Un excursus sulla psicologia di Wanda Maximoff, una riflessione sulle sue azioni e uno sguardo verso il suo futuro da Scarlet Witch.
Il 4 maggio uscirà al cinema Doctor Strange nel Multiverso della Follia, il sequel dedicato alle avventure dello Stregone Supremo interpretato da Benedict Cumberbatch prodotto dai Marvel Studios e diretto dal leggendario Sam Raimi, che vedrà il ritorno di Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e sarà strettamente collegato agli eventi narrati nelle serie televisive WandaVision e Loki.
Cosa ci fa innamorare di un supereroe? Una domanda apparentemente banale ma in realtà più complessa di quanto sembri. La risposta più scontata sarebbe: “I suoi poteri”, e non sarebbe nemmeno del tutto sbagliata. È bello vedere un ragazzo con la forza proporzionale di un ragno, un mostro verde o una strega telecinetica, è estremamente divertente.
La questione però è più complessa; se da un lato è decisamente intrattenente vedere superpoteri trasposti sulle pagine di un fumetto prima e sullo schermo di un cinema poi, dall’altro non è questo ciò che riesce a farci appassionare alle loro storie e a farci soffrire con loro, qui entra in gioco il concetto di “supereroi con superproblemi”: si empatizza con un personaggio soprattutto quando questi prova del dolore, e in pochi nell’Universo Cinematografico Marvel hanno provato tanto dolore quanto Wanda Maximoff.
La tragicità della sua storia è presente sin dalle prime fasi della sua vita, la sua esperienza non è così diversa da quella di un qualsiasi bambino che perde i genitori a causa della guerra, ed è questo il momento in cui Wanda prova per la prima volta quel sentimento che la accompagnerà per tutta la vita: il dolore luttuoso.
Un dolore che però non si tramuterà in statica tristezza, bensì in odio, disprezzo, disgusto nei confronti del nome con il quale lei identifica la morte venuta dal cielo che si è presa quasi tutta la sua famiglia: Tony Stark. Non dimenticherà mai quel nome, anzi, sarà proprio quella la scintilla che farà attivare in lei una energia molto difficile da definire. In quel preciso momento la magia del caos presente in lei comincia a mettere il seme che la porterà ad essere la Scarlet Witch.
Wanda Maximoff è molto più del classico personaggio deus ex machina con immenso potere e scarso controllo. Wanda è la rappresentazione dell’amore perseverante. Non importa quanto le viene tolto, lei continuerà ad amare e perdere, in un tragico loop infinito. I suoi genitori, suo fratello e il suo compagno. Già. Il suo compagno, perché dopo i catastrofici eventi di Lagos, Wanda si era rinchiusa in sé stessa, con l’odio e la paura che tutto il mondo aveva nei suoi confronti che, progressivamente, cominciava ad assorbire, arrivando a un passo dall’odiarsi e temersi da sola.
In questa valle di lacrime, però, ha trovato una mano tesa, quella di Visione. Il sintezoide comincia a parlarle, a capirla, a non trattarla come un ordigno nucleare, bensì come una persona. Tra i due si sviluppa un rapporto genuino, che porta Wanda ad affezionarsi ancora una volta, non consapevole che anche questa relazione sentimentale sarebbe stata strappata via da lei nel peggior modo possibile.
Wanda perde tutto in un arco di tempo spaventosamente breve e la sua unica risposta a una serie di eventi che sembrano non avere senso è il rancore: rancore verso Tony Stark, Ultron, Thanos. Personaggi diversi che, in un modo o nell’altro, hanno portato Wanda a colmare le crepe del suo cuore con l’ira: il sentimento, insieme all’amore, più umano di tutti.
Dopo il rancore, è toccato alla negazione della realtà, che la porta a realizzare un mondo fantastico, il ”suo” mondo fantastico, in cui tutto sarebbe stato come lei lo immaginava da piccola, arrivando a creare una malsana, eppure meravigliosa, relazione materna con le proiezioni fisiche dei suoi figli, Billy e Tommy.
Il problema, però, è che Wanda non è un comune essere umano, la sua ira è accompagnata da una forza inarrestabile e sovrannaturale, di cui lei è solo l’ultima vittima.
È facile infatti giudicare una persona che ha schiavizzato e lobotomizzato un’intera cittadina, ma provate per un attimo a pensare a un momento nella vostra vita in cui avete provato un sentimento disgustoso come l’ira feroce. Non sono mai bei ricordi, ma provateci. Adesso pensate a cosa avreste fatto con un potere smisurato e, cosa più importante, incontrollabile. Magari sareste riusciti a reprimerlo e a non causare dolore ad altri, così fosse sareste da lodare, ma siete convinti che un livello di maturità simile sia alla portata di tutti?
Il mondo, purtroppo, non è composto da 8 miliardi di Steve Rogers, ma da diversi tipi di persone il cui carattere è forgiato da molteplici eventi della loro vita. Questo vuol dire forse che le persone malvagie hanno solo subito eventi sfortunati? No, chiaramente. Questa sarebbe retorica spicciola. Il punto è che anche le persone buone hanno sfumature oscure nei loro animi, e in un mondo in cui le persone hanno dei poteri che vanno oltre le leggi della fisica, questo rappresenta un problema.
Immaginate di nascere in un paese in guerra, in una città disastrata, in una famiglia povera. Immaginate di perdere i vostri genitori mentre siete immersi nel momento più rassicurante della giornata, immaginate di riporre tutto l’affetto che vi è rimasto in vostro fratello, e quindi di perdere anche lui.
Immaginate ora, soli e senza nessuno al mondo, di trovare un ultimo spiraglio di luce in un essere che non è nemmeno umano, con cui progettate di vivere il resto dei vostri giorni in pace, ed essere costretti a ucciderlo per poi vederlo tornare in vita e morire di nuovo, davanti ai vostri occhi.
Un’esperienza di vita simile, ad appena 30 anni, stroncherebbe anche la più solida delle menti. Non si può pretendere, quindi, saggezza estrema da parte di una ragazza che non ha mai passato un singolo periodo della sua esistenza senza essere esposta al male.
Se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, è vero anche che il potere è nulla senza controllo. Le azioni di una Strega Oscura non possono far altro che influenzare negativamente una psiche senza più alcuna difesa, completamente i balia del male. Probabilmente, infatti, Wanda finirà per essere una dei villain del film, ma la domanda è… che grado di consapevolezza delle sue azioni avrà questa volta? È possibile che, in seguito allo studio del Darkhold, non sarà più una Wanda soggiogata da terzi, ma una vera e propria antagonista pienamente consapevole delle proprie azioni.
Non ci resta che attendere maggio per averne conferma.
Quale futuro quindi attende la Scarlet Witch in Doctor Strange nel Multiverso della Follia?