Sono disponibili su Disney+ tutti gli episodi di Ms. Marvel, la nuova serie TV dei Marvel Studios dedicata alla giovane supereroina pakistana-americana Kamala Khan (Iman Vellani), che in seguito rivedremo sul grande schermo al fianco di Carol Danvers/Captain Marvel (Brie Larson) e di Monica Rambeau (Teyonah Parris) nel film The Marvels.
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Nel finale di stagione, dopo aver impedito al Dipartimento del Damage Control di arrestare Kamran (Rish Shah), Bruno Carrelli (Matt Lintz) spiega a Kamala di aver analizzato attentamente il suo patrimonio genetico e di averlo confrontato con quello dei suoi genitori, svelandole di aver individuato “qualcosa di diverso” nei geni della ragazza simile ad una “mutazione.” In questo modo viene lasciato intendere che la protagonista, oltre ad avere accesso alla Dimensione Noor e alla capacità di manipolare sotto forma di luce solida, abbia il cosiddetto Gene-X, un tratto genetico tipico dei mutanti che consente ad un individuo di sviluppare abilità e poteri sovraumani.
Escludendo l’apparizione di Charles Xavier (Patrick Stewart) in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, si tratta della prima volta in assoluto che un progetto dei Marvel Studios ambientato su Terra-616 (la realtà in cui si svolgono gli eventi principali dell’MCU sin dal primo Iron Man) fa riferimento all’esistenza dei mutanti e degli X-Men, i cui diritti sono entrati nelle mani dello studio di Kevin Feige in seguito all’acquisizione della 20th Century Fox da parte di The Walt Disney Company.
Nel corso di un’intervista con Empire, Sana Amanat (co-creatrice della controparte fumettistica di Kamala Khan e co-produttrice esecutiva della serie) ha parlato della scelta di collegare la storia della versione MCU di Ms. Marvel agli X-Men, svelando che l’intenzione originale di G. Willow Wilson era di rendere il personaggio una mutante anche nei fumetti anziché un’Inumana:
Ne abbiamo parlato per un po’ di tempo. Ora dirò una cosa molto importante che le persone non sanno… quando stavamo pensando originariamente al personaggio di Kamala nel 2012, 2013, quando io e [G.] Willow [Wilson] la stavamo ideando, volevamo renderla una mutante. La nostra intenzione era quella di essere in grado di farlo qui.
È una mutante? Non lo so. Non lo so, ragazzi! Tutto quello che so è che usiamo la parola ‘mutazione’, e questo è tutto quello che posso dire. Mi limito a dire che questa cosa sta aprendo le porte per un sacco di storie fantastiche. E ovviamente lo dico da fan… um, della parola ‘mutazione.’ [ride] Ne sono molto felice.