troppo “triste, cinica e pessimista” la discussione riguardante il recente operato dei Marvel Studios.
Mentre Anthony Russo ha sottolineato che non tutti i film dell’MCU possono essere apprezzati da tutti allo stesso livello, Joe Russo ha paragonato la situazione alla sua esperienza con la celebre band degli U2:
Anthony: “Lo straordinario successo di quei film ha fatto sì che rappresentassero qualcosa che è diventato ‘altro’, o qualcosa che magari non è accessibile ad altri per chissà quale ragione. Non tutti i film devono essere apprezzati a livello globale.”
Joe: “Quando avevo 19 anni, amavo gli U2. E poi hanno iniziato a ottenere sempre più successo commerciale, oltre i primi giorni ad MTV, diventando la più grande band del mondo. E a quel punto iniziai a dire ‘Odio gli U2. Sono stufo degli U2. Sono così onnipresenti!’ Era solo il mio ego che cercava di definirmi contro la massa. Poi, dieci anni dopo, mi sono detto ‘Amo da morire gli U2. Perché l’ho fatto?’. Ero cresciuto troppo. Sembra una discussione molto infantile. Tutta questa faccenda mi sembra triste, cinica e pessimista. Stiamo parlando di film che i bambini di 10 anni implorano di vedere. Ricorderanno per decenni che erano al cinema con il nonno. Quindi c***o, dateci un taglio.”