Non tutti sanno che è proprio Spider-Man: Far From Home, e non Avengers: Endgame, a concludere sia la Fase 3 che la Saga dell’Infinito (cioè tutti i film dell’Universo Cinematografico Marvel usciti finora).
Riconfermando Jon Watts in cabina di regia, dopo l’ottimo lavoro svolto nel precedente capitolo dedicato all’Uomo Ragno, questo sequel esce nelle sale nei primi giorni del luglio 2019. La pellicola inizia poco tempo dopo il ritorno di tutte le persone sparite col “Blip”, così viene definito lo schiocco di dita di Thanos, andando a colmare alcune piccole lacune lasciate dall’ultimo film degli Eroi più Potenti della Terra.
Ci viene spiegato, per esempio, come il mondo abbia quasi fatto finta che quei 5 anni di buio non siano mai esistiti, non dimenticandosi però dell’enorme sacrificio di Captain America (Chris Evans), Vedova Nera (Scarlett Johansson) e soprattutto Iron Man (Robert Downey Jr.). La dipartita di quest’ultimo reggerà buona parte della trama, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di Peter Parker, e non solo.
Watts si riconferma il regista perfetto per Spidey, andando a modellare e riplasmare storie e personaggi all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel e contestualizzando il tutto negli anni attuali.
Ritornano le tematiche adolescenziali: ma se in precedenza ci eravamo concentrati sulla vita sociale di Peter, in questo film viene approfondita la sua vita amorosa. Era di facile intuizione che la nuova MJ (ancora interpretata da Zendaya) sarebbe stata la dolce metà del nostro protagonista. Difatti, quest’ultimo farà di tutto per avere l’occasione di dichiararle i propri sentimenti.
Con un umorismo che calza a pennello al personaggio e al suo interprete (Tom Holland), anche questa pellicola dedicata al ragno rimane ingenuamente divertente, ma anche molti dei suoi comprimari regalato risate in più di una occasione, come Ned Leeds (Jacob Batalon), il migliore amico di Peter, e Happy Hogan (Jon Favreau), che scopriamo avere una relazione segreta con Zia May (Marisa Tomei).
Un passo in avanti è stato fatto invece sul lato musicale: Far From Home ha dietro un meticoloso lavoro di ricerca nelle canzoni, che si adattano alla perfezione sia alla scena sia al luogo delle disavventure dei protagonisti. Infatti, prima tappa di questo “tour europeo” di Spider-Man è proprio la nostra Venezia e, per l’occasione, la Casa delle Idee ha scelto più di una traccia tutta italiana per accompagnare le sequenze, come per esempio la splendida “Stella Stai” di Umberto Tozzi. Scivola scivola scivola scivola scivola scivola scivola scivola.
Parlando invece del villain della pellicola, Watts ha ripetuto l’apprezzato lavoro di adattamento fatto su Avvoltoio: Quentin Beck aka Mysterio, interpretato dall’eccellente Jake Gyllenhaal, finge di essere un eroe di un pianeta Terra alternativo, accennando alla teoria del Multiverso, utilizzando dei droni in grado di creare illusioni.
Con questo stratagemma e con l’aiuto di ex dipendenti Stark, come lui, cerca di accrescere la sua popolarità visto che, a detta sua, “vieni ascoltato solo se indossi un mantello”. Il suo piano riesce alla perfezione, riuscendo ad ingannare pubblico, agenti dello S.H.I.E.L.D. (come gli stessi Nick Fury e Maria Hill) e lo stesso amichevole Uomo Ragno di quartiere.
Nei fumetti, Mysterio non lavorava per Stark, bensì per l’industria cinematografica nel settore degli effetti speciali. Grazie alle sue creazioni, divenne uno dei nemici principali del Ragno, entrando anche a far parte dei Sinistri Sei.
Mysterio è l’esempio perfetto di come un personaggio si possa modificare e riadattare in un contesto più grande (quello dell’MCU per l’appunto) senza che l’anima dello stesso si perda. Anche se, devo ammettere, un po’ mi mancano i dadini tecnologici che lanciava nella serie anni ’90…
Beck è un villain straordinario: riesce ad ingannare non solo con le sue proiezioni olografiche, ma soprattutto grazie alla sua interpretazione di un eroe sconfitto in cerca di redenzione. Mysterio riesce a conquistare la fiducia del nostro Spidey, facendosi addirittura regalare dallo stesso gli occhiali di Tony Stark, con annessa tecnologia E.D.I.T.H., una I.A. molto potente in grado di controllare migliaia di droni, molto simili a quelli utilizzati dallo stesso villain.
In questa pellicola, Peter non pecca di arroganza come nella precedente, ma di ingenuità, regalando un tesoro inestimabile come E.D.I.T.H., interpretando in modo totalmente sbagliato l’ultimo messaggio del suo mentore. Inoltre, la sua inesperienza, ma sopratutto la sua mancanza di autostima, lo fanno sentire non all’altezza di divenire l’erede (quantomeno spirituale) del defunto Tony Stark, cosa che lo stesso protagonista sottolineerà a più riprese.
Gli scontri tra Spidey e il suo antagonista portano il film ad un altro livello: molto simili a quelli visti in Dr. Strange per l’uso degli effetti speciali, vengono sfruttati al massimo delle loro possibilità, lasciando lo spettatore senza fiato in più di una occasione.
Grande assente nella vita del Ragno finora è stato il senso di ragno, che in Far From Home trova l’occasione perfetta per essere introdotto: chiamato qui simpaticamente “Peter-prurito“, è stato, nei fumetti e non, uno dei poteri principali di Spider-Man in grado di salvarlo in mille occasioni.
La sua introduzione così tardiva è spiegata dal fatto che, nonostante tutto, Peter ha i suoi poteri da pochi mesi, quindi è ovvio che non li sappia usare tutti al 100%. Riuscendo a sfruttarlo come se fosse un riflesso incondizionato, il suo sesto senso ragnesco sarà l’asso nella manica che gli farà vincere lo scontro con un nemico altrimenti inarrivabile.
Menzione speciale per il colonnello Nick Fury: da sempre uno stratega per eccellenza, in grado di essere sempre un passo avanti a chiunque, in più di una occasione si farà ingannare o mettere i piedi in testa da nemici e alleati nel corso della trama, finendo inevitabilmente “out of character”.
Ma, come vedremo nella seconda scena post-credit, quello che abbiamo visto per l’intero film era in realtà lo Skrull Talos (interpretato ancora da Ben Mendelsohn), il che riporta Fury pienamente nel ruolo di scacchista da dietro le quinte.
Difatti, il personaggio interpretato da Samuel L. Jackson, si trova apparentemente alla guida della nave degli stessi Skrull. Questa è certamente un’anticipazione alla Fase 4 dell’MCU, ma dubito che in futuro vedremo una versione cinematografica della saga “Secret Invasion“, visto che questi Skrull sembrano esattamente l’opposto dei villain del cartaceo.
Della serie “il diavolo è nei dettagli“, nella scena in cui Beck viene presentato a Parker, Fury specifica che “Quentin viene dalla Terra, ma non la tua“. Il fatto che abbia detto “tua” e non “nostra”, essendo lui un alieno mutaforma, è il classico Lapsus Freudiano che denota una sceneggiatura attenta ad ogni piccolo particolare.
L’altra scena dopo i titoli di coda è sicuramente più importante per le future avventure ragnesche: prima della sua morte, Beck riesce a far arrivare un video ai suoi colleghi e questi, modificando il filmato, fanno apparire Spider-Man come il cattivo della situazione, oltre a rivelarne la sua vera identità. La registrazione poi arriva nelle mani di J. Jonah Jameson che la pubblica nel suo programma, personaggio che riprende il volto di J. K. Simmons, storico interprete del giornalista già visto nella trilogia di Sam Raimi.
La versione di Jameson presenta diverse modifiche da quella originale: oltre ad aver perso la sua folta chioma, l’odiatore di Spidey per eccellenza non sembra essere il direttore di un giornale, bensì un giornalista televisivo. Watts ha spiegato che questa versione è contestualizzata nel periodo storico attuale, in cui sono presenti molti “urlatori da tg”, soprattutto negli USA, spesso politicamente schierati e e senza remore nel condividere fake news per portare acqua al proprio mulino.
L’intera vicenda è ripresa da una storyline del cartaceo, in cui per l’appunto Mysterio collabora con Jameson proprio per screditare l’eroe. Per quanto riguarda invece la vera identità del bimbo-ragno, questa viene resa pubblica per scelta personale durante la saga fumettistica Civil War; in seguito, Peter chiederà aiuto al Dr. Strange per cancellare la scelta fatta e tornare nell’anonimato. Dato che i due si conoscono bene anche nell’MCU, che sia questa la soluzione al problema nel terzo capitolo della saga?
Anche se i fan del fumetto prevedevano il voltafaccia di Mysterio, i trailer sono riusciti ad ingannare sia il neofita che l’esperto, facendo credere al grande pubblico che Beck fosse in realtà un alleato di Peter. La gestione del post-Endgame, del villain, dei protagonisti, dei poteri e soprattutto delle scene dopo i titoli di coda, denotano una passione per il personaggio degna di un fan storico con tonnellate di fumetti alle spalle.
Far From Home è l’esempio perfetto di come un cinefumetto debba essere fatto: con un occhio che guarda al passato ed uno al futuro, senza farsi scappare la spettacolarità e il contesto storico attuale. Questo sequel supera a mani basse il precedente Homecoming e genera un hype pazzesco per il futuro della saga.
Aspettiamo con ansia di sapere quale sarà la prossima avventura del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere!