Oh Capitano, mio Capitano! Come The Falcon and the Winter Soldier onora l’eredità del supereroe più famoso d’America.
Era il marzo del 2014 quando il cast di Captain America: The Winter Soldier si riuniva a Londra per la conferenza stampa che avrebbe dato il via al tour promozionale mondiale. Per alcuni, come Chris Evans, Scarlett Johansson e Samuel L. Jackson, non era il primo rodeo con i Marvel Studios. Sapevano come parlare con i giornalisti, sapevano intrattenerli, sapevano scherzare. Sebastian Stan invece, alla sua seconda apparizione nel franchise, era più riservato. Sorrideva ogni tanto, e rideva insieme agli altri, ma si teneva molto sulle sue. Quando gli è stato chiesto se erano capitati incidenti sul set, Stan ha risposto: «Onestamente non me ne accorgerei lì per lì, ma solo una volta arrivato a casa, quando poi non riesco ad alzarmi dal letto. Ma sono sicuro che ci siamo fatti male a vicenda».
Alla sua destra, Anthony Mackie ha risposto scherzando: «Non mi hai ferito!», con un tono ilare. Stan ha contraccambiato: «È la prima volta che ti vedo!». Questo piccolo scambio ha fatto ridere i giornalisti presenti in sala e, senza saperlo, ha risolto un grosso problema di PR per la Disney.
«Erano preoccupati perché non parlavo molto», racconta Stan nello speciale di Entertainment Weekly. «Ammetto di sentirmi un po’ a disagio durante le interviste, soprattutto quando sono al fianco di superstar del loro calibro. Loro mi hanno affiancato Anthony pensando che mi sarei aperto… E l’ho fatto! Alla fine mi sono sentito molto rilassato, ed è tutto merito suo».
«Se lui fosse un piatto di patatine, io sarei il ketchup!» continua scherzosamente Mackie. Questa divertente dinamica ha portato la Marvel a puntare tutto su di loro con The Falcon and the Winter Soldier, la nuova serie in arrivo il 19 marzo su Disney+. Dopo l’enorme successo di WandaVision, questo nuovo show vede i due migliori amici di Captain America — l’ex paracadutista militare Sam Wilson (Mackie) e il soldato della Seconda guerra mondiale geneticamente modificato Bucky Barnes (Stan) — scontrarsi tra loro e alle prese con una nuova crisi globale che include un nuovo gruppo di cattivi mascherati e il ritorno di Helmut Zemo (Daniel Brühl), il villain di Captain America: Civil War.
Mentre ci avviciniamo al debutto del primo episodio, lo showrunner Malcolm Spellman svela la scena che ha dato vita alla serie: «I fan la ricordano bene. È quando Bucky, seduto sul retro di un vecchio maggiolino Volkswagen, chiede a Sam di spostare in avanti il sedile». Per Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, anche la battaglia in aeroporto contro Spider-Man (Tom Holland) è stata fonte di ispirazione: «Sono divertentissimi insieme, anche quando combattono. Sono queste piccole scene che rendono divertenti i nostri film, e che piacciono così tanto al pubblico. In molti ci hanno detto: “Ehi, questi due sono forti insieme, voglio vederne di più!”, ed eccoci qua».
Quando la produzione di The Falcon and the Winter Soldier è iniziata ad Atlanta ad ottobre 2019, Stan ha ringraziato nuovamente Mackie: «Ci sono state volte in cui avevo paura di buttarmi in questo personaggio, ma Anthony mi è sempre stato accanto e mi ha spinto ad impegnarmi di più. Mi ha detto: “Ricordati che questo è un lavoro divertente”, e infatti abbiamo messo su un rapporto comico tra i due protagonisti che si trovano nel mezzo di un complotto internazionale».
The Falcon and the Winter Soldier doveva essere la prima serie dei Marvel Studios ad arrivare sulla piattaforma di streaming Disney+, per portare sul piccolo schermo il franchise di maggior successo nella storia di Hollywood, ma la pandemia di COVID-19 ha cambiato le carte in tavola, portando WandaVision ad uscire per prima e ad un cambiamento nell’intera Fase 4. Lo show doveva affrontare le conseguenze di Avengers: Endgame e di un mondo senza Steve Rogers (Chris Evans), che ha scelto di tornare indietro nel tempo e passare la vita con la donna che ama. Alla fine del film, ambientato 6 mesi prima della serie, Steve dona lo scudo a Sam, che risponde di sentirlo “di qualcun altro”.
Per Malcolm Spellman, lo showrunner, quella scena è l’essenza dell’intera serie. «L’idea di dedicare una serie televisiva ad un supereroe afroamericano, nello specifico ad un Captain America nero, è rivoluzionaria», afferma. «È una vera e propria presa di posizione, soprattutto in questo momento storico. Finalmente, un afroamericano è un supereroe di punta nell’universo Marvel». Mackie aggiunge: «Riprendere da dove abbiamo lasciato il pubblico e camminare al suo fianco è un’idea geniale. Lo show crescerà insieme agli spettatori, che vedranno una vera evoluzione nel personaggio di Sam Wilson. Lui e Bucky sono stati supereroi, sono stati Avengers per molto tempo. Ora cosa sono diventati? Cosa li definisce?».
I produttori esecutivi Nate Moore e Zoie Nagelhout hanno incontrato molteplici sceneggiatori per la serie. Spellman, già autore di Matrimonio in famiglia e di alcuni episodi di Empire, ha scalato la classifica ed è stato scelto. «Sapeva come scrivere delle scene d’azione che fossero anche divertenti. E, da afroamericano che lavora nell’industria cinematografica, ha un particolare punto di vista sulla situazione», spiega Feige. «Il suo passato e le sue esperienze ci hanno aiutato a mettere a fuoco il personaggio di Sam Wilson».
La proposta di Spellman ai Marvel Studios è stata quella di «creare ogni episodio come se fosse un film evento, non soltanto per la spettacolarità dell’azione ma anche per il modo in cui racconti la storia. Abbiamo deciso di produrre un film da 6 ore, non una serie televisiva, quindi sembrerà proprio un film». Durante la sua partecipazione ai Winter TVA, Feige aveva svelato: «Questi show sono molto costosi. Ogni episodio ha un budget elevatissimo».
Mackie era piuttosto scettico sull’approccio al mondo televisivo. «Ho avuto un po’ di paura. Non solo avremmo portato avanti la storia di Endgame, ma saremmo anche stati la prima serie della Marvel. E non pensavo che avrebbero potuto mantenere la stessa qualità dei film, perché se un prodotto è meno bello degli altri, è colpa tua. Nessuno vuole essere quello che ha distrutto la Marvel!». Ma in seguito, tranquillizzato da Feige, si è ricreduto. «Mi ha tranquillizzato, mi ha promesso che sarebbe stata un’esperienza incredibile, e così è stato. Non ho notato alcuna differenza tra la produzione dei film e quella di questa serie. Hanno rivoluzionato il modo di fare cinema, e ora stanno rivoluzionando il modo di fare televisione».
Un complotto internazionale
All’inizio del 2020, le riprese si sono spostate nella città di Praga. Una volta arrivati in hotel, Mackie e Stan hanno notato che la loro co-star Daniel Brühl conosceva molte persone in città: «Sono un pezzo grosso qui!», scherzava con i due attori. Parlava francese, tedesco e spagnolo, e chiacchierava con tutti.
«È stato divertentissimo lavorare con questi due», racconta Brühl. «Siamo un trio formidabile, devo dire». Nella serie, il suo personaggio si scontrerà con i protagonisti ma finirà per lavorare insieme a loro. Questa dinamica è stata anticipata in Captain America: Civil War, dove era presente anche Sharon Carter (Emily VanCamp). La Carter si è assicurata che Zemo finisse in una prigione speciale, ma Brühl assicura: «Ha avuto molto tempo in prigione. Sicuramente ha elaborato un piano diabolico».
«Pensate a cosa ha dovuto affrontare Zemo e cosa lo motiva ad essere un cattivo», aggiunge Spellman. «Ora immaginate di avere 6 ore per approfondirlo e per consentirgli di essere una persona migliore». Brühl era a Budapest per girare la seconda stagione di The Alienist quando è stato contattato dalla Marvel per tornare nel ruolo. La regista Kari Skogland lo ha raggiunto sul set e gli ha portato l’iconica maschera viola, e in quel momento, quasi cerimonioso, Brühl ha gioito: «So che nei fumetti la indossa. Pensavo volessero renderlo più realistico, e ora indossarla sembra la chiusura di un cerchio. È stato un momento davvero speciale». Il nuovo costume, che comprende anche uno stiloso cappotto, è un riferimento al suo “passato aristocratico” (nei fumetti, infatti, il personaggio è conosciuto come Barone Zemo).
Brühl non può rivelare molto sul futuro del villain, ma già nel trailer sono presenti alcuni indizi. «”I supereroi non dovrebbero esistere”. Lo dice nel trailer, vero? Non è una frase detta alla leggera. C’è una vera rabbia dietro», afferma l’attore. «Il passato di Zemo, e forse anche il suo presente, lo motivano a compiere le sue scelte e ad agire in un certo modo. Ha combattuto delle guerre. Ha perso la sua famiglia per colpa degli Avengers. In ogni caso, delle persone con poteri gli hanno rovinato la vita».
A proposito di persone con poteri, l’attrice Erin Kellyman è stata avvistata negli spot televisivi con una maschera nera e un’impressionante forza fisica. La Kellyman interpreterà Karli Morgenthau, una ragazza che fa parte dell’organizzazione terroristica nota come i Flag-Smashers. «Erin sarà una vera sorpresa in questa serie», svela Spellman. «Non posso rivelare nulla, ma sarà divertente perché le persone pensano di aver capito chi sarà, ma non è così. I cattivi non hanno l’aspetto di cattivi, e spesso non sai se sono dalla tua parte o no finché non ricevi un pugno in faccia».
«Questi avversari hanno motivazioni molto umane e profonde, non vogliono conquistare il mondo», continua la regista. «La differenza tra bene e male è molto sottile, in alcuni casi è quasi una opinione. Abbiamo voluto esplorare le conseguenze di questa idea su questi personaggi». Non si parla solo di cattivi, ma anche dei “buoni”. Emily VanCamp torna nei panni di Sharon Carter, meglio conosciuta come Agente 13, dopo alcuni anni di assenza. «Scoprirete cosa ha fatto in tutto questo tempo», conferma l’attrice, «e avrete l’opportunità di vederla crescere. Non parlo di età, ma parlo di esperienze che la definiscono». Per la prima volta, la VanCamp ha avuto l’occasione di imparare nuove tecniche di combattimento. Ora, Sharon Carter è in un ambiente molto diverso da quello dello S.H.I.E.L.D. e questo avrà delle conseguenze.
The Falcon and the Winter Soldier (insieme a WandaVision) è uno dei primi prodotti dell’MCU ad uscire dopo l’acquisto della 20th Century Fox da parte di The Walt Disney Company, mossa che ha permesso ai Marvel Studios di mettere le mani su proprietà intellettuali quali X-Men e Fantastici Quattro. Abbiamo visto le prime tracce della fusione grazie al nome di Scarlet Witch e al casting di Jonathan Majors nel ruolo di Kang il Conquistatore, e in questa serie vedremo “altri elementi del genere”. Ovviamente, nessuno spoiler.
Tempi difficili
Il cast e la troupe erano arrivati a Praga da neanche una settimana quando la pandemia di COVID-19 è peggiorata, costringendoli a tornare a casa. «È stato davvero strano», commenta Stan. «Sapevo cosa stava succedendo nel mondo, ma nessuno avrebbe immaginato cosa sarebbe successo poco dopo. Pensavo che avremmo continuato ad Atlanta, e invece ci hanno chiuso in casa per mesi e mesi».
Feige ha confermato che la pandemia ha cambiato (ma non troppo) i piani per la Fase 4, annunciati per la prima volta sul palco del San Diego Comic-Con 2019. Inizialmente, il piano era quello di far uscire la serie subito dopo Black Widow, per dimostrare al pubblico che le serie avrebbero avuto la stessa qualità dei film: «Non stiamo giocando con questa roba! Ci stiamo impegnando seriamente, e spero che alla gente piaccia. Volevamo far vedere che la serie avrebbe mantenuto gli alti standard dei film, e poi avremmo iniziato a divertirci con una sit-com in bianco e nero. Ma è stato divertente anche fare il contrario. Per fortuna molti sono stand-alone, o si collegano direttamente ad Endgame».
La Skogland pensava che il lockdown sarebbe durato qualche settimana, invece si è prolungato per svariati mesi. Mesi che, fortunatamente, le hanno permesso di lavorare alla serie: «Abbiamo usato quel tempo per buttarci nella post-produzione, per migliorare lo script e per apportare qualche ritocco», racconta. «E poi ci siamo rimessi in piedi molto in fretta. A settembre siamo tornati sul set, poi siamo tornati a Praga, e finalmente siamo riusciti a finire».
Per Stan, la pandemia ha aggiunto un valore in più alla serie: «Endgame ha avuto un impatto maggiore sulle persone quando hanno iniziato a notare somiglianze tra le azioni di Thanos e quelle della pandemia. La storia che stiamo raccontando adesso racconta un’esperienza simile a quella che stiamo vivendo in questo anno. Si tratta di personaggi che affrontano problemi simili ai nostri».
Per la regista, lo scudo di Captain America è stato una pesante metafora per l’eredità dell’America stessa. «Sam deve decidere cosa fare con questo scudo, con la figura di Cap, e con una nuova responsabilità. Anche Bucky dovrà affrontare qualcosa del genere». Il governo degli Stati Uniti, ovviamente, ha delle idee diverse: dare lo scudo a John Walker, interpretato da Wyatt Russell. «È un personaggio complicato, nei fumetti e nella serie. È per questo che ho accettato», racconta l’attore. «Sarà divertente vedere questi tipi interagire tra di loro, scoprire qual è il loro posto nel mondo e qual è la loro identità. Per ognuno è diverso».
«Abbiamo preso il materiale di partenza e lo abbiamo elevato, rendendolo più tridimensionale e realistico», svela Feige. «Il coinvolgimento di Wyatt ci ha dato nuovi spunti per costruire questo personaggio, è un attore veramente eccezionale. Non posso svelare molto, ovviamente, ma posso dirvi che si tratta della questione dell’eredità di Captain America. Cosa significa esserlo, cosa significa combattere per lui, cosa significa questo simbolo per il mondo».
Le risposte a queste domande avranno un impatto drastico sul futuro dell’MCU. Così come WandaVision sarà collegata a Doctor Strange in the Multiverse of Madness, ci sono molteplici progetti futuri che affronteranno le conseguenze di questa serie. «Non posso dire quali, ma la trama di questo show si collegherà ad almeno tre dei prossimi progetti», spiega Spellman. «Abbiamo un futuro post-Falcon già in mente. Voi vi sedete sul divano, guardate le loro avventure, e poi andate al cinema e continuate a vederli sullo schermo».
Mackie non vede l’ora di scoprire la reazione del pubblico ai momenti di quotidianità di questi due personaggi. «Ho sentito che alla gente è piaciuto vedere Wanda mentre cucina. Credo che troverete divertenti alcuni momenti anche in questa serie. Scelgono vestiti, camminano, corrono, vivono. Cosa succede quando il Soldato d’Inverno non trova i suoi cereali preferiti? Si arrabbia!».
Lo speciale dedicato a The Falcon and the Winter Soldier è online sul sito di Entertainment Weekly.
The Falcon and the Winter Soldier è una serie di 6 episodi prodotta dai Marvel Studios, in streaming su Disney+ dal 19 marzo 2021.
Nel cast tornano Anthony Mackie (Sam Wilson/Falcon), Sebastian Stan (Bucky Barnes/Soldato d’Inverno), Daniel Brühl (Helmut Zemo), Emily VanCamp (Sharon Carter/Agente 13), Don Cheadle (James Rhodes/War Machine), Florence Pugh (Yelena Belova) e Georges St-Pierre (George Batroc), insieme alle new entry Wyatt Russell (John Walker/US Agent), Clé Bennet (Lemar Hoskins/Battlestar), Elijah Richardson (Eli Bradley/Patriot) ed Erin Kellyman (Karli Morgenthau/Flag-Smasher). Il resto del cast include Desmond Chiam, Danny Ramirez, Adepero Oduye, Miki Ishikawa, Amy Aquino e Neal Kodinsky.
Questa la sinossi ufficiale:
«Marvel Studios’ The Falcon and the Winter Soldier racconta le conseguenze di Avengers: Endgame, in cui Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/Winter Soldier si alleano in un’avventura intorno al mondo che mette alla prova le loro abilità… e la loro pazienza».
Kari Skogland alla regia, Malcolm Spellman a capo degli sceneggiatori.
The Falcon and the Winter Soldier fa parte della Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel. Leggi il nostro speciale!