La spiegazione completa delle origini di Marc Spector e della sua trasformazione in Moon Knight.
Sono disponibili su Disney+ i primi cinque episodi di Moon Knight, la nuova serie televisiva dei Marvel Studios con protagonisti Oscar Isaac (Steven Grant/Marc Spector/Moon Knight) ed Ethan Hawke (Arthur Harrow) pronti ad imbarcarsi in un viaggio verso un mortale mistero tra i potenti Dei dell’Egitto.
Nel quinto episodio, intitolato ”Asylum”, vengono finalmente svelate le origini del protagonista Marc Spector. L’episodio porta avanti lo sconvolgente finale del quarto episodio ed esplora il passato, gli orrori e la trasformazione di Marc, rivelando la sua traumatica infanzia e il primo incontro con Khonshu.
IL FRATELLO DI MARC SPECTOR
Partiamo dall’infanzia: nell’episodio scopriamo che Marc aveva un fratello chiamato Randall (interpretato dal piccolo Claudio Fabian Contreras), proprio come nei fumetti. Creato da Doug Perlin e Mike Zeck e apparso per la prima volta sulle pagine di ”Hulk! #17” del 1979, Randall “Rand” Spector era il fratello minore di Marc, verso cui provava forte risentimento e invidia. Una volta cresciuti, i due si unirono all’esercito degli Stati Uniti e in seguito divennero mercenari. Durante una missione, Randall uccise Lisa Maloney – una donna con la quale Marc aveva una relazione sentimentale – e per questo motivo venne inseguito e ferito gravemente dal fratello con una granata. Dopo essersi ripreso e aver continuato la sua attività da assassino e mercenario, Randall assunse in un primo momento l’identità del killer Hatchet-Man e, più tardi, di Shadowknight per conto del clan di ninja de La Mano.
Nell’MCU, invece, il fratello di Marc si vede in una breve ma intensa sequenza. Mentre esploravano una grotta facendo finta di essere degli archeologi, un forte alluvione allaga la caverna e Randall affoga. In seguito alla morte del bambino, la madre di Marc, Wendy, accusa ripetutamente il figlio di essere responsabile della sua perdita, arrivando al punto da picchiarlo per sfogare la rabbia e il dolore. Per questo motivo, il giorno del suo dodicesimo compleanno, Marc inventa la personalità di Steven Grant (basata proprio sul protagonista di ”Tomb Buster”) per affrontare e sopravvivere al trauma affinché potesse vivere una vita felice e normale.
LA RELIGIONE EBRAICA
Pur non essendo affrontate in modo esplicito, nella puntata abbiamo un’ulteriore conferma delle origini ebraiche di Marc Spector: oltre ad indossare la kippah (il copricapo circolare usato dagli ebrei maschi obbligatoriamente nei luoghi di culto), si fa riferimento allo shiva, un periodo di sette giorni di lutto nell’ebraismo per parenti di primo grado.
Nei fumetti della Casa delle Idee , il background ebraico di Marc venne inserito accidentalmente dal co-creatore del personaggio, Doug Moench. Quest’ultimo chiamava spesso i personaggi delle storie di Moon Knight come alcuni suoi amici nella vita reale. Come rivelato in una conversazione con il fumettista Charlie Huston, Moench “rubò” il nome Marc Spector ad un impiegato di una fumetteria di Manhattan che l’autore frequentava ai tempi della sua gestione di Werewolf by Night. Quando scoprì che Marc Spector era un nome ebraico, Moench effettuò delle ricerche sul “giudaismo, sul Medio Oriente e sul Mossad” da inserire nelle sue storie.
L’approfondimento vero e proprio delle origini ebraiche di Marc Spector, tuttavia, arrivò solo alla fine della run originale sul personaggio pubblicata nel 1984 e scritta da Alan Zelenetz, ex preside di una scuola ebraica che abbandonò il suo incarico alla Solomon Schechter High School di Brooklyn per scrivere fumetti per la Marvel Comics.
Zelenetz, che ha persino svolto il ruolo di consulente per il thriller psicologico Pi (1998) di Darren Aronofsky, ha svelato di recente che la backstory di Moon Knight non fu una “decisione ebraica consapevole” finalizzata ad abbattere le barriere. Nonostante ciò, questa scelta creativa ha contribuito a rendere più interessante il personaggio diventando una sua caratteristica intrinseca. Mentre Moench privilegiò il desiderio di Spector di allontanarsi dal suo passato violento da mercenario e soldato, Zelenetz adottò un approccio decisamente più “freudiano” e introspettivo in quanto Marc non fuggiva solo dalla violenza ma anche dal ricordo di suo padre rabbino, Elias.
IL PADRE DI MARC, ELIAS SPECTOR
In ”Moon Knight #37-38” (1984), Marc scopre che suo padre sta morendo e, in pochissime pagine, ci viene fornito per la prima volta un quadro completo dell’infanzia del personaggio: cresciuto in un quartiere antisemita di Chicago come un povero ragazzo ortodosso, Marc iniziò a sviluppare un senso di vergogna nei confronti di Elias – cabalista e pacifista fortemente legato ai valori dell’ebraismo– che lo spinse ad intraprendere una strada più violenta diventando un combattente, un membro dei Marines e un mercenario.
Nella run pubblicata nel 2018, invece, Max Bemis – frontman della band SayAnything e nipote di sopravvissuti all’Olocausto – ha reinventato le origini ebraiche del personaggio: in ”Moon Knight Vol. 7 #194” viene svelato che il disturbo dissociativo dell’identità di Marc Spector deriva dal trauma provocato dall’incontro con Yitz Perlman, un rabbino amico di Elias Spector che si rivela essere un sadico scienziato, serial killer nazista e uccisore di ebrei.
IL FUNERALE
Nell’MCU, Marc decide di non presentarsi al funerale della madre Wendy per via degli abusi subiti nel tempo dalla madre. Nei fumetti, invece, Marc si reca con molta riluttanza al funerale del padre ma, dopo aver spiegato alla madre che dal suo punto di vista Elias provava imbarazzo per lui, cede il corpo a Jake Lockley per smettere temporaneamente di soffrire.
Anche in questa puntata è presente un potenziale indizio che potrebbe confermare l’imminente introduzione della terza personalità di Marc, ossia Jake Lockley. Nel ricordo di Marc riguardante lo shiva di sua madre, sia all’inizio dell’episodio che verso il finale, possiamo notare un taxi giallo dietro al protagonista. Nei fumetti Jake Lockley è sempre stato rappresentato come un tassista con numerosi contatti con informatori e spie che gli hanno permesso di anticipare le mosse dei suoi nemici e dei criminali ma nelle run più recenti ha dimostrato di essere anche la personalità più violenta, fredda e aggressiva di Marc Spector, arrivando al punto da nascondere le sue discutibili attività alla sua personalità “originaria”.
IL RAPPORTO CON IL PADRE
In una scena dell’episodio, Elias Spector (Rey Lucas) cerca di convincere Marc a tornare a casa promettendogli che sua madre si farà aiutare. Anche se non viene mostrata la reazione del giovane Marc, grazie alla sequenza successiva si può intuire che quest’ultimo abbia abbandonato la sua famiglia intraprendendo la carriera militare. Questo passaggio della vita del protagonista è palesemente ispirato al rapporto conflittuale tra la versione fumettistica di Marc e suo padre.
IL CONGEDO
Anche nell’MCU, così come nei fumetti, Marc Spector è stato congedato dall’esercito. Dopo essersi unito al Corpo dei Marines degli Stati Uniti, Marc venne spedito in missione in Iraq. Una notte, Spector sentì il richiamo di Khonshu ed entrò totalmente nudo in un campo minato e, di conseguenza, venne congedato con disonore dal suo superiore per via del suo comportamento bizzarro.
BUSHMAN
Dopo essere stato congedato dall’esercito, Marc spiega di aver accettato un lavoro dal “vecchio comandante Bushman” che, intenzionato a razziare un’antica tomba egizia, cambiò programma e decide di assassinare gli archeologi presenti alla scavo (tra cui Abdullah El-Faouly, il padre di Layla).
Nei fumetti, Bushman è considerato l’avversario più importante di Moon Knight avendo giocato un ruolo fondamentale nelle origini del personaggio. Creato da Doug Moench e Bill Sienkiewicz nel 1980 e introdotto sulle pagine di Moon Knight #1, Raoul Bushman era un mercenario e terrorista africano che assunse Marc Spector e Jean-Paul “Frenchie” DuChamp per una missione in Sudan. In quest’occasione, Bushman scoprì che il Dr. Peter Alraunee e sua figlia Marlene avevano trovato la statua di Khonshu – la divinità egizia della Luna – e, dopo aver ucciso l’archeologo, assassinò tutti i presenti ferendo a morte Spector.
LA TRASFORMAZIONE
Dopo essere stato colpito a morte da Bushman, il protagonista si trascina a fatica in un misterioso tempio egizio dove, nel tentativo di suicidarsi, viene fermato dal dio egizio della Luna Khonshu.
L’intera sequenza che ripercorre la notte in cui Marc Spector venne salvato da Khonshu e scelto dalla divinità egizia come suo avatar terrestre è pressoché identica alle tavole illustrate da Greg Smallwood nella run di Jeff Lemire. A livello visivo, inoltre, la statua di Khonshu è ispirata ad alcuni panel di ”Moon Knight Vol. 1” (2006) di Charlie Huston e David Finch, nonché alle storie originali sul personaggio disegnate da Bill Sienkiewicz.