C’era una volta, nel 2008, un piccolo studio cinematografico che stava per lanciare il più grande progetto di cinema integrato della storia di Hollywood. Quello studio era Marvel Entertainment.
Da allora sono passati 12 bellissimi anni e quello che all’epoca sembrava un progetto parecchio ambizioso e, diciamolo pure, abbastanza pazzoide è diventato il più grande universo cinematografico integrato di sempre, con tantissimi film di successo usciti e tanti ancora a venire (troverete la lista delle nuove uscite come sempre a piè di articolo).
The Avengers è stato il primo, grande crossover della storia; Black Panther, oltre ad essere uno dei più grandi successi al botteghino del 2018, è diventato in fretta una pietra miliare culturale grazie all’introduzione di un supereroe afroamericano; Avengers: Endgame è attualmente il film con il maggiore incasso di sempre, record precedentemente appartenuto ad Avatar.
Il fatturato degli studios supera ampiamente le dieci cifre e Kevin Feige è forse l’uomo più importante della Disney. Non dimentichiamo poi che Marvel oggi è un marchio di merchandise di grandissimo successo in tutto il mondo.
Tornando al 2008, però, dobbiamo ricordare che quella di Feige e della Marvel era solo una grande scommessa perché, all’epoca, in pochi pensavano che qualcuno si sarebbe interessato ai supereroi e che questo tipo di film avrebbe avuto successo. Le cose andavano ancora peggio alla metà degli anni ’90, quando il mondo dei fumetti e dei supereroi era al collasso e alla fine del 1996 la Marvel era sull’orlo della bancarotta.
A questo punto della storia ecco apparire per la prima volta la Sony Pictures, che avrebbe potuto comprare l’intero comparto dei supereroi Marvel. Chi volesse approfondire questa storia può leggere, in inglese, il libro di Ben Fritz The Big Picture: The Fight for the Future of Movies.
In quell’oscuro momento, la Marvel ha 700 milioni di debiti e impegni finanziari che raggiungono il miliardo di dollari. Secondo quello che riporta Fritz, alla fine del 1996 il gruppo di maggiori finanziatori di Marvel decide di vendere tutti i diritti dei personaggi dei fumetti e si fanno avanti vari gruppi di intrattenimento fra cui la Warner Bros., che già detiene i diritti dei personaggi della DC Comics, e la Sony.
In realtà quest’ultima vuole solo i diritti di Spider-Man, unico personaggio realmente interessante secondo i dirigenti della casa giapponese. C’erano parecchi garbugli legali intorno ai diritti di Spider-Man e Sony pensò che le difficoltà economiche di Marvel fossero il momento giusto per impossessarsi dell’Arrampicamuri più famoso del mondo.
Sony si accorda con Hasbro per vendere i giocattoli dell’Uomo Ragno e fa la sua bella offerta per comprare la Marvel; Landau e Calver, dirigenti di Sony incaricati dal Giappone di concludere l’affare, si trovano davanti un gran caos nel management di Marvel dilaniato da lotte interne e parecchie idee confuse, per cui il tentativo di acquisto si conclude con un nulla di fatto.
Marvel Entertainment viene affidata ad Ike Perlmutter, imprenditore israeliano. Quando la situazione si calma Sony torna all’attacco; l’idea della casa giapponese è di fare i soldi con i film e attraverso la vendita dei giocattoli. Incredibilmente si tratta della stessa idea di Perlmutter, che spera così di salvare la Casa delle Idee.
Landau torna dai capi di Marvel con una interessante proposta: offrire 25 milioni di dollari per i diritti di tutti i fumetti Marvel, tranne i già ceduti X-Men, Hulk e Fantastici Quattro. Se la cifra vi pare poco pensate che la situazione dei fumetti al tempo sembrava veramente disperata e nessuno pensava che un film con Captain Marvel avrebbe incassato un miliardo di dollari!
Marvel non è contraria al’idea, come abbiamo detto. Landau torna dai capi di Sony e presenta il suo piano ma la risposta, riportata nel libro di Fritz, passerà come uno dei più grandi errori della storia dell’intrattenimento cinematografico:
“A nessuno frega un c***o degli altri personaggi della Marvel, non vogliamo fare questo accordo” dissero a Landau, come se Jack stesse tornando a casa con una manciata di fagioli magici. Le loro istruzioni a Landau, pensarono, erano piuttosto semplici: “Torna indietro e fai un affare solo per Spider-Man”.
Così, per la seconda volta, la Sony era stata ad un passo dal chiudere il più grande accordo della sua storia. C’è da dire che non solo i boss della Sony, ma un po’ tutti la pensavano in quel modo a quel tempo, tant’è che alla Marvel non arrivarono altre offerte per i loro personaggi. Alla fine, Landau ebbe vita facile ad ottenere i diritti del nostro amichevole Spider-Man di quartiere… e per soli venti milioni di dollari.
Dovranno passare parecchi anni prima che l’Universo Cinematografico Marvel prenda vita. Chissà come sarebbe cambiata la storia se Sony avesse fatto scelte diverse. D’altronde, con i se e con i ma non si fa la storia, neanche quella dei supereroi.