L’attore era convinto che sarebbe riuscito a girare il sequel, tanto da tacere a Marvel e Disney la sua condizione.
La prematura scomparsa di Chadwick Boseman, notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno, ha lasciato senza parole i fan e il mondo del cinema, che amavano l’attore come una famiglia. Solo ora iniziano ad emergere i dettagli sul riserbo mantenuto da Boseman riguardo la malattia contro cui ha dovuto lottare per ben quattro anni, e su come i Marvel Studios gestiranno la situazione.
In uno speciale pubblicato da The Hollywood Reporter, alcune fonti affermano che nessuno dei coinvolti nel blockbuster (il presidente Kevin Feige, il produttore Nate Moore, il regista Ryan Coogler) era a conoscenza della malattia di Boseman. A parte la famiglia, solamente poche persone intime sapevano che l’attore stava male, tra cui il socio produttore Logan Coles, l’agente Michael Greene e il regista di 42, Brian Helgeland; ma nessuno sapeva veramente quanto grave fosse la situazione.
Molti avvocati di Hollywood specificano che, nonostante ciò che molti pensano, i grandi studios come quelli della Walt Disney non obbligano i propri attori a sottoporsi ad esami medici con fini assicurativi, e che questa pratica è più frequente nel cinema indipendente. Solo a volte le compagnie stipulano assicurazioni per determinati attori, ma per motivi particolari.
Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, ha ricevuto la notizia dell’aggravarsi delle condizioni solo il giorno prima della morte dell’attore, con una mail scarna di dettagli che lo avrebbe messo in seria difficoltà. Qualche settimana prima del decesso, Boseman aveva rivelato al proprio agente di essere convinto di riuscire a sconfiggere il cancro e riprendere peso per l’inizio delle riprese di Black Panther II, la cui produzione era prevista per il marzo 2021.
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Secondo il sito, al momento The Walt Disney Company sta cercando di metabolizzare la perdita di un importante membro della famiglia Marvel, ragione per cui i lavori sul sequel di Black Panther sono sospesi e il film potrebbe subire un posticipo. Nel suo lungo tributo, il regista Ryan Coogler ha ricordato così l’attore:
Ho passato l’ultimo anno a preparare, immaginare e scrivere parole da fargli recitare che noi eravamo destinati a non vedere. Mi fa sentire a pezzi sapere che non riuscirò a vedere un altro primo piano di lui sul monitor, o camminare verso di lui per chiedergli un altro ciak.
Le opzioni sul tavolo sono diverse, ma è difficile che le riprese possano effettivamente partire a marzo. Un recasting del personaggio di Pantera Nera è altamente improbabile, ma inizia a farsi strada l’ipotesi che il titolo di Black Panther vada alla sorella di T’Challa, Shuri (Letitia Wright). Si tratta di una possibilità verso la quale i fan hanno già iniziato a esprimere il loro sostegno.