La prima volta non si scorda mai è vero, anche nella piena ingenuità porteremo quel momento speciale nel cuore per sempre. Forti dell’esperienza, la seconda volta sapremo che andrà molto meglio della prima e no, non sto alludendo necessariamente a quello che state pensando, quanto a una serie di esempi pratici che il cinema vanta nella storia dei “secondi capitoli”.
Una nuova Speranza è pur sempre il primo Star Wars ma il cuore della saga è L’impero colpisce ancora senza ombra di dubbio; Superman di Richard Donner è senz’altro un cult eppure il secondo capitolo è quello più avvincente. Spider-Man di Sam Raimi è storia, ma Spider-Man 2 conserva ancora quella magia e quella sicurezza che compara e surclassa il primo ingenuo originale. E questi sono solo alcuni dei pochi esempi più inflazionati di casi in cui la seconda volta è meglio della prima. Ecco, Iron Man 2 di Jon Favreau… non è uno di quei casi.
Si tratta della terza pellicola dell’Universo Cinematografico Marvel, sequel del fortunato Iron Man e terza apparizione del personaggio di Tony Stark se contiamo il suo cameo ne L’incredibile Hulk. Il film non getta necessariamente le basi per quel che Nick Fury ha lasciato intendere entusiasmando i fan alla fine del primo capitolo ma si limita a raccontare le vicende del nostro Tony (Robert Downey Jr.) alle prese con le conseguenze della sua rivelazione (“Io sono Iron Man”) al mondo intero.
Il governo vuole l’arma Iron Man a servizio del proprio paese anche se il miliardario filantropo non è minimamente intenzionato a vendere la sua armatura all’esercito degli Stati Uniti sapendo di cosa è capace nelle mani sbagliate. Ed ecco che subentra Justin Hammer (Sam Rockwell), un rivale di Tony nel campo della scienza e bio-meccanica bellica impegnato nella costruzione di prototipi di armature da mettere al servizio del governo ma senza riscontrare il favore del protagonista.
Nel frattempo il figlio di un vecchio nemico di Howard Stark, padre di Tony, giunge dalla Russia pianificando la vendetta per gli affronti subiti dalla sua famiglia. Il suo nome è Ivan Vanko (Mickey Rourke) che grazie ad un’avanzata tecnologia riesce a replicare una sorta di Reattore Arc alimentando delle potentissime fruste elettriche ma dopo aver attentato alla vita di Tony a Montecarlo, questi viene arrestato e portato in carcere.
Verrà poco dopo fatto evadere dagli uomini di Hammer il quale vuole proporgli un accordo: costruire per lui delle armature avanzate in cambio della libertà, Vanko accetta… ma pretende di avere il suo pappagallo!
Intanto Tony deve trovare un nuovo elemento che possa rimpiazzare il palladio presente nel reattore arc conficatto nel suo petto che gli sta provocando una lenta intossicazione e teme per la propria incolumità. Questa situazione lo porterà a vivere i successivi giorni di eccessi, svago e feste in piscina ma dopo aver indossato l’armatura di Iron Man in preda a una sbronza spaventa la folla abusando di quel potere che lui tanto teme possa finire nelle mani del nemico.
Perciò il suo fidato amico Rhodey (Don Cheadle), nonchè colonnello delle forze armate, indossa un’altra armatura per fermarlo e consegnare la creazione del suo amico all’esercito poichè secondo lui non è più meritevole di averla.
Ed ecco arrivare Nick Fury (Samuel L. Jackson) che dopo aver fatto una ramanzina al nostro eroe, del quale ha monitorato tutti i comportamenti grazie all’infiltrata Natasha Romanoff a.k.a Vedova Nera (Scarlett Johansson), lo invita a trovare un rimedio per la sua condizione salutare grazie a dei vecchi studi di Howard Stark archiviati dallo Shield, e grazie al quale Tony riuscirà ben presto a trovare un nuovo elemento per il suo reattore.
Nel frattempo Justin Hammer, si prepara per la dimostrazione delle armature, convertite in droni da Vanko, allo Stark Expo rappresentato da Rhodey nella sua nuova armatura di War Machine.
Dopo aver scoperto che Vanko lavora per Hammer, Stark giunge all’Expo per avvisare Rhodey ma qualcosa sembra andare storto e i droni di Hammer non rispondono ai comandi, la stessa armatura di War Machine è compromessa poichè Vanko ha manomesso le armature che inziano a sparare sulla folla e contro Tony.
Con l’aiuto della Vedova Nera l’armatura di Rhodey ritorna sotto il proprio controllo e portati i droni lontani dalla folla si preparano per la battaglia finale in una sequenza davvero molto bella che vede i due protagonisti affrontare un’esercito di droni.
Le cose diventano meno avvincenti quando arriva in scena Vanko in un classico cliché con una nuova armatura e delle fruste ancora più potenti che, indovinate, viene sconfitto in breve tempo e senza trasmettere al pubblico un minimo di emozione. Ma sappiamo bene che le pellicole Marvel Studios, per quanto facciano parte del franchise più redditizio della storia del cinema, non hanno mai brillato di memorabili villain, fatte ovviamente le dovute eccezioni, sopra tutte Thanos.
Non serve una seconda conferma per accorgersi che Downey Jr. è un tutt’uno col personaggio e la chimica tra lui e Don Cheadle è molto più forte di quanto non fosse con il precedente interprete di War Machine, Terrence Howard, che ad oggi ahimè, è stato piuttosto dimenticato dai fan.
Pessimo il Whiplash/Ivan Vanko di Mickey Rourke, nel quale l’attore non ha creduto nemmeno per un istante e glielo si legge in faccia durante tutta la pellicola poichè l’interprete ha più volte espresso i suoi dissapori con la Marvel per la mancata opportunità di approfondire il personaggio e dargli umanità e spessore, invece che ridurlo ad uno stereotipato pupazzo da blockbuster.
Si approfondisce il legame tra il protagonista e il suo interesse amoroso verso Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) forte anche di una bella dose carismatica dei diretti interpreti e di fatti queste dinamiche tra i personaggi rimangono gli elementi più belli di tutto il film. Interessante il personaggio di Sam Rockwell che sarebbe potuto essere il vero villain della pellicola, peccato per averlo abbandonato un pò al suo destino.
Ma in fondo il film è finito è siamo lo stesso tutti contenti perché sappiamo benissimo che questo è solo un piccolo tassello di tutto ciò che ancora ci aspetta e quindi l’attesa della scena post-credits vale tutto il biglietto del film.
Ci troviamo nel New Mexico, un’auto dello Shield arriva nei pressi di un enorme cratere nel suolo. L’agente Phil Coulson (Clark Gregg) riferisce a Nick Fury che hanno trovato quello che cercavano. L’inquadratura si allarga: Al centro del cratere vi è Mjolnir, il potente martello di Thor! La scena si chiude col boato di un tuono, applausi in sala e hype alle stelle.
La strada verso i Vendicatori continua.