Ripercorriamo la storia di Marvel Television e cerchiamo di capire se e come i Difensori faranno parte del futuro dell’MCU.
Dopo essere arrivate negli Stati Uniti a metà marzo, il 29 giugno tutte le serie Netflix — tra cui Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist, The Defenders e The Punisher — arriveranno su Disney+ in Italia, a circa due anni dalla loro cancellazione. Alcuni personaggi delle serie sono stati recentemente ripresi e inseriti ufficialmente nell’MCU, come Matt Murdock (Charlie Cox) in Spider-Man: No Way Home e Kingpin (Vincent D’Onofrio) in Hawkeye.
Viste le recenti notizie riguardanti la futura serie Disney+ sul Daredevil di Charlie Cox e la foto pubblicata su Instagram da Krysten Ritter (Jessica Jones) che la ritrae insieme a Mike Colter (Luke Cage), il sentore comune è che la Marvel stia preparando il terreno per il ritorno dei Difensori nell’MCU. Da anni vengono fatte discussioni in merito alla canonicità delle serie che formano la Saga sui Difensori, in quanto sono state fatte dichiarazioni controverse negli ultimi anni e i collegamenti tra i film dei Marvel Studios e le serie di Marvel Television sono pochi e non del tutto espliciti.
Proviamo dunque a fare luce su questa ingarbugliata situazione e cerchiamo di capire se e come i Difensori faranno parte del futuro dell’MCU.
Cominciamo dal principio. Nel 2010, Marvel Entertainment lancia una divisione chiamata Marvel Television e interamente dedicata allo sviluppo di serie televisive, con a capo il fumettista e produttore Jeph Loeb. Questa branca è nettamente distinta dai Marvel Studios di Kevin Feige, che invece si occupano della realizzazione dei film da portare in sala. A seguito del successo dei primi film dell’MCU, in particolare di The Avengers (2012), Marvel Entertainment decide che le due divisioni avrebbero dovuto operare, a livello creativo, all’interno dello stesso universo cinematografico, ma le cose non saranno così facili.
Nonostante l’acquisizione di Marvel Entertainment da parte della The Walt Disney Company, avvenuta nel 2009, l’azienda di Topolino non ritiene vantaggioso occuparsi autonomamente e totalmente della produzione e distribuzione di questi prodotti, che quindi vengono ”appaltati” ad altre compagnie.
Le serie televisive vengono così distinte in tre grandi macrofamiglie: le serie ”Marvel Heroes”, prodotte per la ABC Television Network (che comprendono Agents of SHIELD, Agent Carter e Inhumans) la ”Defenders Saga”, prodotta per Netflix (che comprende Marvel’s Daredevil, Marvel’s Jessica Jones, Marvel’s Iron Fist, Marvel’s Luke Cage, Marvel’s The Defenders e Marvel’s The Punisher) e le serie ”Young Adults”, prodotte per le piattafome Hulu e Freeform (comprendono rispettivamente Runaways e Cloak and Dagger).
Con tutte queste aziende vengono stipulati accordi differenti, i cui dettagli non sono noti, che assicurano i diritti sui personaggi, in modo più o meno vincolante, alla compagnia distribuente.
Tuttavia, nel 2015, a causa del crescendo continuo dell’MCU in termini di popolarità e incassi, i Marvel Studios vengono inglobati nei Walt Disney Studios, la divisione di The Walt Disney Company che si occupa della produzione di film. Di conseguenza, Kevin Feige non risponderà più a Marvel Entertainment, ma direttamente al presidente dei Walt Disney Studios, Alan Horn.
Questo accordo non riguarda Marvel Television, che continua ad essere una branca di Marvel Entertainment. Ciò assume due significati ben precisi: il primo è che i Marvel Studios ottengono un ruolo di primissimo piano all’interno dell’ecosistema Marvel, il secondo è che il divario (sia produttivo che, soprattutto, creativo) tra Marvel Studios e Marvel Television diventa sempre più ampio, e questo si rifletterà persino negli eventi fittizi all’interno delle serie.
Prendiamo ad esempio Agents of SHIELD: nonostante durante le prime stagioni desse l’idea di essere perfettamente in linea con le vicende dei film, col passare del tempo diventa evidente come ciò non corrisponda più alla realtà, in quanto contraddizioni e incongruenze si moltiplicano sempre di più, diventando un problematico elefante nella stanza. Lo stesso discorso vale per tutte le altre serie, perché se è vero che queste continuano a presentare alcuni riferimenti all’MCU, la cosa non è allo stesso tempo speculare per i film, in quanto in essi non viene mai fatto un singolo richiamo esplicito ai prodotti per il piccolo schermo.
Questo divario viene inoltre alimentato dai frequenti contrasti tra i due presidenti, Kevin Feige e Jeph Loeb, in quanto il secondo si dice non soddisfatto degli sforzi fatti da Feige per cercare di collegare i due mondi in modo armonioso.
Il presidente dei Marvel Studios, dal canto suo, non apprezza affatto la mancanza di controllo creativo nei prodotti di Marvel Television (controllo che invece esercita in modo egemonico sui progetti della sua compagnia), né tantomeno la faccenda relativa a Marvel’s Inhumans, serie che grazie ad un accordo con IMAX viene distribuita al cinema (seguendo lo stesso modello di Game of Thrones), con costi elevatissimi, per poi rivelarsi un fallimento clamoroso.
A tal proposito, si pensa anche che la recente apparizione di Freccia Nera in Doctor Strange nel Multiverso della Follia e la sua tragicomica uscita di scena siano state una sorta di atto simbolico di scherno da parte di Feige, in quanto l’interprete del personaggio, Anson Mount, è lo stesso della serie Inhumans. Questo, tuttavia, è solo un modo di vedere la cosa, dato che altri sono convinti del fatto che si tratti di un semplice omaggio alla serie.
Alla luce di tutto questo e della successiva volontà da parte di Disney di lanciare la propria piattaforma di streaming, si arriva all’inevitabile e dirompente conclusione: ad ottobre del 2019, Disney nomina Kevin Feige ”Chief Creative Officer” di Marvel Entertainment, facendo diventare Marvel Television parte dei Marvel Studios.
Due mesi dopo, Marvel Television viene di fatto chiusa, e tutti i prodotti di sua competenza passano ai Marvel Studios. I progetti televisivi rimasti in sviluppo vengono soppressi, e ai Marvel Studios va l’intero controllo dell’Universo Cinematografico Marvel, sia a livello cinematografico che televisivo. Le nuove serie distribuite da gennaio 2021 su Disney+, come WandaVision e The Falcon and The Winter Soldier, sono parte integrante della continuity e strettamente connesse agli eventi dei film.
Il cameo di Charlie Cox (Matt Murdock/Daredevil) in Spider-Man: No Way Home, il ruolo di Vincent D’Onofrio (Wilson Fisk/Kingpin) nella serie Hawkeye e il discusso post di Krysten Ritter e Mike Colter insieme sembrano tutti indizi che portano verso una decisione ben precisa.
È quindi possibile che alle ex-serie di Marvel Television venga dato seguito su Disney+ o è più probabile la via del reboot? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda in questo articolo, parlando di Daredevil.
Sta ai Marvel Studios scegliere se considerare queste serie parte integrante della continuity, e quindi produrre semplicemente altre stagioni delle stesse, o effettuare un soft reboot lasciando invariati molti elementi, tra cui il cast, senza però presentare riferimenti diretti alle vecchie produzioni.
Nei prossimi mesi, con l’arrivo del San Diego Comic-Con e del Disney D23, è probabile che i Marvel Studios facciano chiarezza a riguardo.