Missouri, 1988. Il piccolo Peter Quill, (Chris Pratt), dopo aver assistito alla morte della madre, viene rapito da una nave spaziale non identificata. Lo ritroviamo 26 anni dopo sul pianeta Morag alla ricerca di un oggetto misterioso: una sfera chiamata Orb, che porterà alla creazione di un nuovo gruppo di eroi. Una sfera che porterà Quill a trovare una nuova famiglia.
Ma non corriamo troppo. Peter si trova su questo pianeta e, dopo un balletto abbastanza ridicolo al ritmo del Pop anni 70/80, che ci fa capire l’importanza della musica che sua madre gli ha lasciato, scopre la posizione di questa sfera. Una volta rubata, però, viene attaccato da alcuni uomini al servizio di Ronan l’accusatore (Lee Pace).
Quest’ultimo è un malvagio estremista Kree, che cerca di recuperare l’Orb per conto di Thanos. Per un soffio riesce a fuggire con la sua nave. Dove viene contattato da Yondu Udonta (Michael Rooker), capo della banda criminale dei Ravagers, che scopriamo essere coloro che hanno rapito il piccolo Peter molti anni prima. Quest’ultimo, disobbedendo agli ordini, è andato su Morag da solo. Lo ha fatto per potersi staccare da Yondu e dai Ravagers, ma questo a loro non va giù, perciò emettono una taglia sulla sua testa.
Ci troviamo sul pianeta Xandar, capitale dell’impero Nova. Quill cerca di vendere la sfera ad un compratore ma quest’ultimo, dopo aver scoperto che Ronan ha cercato di impossessarsene, rifiuta di acquistarlo e mette alla porta Peter. Così incontra Gamora (Zoe Saldana), una delle figlie di Thanos, che ora lavora per l’accusatore e lo aggredisce tentando di recuperare l’oggetto.
Nel frattempo, nella piazza lì accanto, due cacciatori di taglie: Rocket (Bradley Cooper) e Groot (Vin Diesel), stanno aspettando un lavoro remunerativo. Così, una volta scoperta la taglia su Quill, i due cercano di catturarlo anche se sta lottando con Gamora. Questo scontro finisce con la cattura e l’arresto da parte della Nova Corps, la polizia del luogo, di tutti e quattro i soggetti. Ed è proprio così che i membri di questa squadra si incontrano.
Peter, aka Star-Lord, e gli altri finiscono a Kyln, un carcere di massima sicurezza spaziale. Qui incontrano qualche difficoltà, ma dopo aver stretto un accorto decidono di lavorare insieme. Esatto, neanche Gamora vuole riportare l’Orb a Ronan, e men che meno a Thanos. Purtroppo però la fama di Gamora e del padre è conosciuta e disprezzata in tutta la galassia. Questo porta molti dei detenuti a minacciare la ragazza, ma solo uno passa all’azione, Drax il Distruttore (Dave Bautista).
La prima sera rapisce, con l’aiuto di altri criminali, Gamora e cerca di ucciderla. Non per colpa di quello che ha fatto lei con il padre ma per ciò che l’accusatore ha fatto alla sua famiglia. Peter riesce a convincerlo spiegandogli che non è lei a dover morire ma Ronan stesso. L’indomani i quattro riescono a mettere in atto il piano di fuga ideato da Rocket, scatenando una bella confusione. Questo porta Drax ad unirsi al gruppo, solo per raggiungere il suo obiettivo, uccidere colui che ha ucciso sua moglie e sua figlia.
Ed ecco che i Guardiani della Galassia prendono vita.
Dopo aver scatenato il putiferio all’interno della prigione i nostri protagonisti si dirigono alla nave di Quill, la Milano. Peter però torna indietro per recuperare il walkman con la musica regalatagli dalla madre. Così il gruppo decide di portare l’Orb da Taneleer Tivan (Benicio del Toro), aka il Collezionista, su Knowhere.
Quest’ultimo spiega loro la vera natura della sfera: essa è una delle sei Gemme dell’Infinito. Reliquie potentissime, reliquie formatesi con la creazione dell’universo. Nel frattempo, alla prigione, fa irruzione Ronan, con l’altra figlia di Thanos, Nebula (Karen Gillan). L’accusatore sta cercando la gemma perché, sapendo del suo vero potere, vuole sfruttarla per eliminare tutti i nemici dei Kree. Ma la pista che stava seguendo muore su Kyln.
Purtroppo però Drax, preso dalla rabbia e sotto l’effetto dell’alcool contatta il suo nemico dicendogli di volerlo affrontare di persona. Così Knowhere viene attaccata dalla flotta di Ronan che affronta il Distruttore. Star-Lord e Gamora intanto, tentato di fermare Nebula che sta cercando di rubargli la gemma.
Come se non fosse abbastanza, la banda di Yondu scopre la posizione di Peter e la raggiunge. Perciò tutti affrontano tutti: Quill cerca di fuggire dai Ravagers e allo stesso tempo di non lasciare l’Orb nelle mani sbagliate, Gamora affronta Nebula, e Drax viene sconfitto da Ronan. Tutto questo porta Star-Lord e la figlia scontenta di Thanos in un inseguimento con delle navicelle del luogo.
Purtroppo questa finisce con il corpo di Gamora nel freddo e vuoto spazio. Ma Star-Lord non lascerà la sua amica morire. Perciò, dopo aver comunicato a Yondu la sua posizione, va a salvarla. Questo porta alla cattura dei due da parte dei Ravagers, ma fa tutto parte del piano di Peter, o almeno è quello che lui vuole far credere.
Difatti, dopo essere saliti a bordo, propone un affare al suo vecchio capo. Così la banda decide di aiutarlo a fermare Ronan che, nel frattempo, ha recuperato l’Orb e si dirige a Xandar per distruggerla. In quel momento però si sente la voce di Rocket che minaccia di distruggere la nave di Yondu se quest’ultimo non gli consegna i sui amici. Dopo aver spiegato la situazione Quill riesce a calmare il suo compagno che lo raggiunge, insieme Groot e Drax. Così i Guardiani, riuniti, mettono a punto un piano che li porterà a fermare Ronan con l’aiuto dei Ravagers e della Nova Corps.
James Gunn non ha creato solo un film. No, lui ha dato vita a un vero e proprio nuovo gruppo di “vendicatori”.
Lo so che molti fan storceranno il naso, ma la somiglianza è evidente. Con questo non voglio di certo dire che i personaggi dei Guardiani della Galassia siano una copia degli Avengers. Anzi, ciò che voglio dire è che ha creato un filone parallelo di eventi. Eventi che non hanno nulla a che fare con la Terra ma che ci portano a conoscere l’umanità dei protagonisti, eventi che portano all creazione di un nuovo gruppo di eroi che, invece di vegliare sulla Terra, stanno a protezione della galassia intera.
Eroi le cui storie sono tutte da scoprire. Un umano rapito dagli alieni che non fa mai ritorno sulla Terra. L’ultima figlia di un pianeta sterminato, rapita da un uomo violento che insegna, a sua volta, solo la violenza. Un procione geneticamente modificato che viaggia accompagnato da un albero parlante che ripete solo una frase tutto il film:”Io sono Groot”. Infine un uomo tormentato da un desiderio di vendetta insaziabile.
Tutto quest mixato alla perfezione con degli effetti speciali di altissimo livello ed una colonna sonora sulla quale potremmo stare a parlare ore. Ed è proprio questa che secondo me da quel tocco in più al film. Un tocco forse un po’ nostalgico, visto la tipologia di musica, ma comunque adatto. Infondo, come dice Gunn stesso, quelle canzoni sono un modo per il personaggio, Peter Quill, di avere un legame con la Terra e con la famiglia persa.
E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto il modo in qui si forma questo nuovo gruppo? Fatecelo sapere nei commenti.